Palla Mancata |
ANNO XI - NUMERO 2 9 APRILE 2011 |
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Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
SEMPRE PIÙ DURA |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
QUALCOSA CAMBIA |
Leggendo gli articoli di questo numero si nota qualcosa di insolito. Sembrano lontane le note dissacranti e forse un po' folli di un tempo, che hanno lasciato il passo a commenti seri, ad analisi preoccupate, si ha l'impressione che le nostre penne stiano prendendo sul serio il loro compito. Ottimo! Verrebbe da dire e di sicuro auspichiamo che ci sia spazio per dei veri commenti sportivi, oltre che per gli appelli di tifosi ed atlete in un momento obiettivamente difficile per la squadra. A noi tocca, però, sempre la parte del bastian contrario, di quello che deve cercare di andare contro corrente, quindi in primis diciamo ed affermiamo che il softball è un gioco, anche uno sport, ma fondamentalmente un gioco. I musi lunghi poco si conciliano con il gioco, e perciò invitiamo tutti a guardare con serenità ciò che avviene in campo. La partita non è una battaglia ed i problemi son ben altri che non qualche partita persa. D'altra parte la logica societaria è nota: la squadra che ha raggiunto la promozione ha il diritto/dovere di giocare in A1 (o Italian Softball League che dir si voglia). Avete letto bene, ho scritto diritto/dovere, perché, se da un lato, con la vittoria della A2 abbiamo acquisito il diritto di giocarcela con le migliori squadre italiane, abbiamo nel contempo anche assunto il dovere di ben figurare, per rispetto a tutti coloro che ci seguono e che vengono a sostenere la squadra alla Bariola. Quando si parte in gruppo per una scalata, e le forze non sono uguali per tutti, ci sarà che arriva primo e chi ci metterà più tempo, ma l'importante è che tutti arrivino in vetta. Serenità e consapevolezza sono gli elementi chiave di cui abbiamo bisogno, senza mai dimenticare che il softball è un gioco, e che si gioca per divertirsi, non per sfogarsi o per ottenere rivalse. La linea della società non cambia, e vogliamo vedere in campo e fuori visi sorridenti, sapendo che con un sorriso si batte anche meglio. |
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Personaggio della settimana: Lucie Maršíková, suo il doppio che ha portato in vantaggio la Rhea a Legnano. |
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MAROSTICATION | |
ALLA MIA SQUADRA Che
vita sarebbe senza softball |
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Ricordo che quando ero piccola mi ero fissata che da grande avrei fatto la parrucchiera. Addirittura immaginavo nuove acconciature, mai viste, e le sperimentavo su me stessa. Non mi importava di quelli che, vedendomi così ac-conciata, mi dicevano: ''Ma sei andata dalla parrucchiera? Non puoi aver fatto tutto da sola!''. E io soddisfatta rispondevo: ''Ma va, non mi ci è voluto nulla...'' *** Vedete ragazze, col tempo quella mia passione per le acconciature si è affievolita parecchio (per la gioia di mia mamma Silvana che mi voleva vedere laureata e sistemata ''per bene'') tanto che oggi mi costa fatica anche solo farmi la coda alta per la partita del sabato sera! Cosa sto cercando di dirvi? I tempi cambiano, le situazioni migliorano o peggiorano ma finché ci sono voglia, passione ed entusiasmo ci saranno sempre anche sacrificio, lavoro duro e dedizione. Siamo una squadra. E se anche solo una di noi perde l'orientamento spetta a tutte le altre aiutarla a ritrovarlo. Questa è la Rhea ora. Occupata e preoccupata a recuperare l'entusiasmo che lei stessa ha dato in pasto alla paura. La paura di prendere in mano una pallina da softball perché convinte che quella di A1 faccia più male. La paura di non essere all'altezza. La paura di fallire.
Machissenefrega!
Noi abbiamo la possibilità di esibire la nostra passione ad ogni allenamento e ogni sabato sera! Ragazze, non lasciamoci sfuggire questa occasione. Sfruttiamola. Diamo un calcio alle insicurezze e alle paure e giochiamocela tutta! Nessuno nasce ''imparato''. Per diventare forti bisogna prima farsi le ossa... e ora è il nostro turno. Tocca proprio a noi. E ce lo siamo meritate. Io ci sto provando con tutta me stessa; devo farlo, lo devo a me stessa... perché così come ho smesso di farmi le treccioline, un giorno smetterò anche di giocare a softball... |
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OLTRETEVERE | |
VIVA IL SOFTBALL Dr. Jekill & Mr. Hyde |
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In tempi non sospetti (Palla Mancata del
26/3/2011, ma scritto qualche giorno prima) citavo: *** Il giorno
24/3/2011 il Presidente Fraccari, durante la riunione al CONI di Milano diceva: *** A parte che gli scudetti saranno piccoli, ma dietro c’è un grande ed enorme lavoro di tutte le squadre che arrivano in finale, con pochi denari e molta buona volontà. Caspita… mi sono detto, o sono un veggente oppure io e il Presidente abbiamo la stessa visione, che è quella reale. Comunque siccome sono curioso ho ficcato il naso nelle Regioni altrui ed ho contato il numero di squadre iscritte ai vari Campionati Regionali Giovanili: PIEMONTE-VALLE D’AOSTA-LIGURIA 5 squadre di Serie B + 3 di Under21 + 5 Cadette + 3 Ragazze (quasi tutte piemontesi veh...)
