Palla Mancata 

ANNO II - NUMERO 5

29 GIUGNO 2002

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

DURERÀ?

CHI, COME, DOVE E PERCHÈ

DIALETTICA

1 - Non bisogna temere le idee degli altri, anche se diverse dalle nostre, magari invece diffidare del conformismo e dall’adesione acritica. I nostri commenti a margine delle partite, che compaiono sul sito sociale, sono letti e discussi, ci fa piacere e va da sé che qualche volta cerchiamo la provocazione (dialetticamente costruttiva).
2 - Personalmente riteniamo che non ci sia nulla di più sbagliato del detto “Val più un anno di pratica che cento anni di grammatica”. Sentendoci portati al pragmatismo siamo fermamente sostenitori del primato della teoria sulla pratica. La teoria non è astratta, è quella che fa funzionare le macchine che usiamo tutti i giorni.
3 – Etica dello sport. Meglio l’intelligenza o la furbizia? In tanti anni da allenatore ho conosciuto colleghi che insegnavano “Se l’arbitro non guarda, parti prima dalla base.” Alle mie atlete ho invece sempre insegnato “Il regolamento prescrive di non partire prima del lancio, il rispetto del regolamento vale a prescindere dal fatto che l’arbitro ti guarda.” Probabilmente ho perso qualche partita più dei colleghi, ma quelle partite vinte in più che cosa hanno costruito?


  Foto Pedivella

Il personaggio della settimana:
Cristina Sisler, con un 4/6 a Langhirano torna sopra 300 di MB

Rumors

Meno male ...
di ELENA CONSIGLIO

… che c’è il softball. Eh sì, esattamente queste parole ho esclamato dopo l’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di calcio, sull’onda della delusione cocente e per la consapevolezza che in ciò che è successo hanno avuto un grande peso (ma non tutta la responsabilità, sia chiaro) “giochi” che con lo Sport nulla hanno a che spartire. Senza false ed ingenue idealizzazioni, dal mio ristretto angolo di osservazione vedo il softball uno sport sano, in cui almeno sul campo si sente poco parlare di “quanto contano le persone che contano nei luoghi che contano” (so che molti storceranno il naso a queste mie affermazioni, ma che vi devo dire sono una romantica!!!). Il softball che piace a noi è quello giocato sul campo: come quello che si è visto mercoledì nella seconda partita che ci ha viste opposte al Bussolengo. Una partita-maratona di 3 ore e 15 minuti finita all’undicesimo inning… massacrante!!! Il match è finito 4 a 3 per le veronesi, ma se il Caronno avesse vinto non avrebbe rubato nulla: ci sono state tante occasioni di chiudere la partita, ma come si suol dire ”non è andata”. Non sono qui per discuterne i motivi non è certo il mio compito. Il softball parlato invece, quello dei discorsi un po’ filosofici (che non a torto vanno a toccare il modo di comportarsi in campo), ci è francamente un po’ lontano (*): non perché le tesi che porta avanti non siano condivisibili. Tutt’altro. Ma perché chi sul campo ci sta, ci suda, ci si affanna, ci gioisce e ci s’arrabbia ha una visione diversa (**). Per cui non mi venite a parlare di basi intenzionali da dare e da non dare alla miglior battitrice della A1 con i corridori in base. Soprattutto a chi, come me, sta ancora avendo gli incubi proprio per una base intenzionale non data… 
(*) Ma le atlete passano mentre le squadre restano.
(**) Fatalmente più limitata nella prospettiva.

La situazione
di GIORGIO TURCONI

Il Il tema di questo periodo sono gli incontri infrasettimanali che determinano continue modifiche alla classifica. Stando tuttavia alla situazione al 22 giugno, il dato che ci interessa è il quarto posto della Rheavendors. Altro aspetto da considerare sono i nuovi arrivi. I rinforzi di questo periodo, straniere o italiane, sono destinati a modificare gli equilibri in campo, lo si sapeva già all'inizio e adesso siamo alle verifiche. La stessa partita giocata in maggio o in giugno potrebbe essere condizionata, non tanto dall’elenco giocatori, ma dalla colonna delle presenze.

