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Palla Mancata |
ANNO I - NUMERO 1 27 GIUGNO 2001 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
Non ci stancheremo mai di dirlo, la palla è rotonda, l’avversario è ostico, il campo avversario è pessimo. Se non vi vanno i luoghi comuni, oltre a passare ad altra lettura, possiamo proporvi l’ossimoro come scelta di vita. E allora ecco il nostro esterno che ha fatto proprio un bell’errore, la nostra squadra che è incappata in una bella sconfitta, non c’è che dire, e l’arbitro che ha fatto una chiamata stupenda, eccezionale (dove sia poi l’eccezione non è dato saperlo, chiamano sempre così). Nel frattempo, l’hanno capito tutti, serpeggia e si insinua un sottile pensiero che rischia di avvelenare l’estate. Cabala o no, anche i più positivi, persino i più positivisti intravedono e sembrano propendere per una evidente correlazione tra fatti e condizioni, tra risultati e dettagli, tra globalizzazione e particolari. L’elenco giocatori fotocopiato su carta verde ha coinciso con la serie positiva, pur con infortuni e calo di forma. Chi cambierebbe colore? Da quando il line-up è scritto con il pennarello blu facciamo almeno otto valide, quella volta che ce ne siamo dimenticati ci siamo fermati ad un preoccupante quattro con Rimini e cinque con Marcheno. Il valore dei lanciatori avversari? Un dettaglio.
La vita è sogno, questo si sa. Si sogna la promozione scolastica e sportiva; si sogna ad occhi aperti, non solo per l’insonnia; anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto un sogno: per una volta una giornata di campionato all’insegna della assoluta normalità, quasi dell’anonimato, senza eccessi, isterismi, cabale e magici riti propiziatori dentro e fuori al campo di gioco. È una legge fisica, che si adatta anche al fisico (e non stiamo pensando ai laureati), quando aumenta la temperatura la pressione sale. È estate, si avvicinano le partite decisive, vestiamoci in modo leggero, al più un fresco-lana anche se démodée. E non dimentichiamoci mai che lo facciamo esclusivamente per divertirci.
Rumors | di ELENA CONSIGLIO |
Ad un primo sguardo il softball potrebbe sembrare uno sport poco femminile. Prova ne sia il fatto che più di una volta mi sono sentita dire “ah … giochi a baseball… quello con la palla ovale …” da parte di persone con evidenti lacune sportive e ingannati dalla mia stazza.
Non c’è nulla di più falso! Invito chiunque la pensi così a fare un giro negli spogliatoi al momento (anche questo un rito …) della doccia dopo allenamento o dopo partita. Allora vedrebbe, a parte un monticello di roba sporca ma “vissuta”, lo spogliatoio trasformato in una succursale Avon … la gamma è varia e va da bagnoschiuma e shampoo dalle più diverse fragranze a creme di tutti i generi … anti o pro … naturalmente!!!
Noi non siamo certo al livello delle giocatrici del film “Ragazze vincenti”, che oltre a dover battere e difendere dovevano anche saper servire il tè come il Galateo impone (ma quelli erano altri tempi … per fortuna!) ma sicuramente altrettanto curate: mai un capello fuori posto (o quasi) grazie alla sapiente abilità manuale della Elena, fornitrice ufficiale di trecce, ma anche ottima manicure … lo smalto deve essere sempre in tinta con la divisa! E non solo gli accessori … il nuovo trend fra le ragazze del Caronno pare sia quello di essere TOTALMENTE IN TINTA … chi sarà la prossima a farsi rossa di capelli?!?
La situazione | di GIORGIO TURCONI |
Giornata positiva per i nostri colori. Incamerata la doppia vittoria di Palermo, la nota significativa arriva da Ustica dove Axa Roma deve cedere nel finale di gara due e scivola a meno quattro. La Rhea passa con le siciliane, ma non si è trattato di ordinaria amministrazione. Stenta a entrare in partita nel primo incontro, chiudendo bene nel finale, rischia nel secondo incontro con le padrone di casa a pareggiare due volte. La svolta al quarto inning con quattro punti del Caronno pronto ad approfittare di un calo delle avversarie.
