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Palla Mancata |
ANNO XII - NUMERO 10 30 GIUGNO 2012 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
PM 10 |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
QUESTA VOLTA CI HA PROPRIO AZZECCATO |
Ci riferiamo a Dox, che inviandoci il consueto articolo lo ha accompagnato dal commento "... il famoso PM10). La sigla PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccole particelle) identifica materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 µm, ovvero 10 millesimi di millimetro. Il PM10 è noto perché determina il blocco del traffico quando la concentrazione nell'atmosfera supera una certa soglia e persiste per lungo tempo. *** Nel nostro caso il parallelo è verso la "nocività" di Palla Mancata, quando il contenuto (di sciocchezze) supera una certa soglia, e persiste nel tempo (10 uscite quest'anno potrebbero configurare un supero del limite di criticità?) Temiamo di si, quindi iniziamo a mettere le mani avanti, per cercare di dimostrare che tra PM10 (Palla Mancata n. 10) e PM10 le consonanze, se pure esistono, sono largamente superate dalle dissonanze. ARGOMENTI A CARICO Si pronunciano allo stesso modo, questo è effettivamente un problema. "Hai visto pi emme dieci?" Chi parla si riferisce al n. 10 di Palla Mancata, chi ascolta corre a guardare il bollettino dell'ARPA. Entrambi paiono in ogni caso allarmati. "Polemiche sul pi emme dieci", purtroppo anche qui (come negarlo?) la analogie sono sorprendenti. Ci sarà l'ordinanza del blocco del traffico? Il blocco non serve a niente! Blocchiamo piuttosto i mezzi inquinanti dell'ATM: polemiche su polemiche. E da noi? Non c'è numero che non richieda asterischi su asterischi, per rintuzzare preventivamente polemiche con i lettori, e spesso non basta. Riceviamo email che chiedono garbatamente rettifiche, o che - senza chiederle - ci fanno notare le incongruenze pubblicate. Touché. Il PM10 fa male. Idem, vedi sopra. ARGOMENTI A DISCARICO Non si è mai visto nessuno ammalarsi per PM10 (il nostro foglio), gli unici malati sono gli autori che scrivono, ma non per colpa del particolato, trattandosi di malori cerebrali e non respiratori. L'ARPA non si occupa e preoccupa di softball (argomento decisivo), non pubblica le classifiche né la statistiche, non c'è nessuna media battuta sul bollettino dell'ARPA, che pure pubblica la sezione "PM10 a confronto" vedere per credere. *** Gli argomenti a discarico basteranno? Probabilmente non ci saranno ricoveri al pronto soccorso o alla guardia medica, ma qualche colpo di tosse imbarazzato, per cercare di cambiare argomento, ci sarà. Purtroppo è la nostra natura. |
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Personaggi della
settimana: Sabrina Touharia Miliani (a destra), che per motivi
famigliari si trasferisce e lascia la nostra squadra (Ragazze e Cadette), ci
mancherà; ma nella vita... mai dire mai. |
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AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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CROP CIRCLES |
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Simpaticissimi discendenti del Beccaria, mi chiedo se avete avuto tempo, tra un aperitivo e l’altro, di leggere un quotidiano. Se lo avete fatto vi sarà saltato agli occhi l’articolo sui cerchi nel grano apparsi nella zona di Santena nella notte di lunedì scorso. Un fenomeno che si è già verificato in passato, alcuni esperti dicono che i “crop circles” in Piemonte sono fra i più interessanti del mondo. Quello che i giornali non scrivono è che anche nel nostro campo ne è comparso uno dai contorni netti, con i diametri precisi senza incertezze nel disegno. L’opera d’arte, poiché di questo si tratta, datosi che se non sono marziani sicuramente sono artisti, riporta all’interno di una palla da softball la scritta: “Coppa del mondo softball 2012 - Italia fatti onore”. Commosso dal fatto, a dir poco strano, che i visitatori extraterrestri ci abbiano risparmiato la scritta :” Forza Italia” (leggermente consumata), abbiamo cominciato a chiederci, perché? Cui prodest? Qualcuno, forse in un’altra galassia, segue le imprese delle atlete azzurre campionesse del “batti e corri”. I globi luminosi che circolano sulle campagne, resisi conto che sui giornali si parla molto di più del numero di docce di Cristiano Ronaldo anziché del numero di home run della Rolla, hanno deciso di mandare un messaggio forte al popolo dell’universo, probabilmente perché se aspettano che i media ne parlino arriverà prima il momento che la coca-cola sveli il segreto della sua formula. Tutto ciò non fa che darmi la conferma del fatto che molti degli addetti ai lavori del nostro piccolo sport di “fessura” si stanno agitando per nulla. Le roboanti imprese descritte negli articoli e i prestigiosi successi conquistati