A1 RISULTATI del 22 giugno 2002

Bussolengo

Ronchi

14-7 10-0 (5)
Langhirano Rheavendors Caronno 0-8 0-4
Forlì Bollate 2-1 (8) 3-2
Saronno Parma 0-1 (8) 1-6
Capannori Macerata 7-13 3-0

... E CLASSIFICA

  G V P %
Forlì 24 23 1 958
Bussolengo 25 20 5 800
Bollate 24 15 9 625
Rhea Vendors Caronno 26 16 10 615
Parma 24 14 10 583
Macerata 23 10 13 435
Ronchi 24 7 17 292
Langhirano 24 7 17 292
Capannori 24 6 18 250
Saronno 24 3 21 125
L'immagine ci piace, la lasciamo
IPSE DIXIT  a cura della redazione

IL COMITATO
Collaborazione di Albert Miniera








Siamo stati definiti un (sedicente, n.d.r.) gruppuscolo di tifosi che si atteggia a mente critica della società, cosa peraltro non vera anzi, ma come meglio sotto descritto, siamo veramente dei critici!
Nel giorno della partita di campionato, i componenti del “comitato”, tendono a programmare il pomeriggio in modo tale da ritrovarsi, senza un preciso accordo tra di loro, a seguire la partita con tempistiche ben definite.
1a fase: ritrovo per seguire il “diamante”delle squadre. In questa fase i tecnici come noi possono rendersi conto dello stato di forma delle giocatrici e quindi iniziare a raccogliere argomenti ed elementi di critica interessanti per il prosieguo dell’incontro.
2a fase: ingresso delle squadre. A questo punto inizia il “ribollire “, ci si chiede ormai dall’inizio del campionato, perché deve essere suonato l’inno nazionale, quando in tutti gli altri sport non viene fatto. La spiegazione è presto data: il presidente della federazione è … (motivazione di carattere politico) (illazione destituita di fondamento, l’inno nazionale si suona perché così ha scelto la dirigenza locale, come nelle ML; e il presidente federale sappiamo che è favorevole, n.d.r.).
3a fase: inizia l’incontro. Gli argomenti di discussione sono i più vari possibili, si passa dal criticare l’allenatore per scelte d’attacco incomprensibili o perché gioca una determinata ragazza piuttosto che un’altra. Per l’allenatore, ci rinfacciamo che dopo tutto resta il nostro preferito: potendo, avremmo contribuito alla sua scelta, per cui tutto OK. La polemica naturalmente è verso i sostenitori del tecnico sacchiano precedente (sacchiano? n.d.r.). Se la partita prosegue senza particolari episodi degni di commento, gli argomenti di discussione nascono da fatti personali tipo: l’operazione delle tonsille, pozzanghere e fastidi del sole quando si giocava, il perché della scelta di una determinata scuola fatta, problemi politici comunali, la puzza del depuratore, e via di questo passo, però tutto viene discusso e criticato, devo dire che siamo veramente dei “criticatutto”.
4a fase: la discussione scende anche su argomenti direi costruttivi: ci si domanda se non è il caso di inserire nel roster della squadra anche qualche ragazzina delle juniores, visto che ormai la salvezza è stata ottenuta e che queste sono il futuro della società. Però anche in questo caso prevale la discussione tra noi: “Dopo, prima facciamo la semifinale scudetto, poi vedremo” – “No, alla semifinale non arriveremo, per cui è utile pensare al futuro!” E via di questo passo.
Per fortuna la partita è finita. Tutti di corsa a cenare o al bar per un panino, una coka e l’immancabile torta. Ci si rivede tra mezz’ora a riprendere la discussione e la critica e vedere a modo nostro la seconda partita. Terminata anche questa, il saluto e … alla prossima partita in casa.
Siamo veramente eccezionali, al nostro confronto Biscardi, Mosca, Melli, sono nessuno. Ciao. 

Difesa e battuta   La freddura della settimana, del mese, della stagione, … di sempre.
A cura di FRANCY
Un uomo mette un annuncio nella sezione "cuori solitari" del giornale:
"Cercasi moglie".
Il giorno dopo riceve centinaia di lettere che dicono "Puoi avere la mia".