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | TOT | ||
RHEA VENDORS | 0 | 0 | 0 | 0 | 2 | 2 | 0 | 4 | H:9 E:4 DP:1 LOB:8 |
PALERMO | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | H:2 E:5 DP:1 LOB:4 |
RHEA VENDORS |
1 |
0 |
2 |
4 |
0 |
0 |
0 |
7 |
H:10 E:2 DP:0 LOB:4 |
PALERMO |
1 |
0 |
2 |
0 |
0 |
1 |
0 |
4 |
H:9 E:1 DP:0 LOB:8 |
Mancano 12 partite alla fine ed il traguardo della promozione si sta concretizzando grazie ad una costanza di rendimento che le dirette avversarie non riescono a mantenere. In coda i guizzi di Caserta e Nuoro hanno dato uno scossone alla classifica mettendo nei guai Palermo, con Bologna probabilmente ormai fuori gioco. Il campionato avvincente ha forse fatto passare in secondo piano un traguardo già raggiunto dalla Rhea Vendors: le semifinali di Coppa Italia. Brave!
a cura della redazione
Migliore strike-out della settimana: Judi Garman. Motivazione: si è fatta irretire dai romani e gli ha convocato in nazionale le due lanciatrici per la Canada Cup; una brava, ma un po’ in là con gli anni, l’altra con la puzza sotto il naso e una media PGL che sembra una Media Battuta.
A2 | RISULTATI E
CLASSIFICA al 24 giugno 2001 |
IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA | |||
Palermo |
Caronno |
0-4 |
4-7 |
![]() |
|
Caserta |
Marcheno |
4-0 |
2-1 (9) |
||
Nuoro |
Rimini |
5-3 |
6-5 |
||
Ustica |
Axa Roma |
2-5 |
3-2 |
||
Woodstock |
Bologna |
5-2 |
5-0 |
||
|
|||||
Rhea Vendors Caronno |
24 |
20 |
4 |
833 |
|
Woodstock Capannori |
24 |
15 |
6 |
750 |
|
Axa Devils Roma |
24 |
16 |
8 |
667 |
|
Rimini |
26 |
12 |
14 |
462 |
|
Ustica |
26 |
12 |
14 |
462 |
|
Nuoro |
24 |
11 |
13 |
458 |
|
Marcheno |
24 |
11 |
13 |
458 |
|
Caserta |
22 |
9 |
13 |
409 |
|
Palermo |
22 |
6 |
16 |
273 |
|
Bologna 2000 |
24 |
5 |
19 |
208 |
Francesca Vago, per lei a Palermo un'altra partita cappotto |
Chi è a mille chi va strike-out | a responsabilità collegiale |
Gli esseri perfetti
Calmi, isterici, urlanti, gesticolanti, compassati, esagitati: quanti
sono i comportamenti dei coach. Ognuno è concentrato su come meglio condurre la
propria squadra alla vittoria, ma lo stile con cui viene espresso il contenuto
tecnico è di una varietà e variabilità degna di un metereopatico.
Per loro gli arbitri non sanno da che genitore (padre) siano stati procreati, i
manager avversari hanno Q.I. inferiori a 45 (le scimmie mediamente sono sui 60),
i classificatori non distinguono un doppio da una presa al volo mancata in tuffo
dopo una corsetta di 40 metri, i giocatori (soprattutto della propria squadra)
sono degli autentici imbelli propensi a commettere gli errori più marchiani (ma
chi li ha allenati!).
Le scelte tattiche sono le più svariate (corridore in prima, subito smorzata di
sacrificio), i segnali chiari ed immediati (mani dietro la schiena e sguardo
perso nel vuoto), le decisioni perentorie (corsa a casa dalla seconda con palla
in mano all’interbase).
D’altra parte le decisioni arbitrali sono solo e sempre contro la propria
squadra che viene penalizzata da giudizi che interpretano in modo stravolgente i
regolamenti tecnici.
Per non parlare degli assenti: dal roster manca per infortunio sempre il
giocatore indispensabile, a cui il manager non può assolutamente fare a meno.
