Palla Mancata 

ANNO XII - NUMERO 15

8 SETTEMBRE 2012

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

È ORA DI FINALI GIOVANILI


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

BASEBALL FEMMINILE

L'articolo di Dox offre lo spunto per fare, per l'ennesima volta, un po' di chiarezza. 

Intanto diciamo che il baseball femminile nel mondo, di fatto, non esiste. 

Certo, sappiamo che c'è anche un campionato mondiale di baseball femminile, ma si tratta di situazioni artificiali senza una base reale. Chiunque conosca le cose lo sa. Nella generalità dei paesi i maschi giocano a baseball e le femmine a softball.

C'è però un grave problema, l'esclusione di questi sport dal programma olimpico.

Una delle cause è stata la pervicace miopia della ISF (e del suo presidente Don Porter), che ha finora rifiutato di presentarsi assieme al baseball per un programma comune, unica eccezione l'ultima edizione dei giochi pan-asiatici, dove l'alternativa era quella di venire esclusi (come successo per il programma olimpico).

La ragione di questa condotta sconsiderata è stata la presunta (ma irreale) autosufficienza del softball a rispettare i vincoli olimpici: ogni sport deve essere rappresentato a livello maschile e femminile. 

Anche qui, chiunque capirebbe che la possibilità che il softball entri nel programma olimpico e non ci entri il baseball è fuori dalla realtà (l'affollamento del programma olimpico esclude che venga ampliato a due sport, l'unica possibilità è ampliarlo ad uno sport con due discipline).

I perfezionisti, con la loro fallimentare e pignolesca precisione, obietterebbero che si tratta in effetti di due sport e non di due discipline dello stesso, che il softball è maschile e femminile, eccetera, con il risultato di marginalizzarlo sempre più.

Veniamo ora al baseball femminile. Davanti alla chiusura della ISF cosa dovrebbero fare le autorità del baseball mondiale per rientrare nel programma olimpico, se non cercare di soddisfare i vincoli posti dal CIO? 

Le iniziative del baseball femminile (soprattutto in Italia) vanno interpretate come un tentativo di recuperare la situazione qualora il softball mondiale non accetti di presentare un programma unico al CIO. 

E francamente non si vede come contestare l'iniziativa.

Auguriamoci piuttosto di vedere baseball e softball assieme alle Olimpiadi del 2020.


Personaggi della settimana: la squadra Under 21, che disputerà la qualificazione alle semifinali nazionali l'8 settembre al Francesco Nespoli contro La Loggia.


MAROSTICATION

A POSTCARD FROM...
Che vita sarebbe senza softball
di LASARA


OLTRETEVERE

SENZA TITOLO
 
Dr. Jekill & Mr. Hyde

A scanso di equivoci.
Nel mio precedente articolo non volevo dettare le nuove regole del gioco, il titolo era "AAA idee cercasi … - AAA idee offresi". Ovviamente era una gara a buttarle lì con il beneficio dell'inventario. Ci sta che qualcuna fosse molto strampalata, non stavo presentando un programma per partecipare alle prossime elezioni Federali, …sia mai (però visto quello che guadagnano i dirigenti CONI e con la scarsità di posti di lavoro un pensierino potrei farcelo) .
Per questo gli eventuali commenti o critiche al mio articolo devono lasciare il tempo che trovano, magari su 10 cazzate 1 giusta c'è.
Perciò sgombrate le vostre menti stantie e paralizzate e sparate cazzate a raffica!
Tanto nessuno le metterà mai in pratica, ma almeno ci saremo divertiti. 
Funziona un po’ come le continue domande che mi pongo … so che le risposte non arriveranno mai, ma magari a qualcuno si apre un mondo nuovo.
A volte c'è gente che "sembra" venire giù dal pero, mi sento spesso dire: "ma dai … ma dici davvero … ma vuoi dire che è così …"
Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere … anzi veramente c'è: quello che è cieco veramente (povero lui).
Ecco, magari non siamo finti ciechi, ma ciechi veri.