Foul Ball   (La voce dell’incoscienza)
di F. T.

Aforismi, elzeviri, commemorazioni o ricordi: questo è il filo rosso che verrà seguito in questa rubrica. Alcune volte fuori dal coro, magari con un pizzico di ironia ma sempre in buona fede e senza risentimenti.

Regolamenti e regole

Chi si accingesse ad imparare quei meravigliosi sport della palla battuta seguendo il regolamento si troverebbe in un enorme imbarazzo: come districarsi in quell’enorme groviglio di regole, postille, casi e sotto-casi che l’evoluzione del gioco continua a modificare e a incrementare. E non è solo questo: bisogna distinguere fra quello ISF, NCAA, CEB o solamente italiano. Lascio quindi ai burocrati, sofisti e bizantini l’addentrarsi nei meandri di questi libercoli arcani in cui ricercare la corretta applicazione o interpretazione (a cui seguono animate e inevitabili discussioni).
Voglio invece trattare di ciò che non è scritto: cioè le leggi di comportamento che ogni squadra e ogni giocatore è tenuto a seguire, anche se nessuna regola è mai stata scritta a riguardo.
Innanzitutto bisogna sempre rispettare la dignità dell’avversario (qualunque sia la categoria ed il livello di gioco) evitando di mortificarlo o di metterlo in ridicolo: se una squadra è molto avanti nel punteggio non si deve rubare, fare bunt dissennati o atteggiarsi in battuta in posizioni strane (p.e. battere da mancino per chi non lo ha mai fatto, battere col pomello della mazza, …). Così pure in attacco non si deve rubare se evidentemente il ricevitore non è in grado di contrastare qualsiasi rubata o irridere gli avversari con atteggiamenti guasconi. Inoltre ogni azione violenta gratuita (scivolata con la gamba alta, scontro eccessivamente violento in base, eliminazione per toccata troppo energica, …) comporta un pegno per il malcapitato battitore del turno successivo: in questo caso i lanci intimidatori e i battitori colpiti sono molto frequenti. Da ultimo bisogna sempre ricordare che in situazione di grave difficoltà potremmo essere noi stessi: e non vorremmo essere presi per i fondelli.
P.S. Se una partita è terminata prima degli inning regolamentari, la squadra è sconfitta NON per manifesta inferiorità ma per differenza punti.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

TEOREMA

NON ci sono più aggettivi! Fantasmagorica? Incredibile? Da sogno? Pirotecnica? Questa Rhea, dopo aver battuto due volte Bollate, ha portato Bussolengo all’11° inning, nonostante il terrficante line-up (5 nazionali, 2 australiane, 1 americana). Allora vuol dire che daremo del filo da torcere anche al Forlì!
Riprendiamo il tormentone play-off? No, peggio: ecco lo scoop odierno, un alto dirigente ha affermato: “Se NON vinciamo lo scudetto la stagione è da ritenersi fallimentare, e Fontana non mangerà la cassoela!” A parte gli scherzi, però, che bello trovarsi in questa situazione. All’inizio del campionato le previsioni per NON retrocedere esigevano almeno 12 vittorie, e gli aruspici indagavano
(*) contro quali squadre potevamo andare a prenderle. Adesso siamo qui a contare che ne faremo quasi il doppio! E NON dimentichiamo che siamo in corsa per le finali di Coppa Italia (valgono le partite della lanciatrice italiana). Terminiamo con uno sfoggio di erudizione filosofico-matematica:

TEOREMA

Dati:

a) Mozga in Nazionale;

b) In due partite contro Vago, Mozga prende un 18-0 (in 12 inning n.d.r.).
Tesi ad demonstrandum:

a) Se Mozga<Vago, allora Vago in Nazionale;

b) Se Mozga>Vago, allora il line-up del Caronno in Nazionale.


Il Rasoio di Occam
(**) NON perdona, tertium non datur!
(*) Senza successo
(**) Guglielmo di Occam, filosofo inglese, 1285 – 1347, interessante la citazione, ma in questo caso assolutamente a sproposito.