Ma perché ci sono tre prime basi, cinque esterni e solo un seconda base ed un
interbase? Forse per esaltare le doti creative ed di improvvisazione che sono
patrimonio genetico dei manager.
Considerazioni finali: non abbattetevi per queste maldicenze e non consideratele
offensive (sono solo ironiche): il pubblico vi supporta e vuole ancora
divertirsi.
Difesa e battuta | La freddura della settimana, del mese, della stagione, … di sempre. A cura di FRANCY |
Una tigre si sveglia una mattina e si sente in gran forma. Se ne va in giro per la giungla e quando incontra una scimmia le ruggisce in faccia: - Chi e' il più forte di tutti gli animali della giungla? La povera scimmietta, terrorizzata risponde: - Sei tu naturalmente, nessuno e' più forte di te! Poco dopo la tigre incontra un gorilla, lo blocca contro un albero e gli ruggisce contro: - Chi e' il più forte di tutti gli animali della giungla? Il gorilla, spaventato dalle lunghe zanne della tigre, risponde: - Sei senza dubbio tu il più forte animale della giungla. La tigre ad ogni risposta che riceve si sente sempre più spavalda ed aggressiva. Proseguendo nel suo cammino, arriva da un elefante che se ne sta placidamente mangiando dell'erba. Gli ruggisce contro: - Chi e' il più forte di tutti gli animali della giungla? L'elefante si rigira, afferra la tigre con la proboscide, la solleva e la sbatte su e giù, contro gli alberi, contro i sassi. Dopo un po' di questo massacro, la sbatte contro il tronco di un grosso albero. La tigre si alza a fatica e, rivolgendosi all'elefante: - Hey... solo perché non sai la risposta c'e' bisogno di incazzarsi così tanto...
Foul Ball (La voce dell’incoscienza) | di F. T. |
Aforismi, elzeviri,
commemorazioni o ricordi: questa è il filo rosso che verrà seguito in questa
rubrica. Alcune volte fuori dal coro, magari con un pizzico di ironia ma sempre
in buona fede e senza risentimenti.
Personaggio fra realtà e leggenda.
L’ho incontrato dopo alcuni anni: sempre in splendida forma, con una
abbronzatura degna di chi vive
tutto l’anno in una isola dei Caraibi che mette in risalto il corpo statuario
dell’atleta possente e determinato. L’unico dettaglio che tradisce l’età
non proprio giovanissima è una ciocca brizzolata che spunta dalla folta
capigliatura corvina. La mente è sempre lucida, concentrata sui minimi
dettagli: chiamare un cambio per kappare il quarto del line-up, battere un
melone in mezzo al piatto, eliminare quel povero pazzo che si arrischia a rubare
la seconda base, …
Le imprecazioni e le proteste contro l’arbitro che non ha chiamato una curva
esterna di mezzo metro ricordano i tempi ormai lontani quando calcava il
diamante di Caronno. La divisa con il mitico numero 24 perennemente sporca di
terra rossa è indice lampante dell’impegno e della dedizione forniti alla
squadra: esempio da avere sempre davanti e da imitare.
Dimenticavo di svelare il nome del personaggio: si tratta di TIZIO, CAIO o
SEMPRONIO?
TRA SPEAKER E SCORER (Dialoghi tra sordi) | di DOX |
Speaker’s corner
Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno, che svolge un compito davvero rischioso. È infatti circondato da un nugolo di loschi individui che cercano in tutti i modi di distrarlo, di confonderlo e gli richiedono pareri e commenti su tutto e su tutti. Per fortuna il nostro speaker è un mago e riesce a fare (quasi) tutto in contemporanea, rilasciando nel frattempo perle di saggezza del calibro di “XY non ha mai capito nulla di softball” oppure finezze come “WZ è un emerito @!*&%$”. Per fortuna ciò avviene a microfono spento, ecco perché lo speaker è ancora sano (per dirla alla romana: “sano de corpo si, ma de mente?” - IN ALTERNATIVA - ”sano de corpo o demente?” N.d.R.) anche perché i bastardi che lo circondano, quando si accorgono che ha dimenticato il microfono acceso, anziché dirglielo, cercano di aizzarlo ancora di più.