Totale 16 EMILIA ROMAGNA 0 di Serie B + 4 Under 21 (compresa 1 veneta) + 10 Cadette + 13 Ragazze Totale 27 FRIULI V.G. VENETO e TRENTINO 0 in tutte le categorie TOSCANA 0 in tutte le categorie MARCHE 0 in tutte le categorie ABRUZZO – MOLISE – BASILICATA- CAMPANIA – PUGLIA – SICILIA – SARDEGNA 0 in tutte le categorie Spero vivamente che i dati non siano completi ed aggiornati e che qualche Comitato Regionale li pubblicherà al più presto. La situazione è drammatica, e per il baseball (maschi) la situazione è appena meno peggio. Non è vero che il softball giovanile sia un fenomeno della Lombardia, anche l’Emilia Romagna fa la parte del leone (come al solito) e il Piemonte-Liguria nell’ultimo anno hanno dato una bella accelerata. E le altre Regioni? E i comitati? E i consiglieri, gli amministratori, i presidenti, i vice-presidenti, gli eletti a Roma non fanno niente per le loro Regioni? Lascio a voi i commenti e le considerazioni, stasera sono stanco e non ne ho voglia. SOFTBALL: sport – passatempo o filosofia di vita ? Visto i numeri sembra più passatempo, viste le motivazioni e l’impegno che ci mettono coloro che ci credono, è sicuramente una filosofia di vita. Facciamolo diventare uno sport… |
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VISTO DALLA CURVA | |
BUONA LA PRIMA? |
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Ci sono due modi di essere e di pensare, i positivi costruttivi e i negativi disfattisti. Sabato dopo le partite ascoltavo in silenzio i primi commenti a caldo: c'è chi diceva che quest'anno saranno tutte così, chi invece che sarà anche peggio, ma anche chi diceva che era solo la prima partita e non si possono ancora emanare delle sentenze certe. Io mi posso mettere tranquillamente nel girone dei positivi, sostenendo che effettivamente non si può dire ancora nulla. Molti mi accusano di essere troppo tifoso e poco realista, beh spiegatemi che cosa mi potrebbe portare di meglio l'essere realista o più sportivo? Io credo nulla, poi lo so benissimo di non essere sportivo, sono un ultras e la mia squadra è sempre la migliore. Logicamente tutto questo è accompagnato da una buona dose di ignoranza (nonostante che segua questo sport da 10 anni) non lo nego, capisco veramente ben poco di regole, di tattiche e di tutto quello che gira intorno alla squadra (un pò anche per mia scelta), lascio infatti agli altri (molto più competenti di me?) l'arduo compito di criticare, dare sentenze e giudizi. Parlano di ORRORI societari, di SVARIONI degli allenatori e tante altre cose, ma lo sappiamo bene, in Italia siamo 60 milioni o forse più di allenatori, ma la cosa bella è che poi tutte queste persone non hanno una soluzione che abbia un minimo di senso. Non dovete pensare che con questo articolo io voglia giudicare chi critica, ognuno è libero di dire, fare, pensare (lettera e testamento) quello che vuole, credo solo che la positività porti positività... ALLORA, BUONA LA PRIMA? |
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TRA
SPEAKER E SCORER
(Dialoghi
tra sordi) di DOX |
Speaker’s corner Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno. |
PALLA MANCATA |
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Questa volta il titolo dell’articolo è lo stesso del nostro giornale. Non è una distrazione: osservando i tabellini delle partite di sabato scorso ho trovato un numero impressionante di lanci pazzi e palle mancate, da buon San Tommaso sono andato a controllare e ne ho scoperti ben 24! Se teniamo conto che questi sono solo quelli riportati dallo scorer, cioè che hanno permesso un avanzamento o una segnatura, possiamo stimare che nella giornata vi siano stati almeno una cinquantina (ma saranno stati molti di più) tra lanci pazzi e palle mancate. Lanciatori impazziti? Ricevitori con il guanto bucato? Congiunzioni astrali? Vedremo in seguito. Intanto queste azioni sono state determinanti per la prima vittoria dell’Unione Fermana, chiusa per tutta la partita da una brava Stella Turazzi (4bv – 12 k) che però nei due tie-break concede i due punti della vittoria su altrettanti lanci pazzi. La Loggia ha già buttato al vento due vittorie determinanti, potrebbe pentirsene nel ritorno con la rimonta di Bollate. L’alternanza dei lanciatori mischia molto le carte in questa stagione, vi saranno molte giornate piene di pareggi e solo le squadre più “attrezzate” potranno emergere nettamente. In negativo segnaliamo una Papucci, dominante lo scorso anno e per ora non ancora all’altezza, e le Vitaliani che stanno accumulando troppi errori per giocatrici del loro livello e tengono frenato il loro Forlì. Caronno sta soffrendo come previsto, tre colti rubando sono troppi per poter sperare di imporsi alla corazzata Legnano, ma quello che pesa oggi è lo zero in battuta di tre giocatrici che lo scorso anno erano sopra il trecento. In A1 è più dura, ma devono al più presto portarsi almeno al livello delle compagne. Intanto è iniziata con la Coppa Italia anche la serie A2: disastro assoluto. Le ricche squadre di A1 anziché rinforzare i vivai hanno spazzolato completamente tutto quello che c’era in giro di giovani decenti (ragazzine diciottenni che giocano a centinaia di chilometri da casa) con il risultato che alcune giovani giocheranno quest’anno venti inning in A1 anziché gli oltre 200 di A2 e il livello della A2 è precipitato: il Saronno che a marzo non aveva nove giocatrici da mettere in campo si ritrova oggi ad essere una delle più forti del campionato per il solo fatto di aver mantenuto in campo le sue 5-6 veterane, che da sole possono fare la differenza contro chiunque, visto che dall’altra parte vi sono solo giovanissime e di basso livello. Inoltre la A2 ha fatto lo stesso attingendo dalla serie B, che è praticamente sparita del tutto: non vedo un bel futuro per il nostro sport. Per non chiudere col magone, “vedaremm” e “speremm”! |
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