non interessano a nessuno. Per la stampa che conta si tratta di campionati del quartierino e di vittorie tra rioni cittadini, come un Giochi senza Frontiere tra i poveri. Le pagine sportive di un quotidiano come “La Stampa” riportano notizie sui campionati europei di calcio, sulla campagna acquisti delle società pallonare per la stagione 2013 e qualche notizia di formula uno. Nello sport regionale vengono citati più spesso i risultati di ippica a Vinovo, ovvero le riunioni di ciclismo su pista a San Francesco al Campo, piuttosto che le notizie sul softball Italiano. Diamoci tutti quanti una calmata e ridimensioniamo l’accaduto. È noto che uno sport, se non è televisivo, non esiste; a malapena l’uomo della strada conosce il baseball, più che altro per le stomachevoli e struggenti pellicole americane infarcite di luoghi comuni ed eroi americani. Come può conoscere il Softball, che tra l’altro traducendo letteralmente la parola significa “palla morbida”? Durante l’ultima trasferta a Nuoro, alcuni passeggeri sulla nave vedendo le nostre ragazze in divisa con la scritta “La Loggia Softball” bene in vista sulle magliette, hanno chiesto loro se erano un gruppo di animatrici ingaggiate dalla compagnia per intrattenere i viaggiatori. Il basket dopo la dipartita politica del Gianni-boccoli-neri è scomparso, la pallavolo ha dovuto modificare le sue regole per rendersi appetitoso e agevolare le tempistiche televisive. Qualche agitato mentale potrebbe ora obbiettare che alcune partite di baseball vengono trasmesse in tv, certo e ne sono felice, peccato che vengano usate dalle mamme disperate per addormentare i pargoli e dalle badanti dell’ex URSS per mettere a nanna i nonni sclerotici. Quando qualcuno, non chiedetemi chi perché non saprei rispondervi, ma nel mio pensiero stupendo credo che quel qualcuno esista, quando qualcuno, dicevo, si renderà conto che il softball è molto più veloce e agonisticamente parlando più interessante del baseball sarà troppo tardi, e ci troveremo al bar a parlare delle gesta del Caserta e di quando esisteva il magico mondo del softball italiano. Forse stiamo facendo molto rumore per nulla. |
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OLTRETEVERE |
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TROFEO
DELLE REGIONI 2012 |
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Chi vince ha sempre ragione (Churchill). Se l’avversario è più forte di te e lo batti hai molta più ragione (Davide vs. Golia). Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare (J. Belushi). *** Quest’anno ha vinto l’Emilia Romagna, bravi anzi bravissimi. Non è un caso, è una Regione che già a febbraio organizza i primi incontri per organizzarsi al meglio, nominare i tecnici, i coach, i manager e poi man mano selezionare le ragazze attingendo dall’enorme serbatoio di squadre e giocatrici (pari solo alla Lombardia). Si presentano tutti gli anni sfavorite di fronte all’egemonia e alla potenza della Lombardia che ha sempre fatto man bassa di titoli. “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” … e dopo le sconfitte nella prima fase del girone all’italiana cosa fanno? Rimettono insieme i cocci e vanno a giocarsela, grazie anche alla capacità del manager di lunga esperienza (Carlo Ferrari), andando a vincere entrambe le finali 1-0 (Cadette) e 3-1 (Ragazze). Il danno e la beffa per la Lombardia … dominatrice incontrastata della prima fase del Torneo con en-plein di vittorie in entrambe le categorie, ma poi battuta sul filo di lana. E il rammarico maggiore è quello di non poter disputare la fase finale EMEA della Little League che si terrà proprio a Caronno Pertusella-Bollate, perciò davanti al pubblico di casa. Peggio di così … Finali EMEA che hanno già grandi premesse di organizzazione e spettacolo, con la partecipazione di
squadre da Olanda (*)
– Germania – Polonia – Rep. Ceca. (*)
Ci permettiamo una correzione, la nazione si chiama Paesi Bassi (in
lingua originale Nederland) e così la indicheremo nella documentazione
della Little League. L'Olanda è una zona,
seppure la più popolosa, dei Paesi Bassi. Così come sarebbe sbagliato
chiamare Inghilterra il Regno Unito o la Gran Bretagna, è sbagliato
chiamare Olanda i Paesi Bassi. |
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TRA
SPEAKER E SCORER
(Dialoghi
tra sordi) di DOX |
Speaker’s corner Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno. |
IL BASTONE E LA CAROTA |