***

SALVO UNA IDEA 
Delle tante che ho sparato quella della partita ALL-STAR per la A2 non mi sembrava male.
Ma anche qui ci sono problemi insormontabili: chi paga il biglietto, dove alloggiamo, che divisa mettiamo, chi sceglie le atlete, con quale criterio, chi fa il manager, chi fa il coach, dove si gioca, a che ora si gioca, quanti inning, chi arbitra, come è il menù, la divisa è larga, la divisa è stretta, i segnali non vanno bene .… potrei andare avanti all'infinito.
Questo per la parte tecnica.
Per la parte burocratica invece: il manager lo faccio … no lo voglio fare io … no lo voglio fare io (potrei andare avanti all'infinito), lei è figlia d'arte, lei è sponsorizzata, lei ha fatto l'accademia, lei predestinata, lei gioca per il cognome, il coach lo faccio IO che ho il curriculum di 8 pagine (vero, l'ho visto in internet) … ecc. ecc.

***

PILLOLE DI VITA
Alcuni frasi sentite sui campi, dette da tecnici must:
"Voi non vi invitiamo più … siete troppo competitivi …" (2010)
"Nel softball si fa così (???) e se non vi va, la prossima volta non veniamo più!" (2012)
QUESTO è il vero softball, o no ?

***

CARESSA (commentatore SKY, tralascio la parola "sportivo")
Lasciatemi spendere 2 parole su questo fantastico personaggio, tipico italiano.
Deve commentare il nuoto alle olimpiadi su SKY (il nuoto, sport altamente spettacolare?!? ... parlassimo dei tuffi dal trampolino, magari, perché sono già più emozionanti) e vuole a tutti i costi fare audience e allora esagera: si sono tuffatiiiiii …. stanno nuotando (e certo, cosa volevi facessero, che affogassero) …. sono alla virata … ultimi avvincenti metriiiii …. e il coreano si qualificaaa!!! 
Come "si qualifica" … eh si perché erano le semifinali … ma vammoriammazz…
Ha urlato tutta la telecronaca come neanche Bisteccone Galeazzi aveva fatto ai tempi d'oro quando commentava le finali dei fratelli Abbagnale … che allora sì erano finali al cardiopalmo. E questo urla come un indiavolato per una semifinale vinta da uno sconosciuto coreano. Lo voglio presidente subito … non so di cosa ma presidente subito! 

***

DOMANDA
Perché a una atleta Under19, e solo una , è stato concesso un mega-articolo sul sito FIBS? 
Bidus, tu che conosci gli arcani misteri del filtro magico Bonomelli mi puoi gentilmente rispondere? 
O sei impegnato nella stesura dell'almanacco di Frate Indovino edizione 2013? 
Questioni di sponsor o amicizie con gli editori?
Anche io ho tanti amici scrittori di PM, mi farò sponsorizzare … 
vota-antonio-vota-antonio-vota-antonio

***

SENIOR LEAGUE 
Sono partite le atlete della Lombardia per il Delaware a rappresentare l'EMEA, nessun augurio perché porta sfiga, divertitevi e giocate come sapete.
La nuova penna PM al seguito ci relazionerà.

---

Non pigliatevela e sorridete, siete su candid camera.


VIVIAMO DI INDIVIDUALITÀ
 
Dr. Jekill & Mr. Hyde

(L’articolo è stato scritto durante le Olimpiadi, mi scuso se qualche risultato cambierà all’ultimo momento, frutto di colpi di genio dei nostri atleti, smentendo quanto scritto).

Le Olimpiadi ci hanno schiaffato in faccia la realtà del nostro Paese. 
Viviamo di individualità, di colpi di genio, di casi rari, imprenditori che si fanno dal nulla, imprese fatte da imprenditori che, finito il ciclo vitale, svaniscono nel nulla.
Programmazione zero, metodo zero, storia zero (anzi storia tantissima a partire dai tempi dei Romani con giochi e bagordi … poi le invasioni … il medioevo … i comuni … le dominazioni spagnole – borboniche - austriache – francesi … meglio lasciar perdere).
E nello sport ?
Idem con patate, viviamo di individualità e lampi di genio.
Esempi.
Abbiamo avuto un signore che a cavallo degli anni 70-80 ha vinto 3 ori nei tuffi. Bene si aprirà un ciclo, una scuola, una tradizione ? e invece zero o poco più.
Abbiamo avuto un velocista negli anni '80 che ha vinto un oro e detenuto per 20 anni il record mondiale dei 200 metri. Bene si aprirà una scuola, un ciclo, una tradizione? E invece niente.
Abbiamo avuto nell'atletica leggera qualche astro (salto in alto – salto in lungo - maratona), ma anche qui scuola, tradizione, programmazione mai viste.
Sembrava che ultimamente nel nuoto avessimo creato una scuola, ma sono bastati un po’ di gossip e di invidie per distruggere tutto …Italian style. L'atleta più rappresentativa non ha voluto fare da portabandiera e sta pensando di darsi ai reality il prossimo anno (che la TV paghi più dello sport lo aveva capito già Montano, campione olimpico della sciabola passato allo spettacolo, salvo poi ravvedersi e ritornare allo sport).
Vinciamo ori qua e là in maniera che appare casuale. C'è qualche eccezione, che conferma la regola, dove sembra ci sia una certa scuola o tradizione (vedi: fioretto-tiro con l'arco-carabina), ma potrebbe essere anche pochezza degli avversari. Le nazioni partecipanti a questi sport sono poche o le grandi potenze non hanno ancora messo in moto la loro macchina organizzatrice-programmatrice (la Cina nei tuffi in 15 anni ha costruito un impero).