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È imperativo aprire l’articolo con un plauso ai tifosi. Già famosi in tutti i campi d’Italia, hanno dato il massimo lo scorso sabato durante le due faticose partite con il Saronno. A causa di un’importante serie di assenze la squadra in campo ha fatto quello che poteva, e nonostante (o soprattutto) non vi fossero nei finali di partita possibilità di vittoria i nostri tifosi hanno incitato a lottare con la solita spinta e continuità “senza mollare mai !” Davvero bravissimi, il loro sostegno necessita proprio nei momenti di difficoltà (sono capaci tutti di tifare quando vinci 10-0). Finita la carota passiamo al bastone. Il repertorio di canti è ottimo, la fantasia non manca, la voce (intesa come volume) è perfetta. Quando però passiamo a qualcosa che si chiama musica, cascano gli asini (riferimento voluto). Qualsiasi coro, che sia allo stadio o in chiesa, ha un minimo di melodia da seguire e di tonalità da tenere. Le vecchiette ottantenni in chiesa cantano perfetti salmi, con un filo di voce ma... intonate. Negli stadi inglesi gli hooligans, anche se strafatti di birra, urlano all’unisono i canti di guerra della loro squadra. I nostri eroi, invece, fanno rabbrividire chiunque abbia anche solo strimpellato uno strumento: partono in una tonalità (a caso) salgono invece di scendere e viceversa, e se la pur scarsa melodia richiede di essere seguita su o giù loro risolvono il problema tenendo la stessa nota per tutto il pezzo senza il minimo ritegno (*). Conclusione: siete i migliori tifosi d’Italia, non fatevi “beccare via” per una carenza d’orecchio, vedete di migliorare con un rapido corso di canto. Da noi non mancano certo valenti musici in grado di raddrizzare le vostre ugole. *** Da un po’ il Gufo non azzarda pronostici. In A1 dopo il Compratutto Caserta dovrebbero ormai essere nei play-off La Loggia e Bologna. Per il quarto posto è un bel rebus, Bollate si gioca tutto con la sciagurata decisione di giocare quattro partite fuori casa nel week-end della maturità liceale, mentre continua la solita irregolarità del campionato, con giocatrici che partono per i mondiali ed altre che arrivano all’ultimo momento sovvertendo completamente i valori precedenti. Del resto cosa gioco a fare, visto che lo scudetto è ancora di Caserta? In A2 dopo Bussolengo e Staranzano per ora Saronno è dentro, ma vale il discorso di prima, perché rischiare in un colpo solo quattro sconfitte in due giorni a Bussolengo mentre in due turni poteva portare a casa un tranquillo 2-2? (**) Caronno ha ora un calendario in discesa che potrebbe portarlo a giocarsi il tutto per tutto nell’ultima decisiva trasferta a Staranzano. *** Si avvicinano intanto le finali EMEA della Little League, stavolta le organizziamo noi e la Lombardia… non c’è. Chiara delusione dopo le sconfitte in entrambe le categorie da parte dell’Emilia: tanto di cappello alle vincitrici e ricerca delle cause della sconfitta. Cattivo reclutamento? Cattiva gestione delle gare? O semplicemente questa “annata” non era così dominante come in passato, mentre l’Emilia ha in questa fascia d’età le giocatrici migliori? Vedremo dopo aver raccolto le opinioni di chi c’era. Intanto facciamo una feroce critica alla formula di questi tornei. Giochi un po’ di partite inutili, vinci 20-0 con le
deboli, le partite con le forti non contano niente, ti giochi tutto in una partita secca di finale. Molto
americano, così fanno quasi tutti gli sport USA. Esiste un’altra formula, guarda caso detta “girone all’italiana” dove tutti giocano contro tutti e tutti i risultati contano per la classifica. Magari non sempre è
applicabile, ma basterebbe fare in modo che i risultati ottenuti “contino” sempre per la classifica. Personalmente mi pare stupido ed ingiusto che se una squadra batte un’altra tre volte su quattro poi perda perché la quarta volta si chiama “finale”. Ripeto, si fa in USA, ma lì hanno interessi di
incassi, diritti TV, ed in ogni caso le finali sono sempre su 5 o 7 gare. Altrimenti ce la sbrighiamo più alla svelta con un tabellone tennistico ad eliminazione
diretta, e se alla tua lanciatrice capita una giornata storta, tanto peggio.
(***) (**) Non si comprende perché giocando sabato e domenica Saronno abbia qualcosa da perdere rispetto a giocare con un intervallo di tempo maggiore. Forse ci sfugge qualcosa che Dox dà per scontato. (***) Non siamo d'accordo, non esiste nessun torneo che non preveda una finale (vedi qualsiasi torneo della ESF, della ISF, o di qualsiasi altro sport). Anche i campionati che si sviluppano per una intera stagione hanno i play-off. Senza World Series non esisterebbe il baseball di Major League. In qualsiasi torneo di qualsiasi sport l'ultima partita è quella che conta, perché giudicare ingiusta una regola che viene universalmente accettata e applicata? |
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LETTERE AL DIRETTORE Premesso che non ci sono direttori, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo (anche per l'autorevolezza della richiesta). |
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Ciao, --- Abbiamo prontamente girato la domanda a Dox, al momento ancora senza risposta. |
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