***

SPORT DI SQUADRA
Qui si che si vede l'organizzazione e la programmazione, sono sport necessariamente NON legati all'individualità e all'occasionalità del campione. 
E qui il FLOP è quasi TOTALE. 
Calcio – Pallavolo maschile e femminile – pallanuoto – basket, non ci hanno visto protagonisti. 
E si che questi sport da noi sono praticati e diffusi e remunerati, hanno anche successo a livello internazionale (Volley femminile Campione del Mondo in carica). (*)
Forse il carattere italico non è così roccioso e si squaglia nei momenti topici.
Un esempio su tutti: la squadra di pallavolo maschile monster (Zorzi – Lucchetta – Bernardi – ecc.) ha dominato per 20 anni vincendo tutto, ma proprio tutto, ma non ha mai vinto una Olimpiade.
(*) Vedo un eccesso di critica, pallavolo e pallanuoto maschili sono state vere protagoniste. Non vorremmo che passasse il concetto che chi arriva secondo ha fallito, perché conta solo vincere. Se così fosse ci troveremmo in completo disaccordo.

***

E NEL SOFTBALL?
Viviamo anche qui di lampi di genio e di individualità? Scuole? Programmazione? Organizzazione? What's? 
Qualche area ben fornita, ma se guardiamo le percentuali mi viene da pensare che sfornare campionesse o brave giocatrici si tratti di colpi di c…o, ops "genio".
Succede che si sviluppi un talento in una zona remota dove lo praticano in 10 e succede che in una zona dove lo praticano in 300 ne escono 2. 
È il caso? È la mancanza di programmazione? È la mancanza di una scuola vera? È la mancanza di metodo? È la mancanza di coach? 
Faccio un esempio.
Per quello che vedo io mi sento di poter dire che le italiane hanno il lato debole nella battuta.
A partire dalle giovanili fino alla ISL-A1. 
Spie appositamente assoldate mi hanno raccontato che alle Senior League (Under17) nel Delaware le ragazze USA e Portoricane battevano e picchiavano come dei fabbri. Cercavano, trovavano e colpivano sempre la palla (poi che fosse foul o out al volo poco importa, loro la randellavano … quando era strike. Quando invece era ball … cipperi-merlo … la lasciavano passare, mica fesse).
E tutte dalla prima all'ultima, non solo la 3a-4a-5a.
Avevano una ottima padronanza dell'area dello strike (mica giravano palle per terra o palle al cielo), sapevano aspettare il momento giusto (anche con 2 strike), non si facevano dominare dal lanciatore.
In Italia la battuta è un optional? Mancanza di scuola? Mancanza di tecnici preparati? Il carattere italico non è roccioso e granitico e si squaglia nel box?
Lo abbiamo purtroppo visto anche agli ultimi mondiali senior in Canada e agli Europei Under19 in Olanda come è sfortunatamente finita.
Da oggi la parola d'ordine sarà … picchio duro … no meglio di no , sembra uno slogan politico.
Più scuola per tutti – più programmazione per tutti.

***

Il boccale è sempre mezzo pieno … mi bevo la mia bella pinta di birra schiumosa fresca e lascio a voi le risposte.

---

Cuccuruccucù … paloma


BARCOLLO, MA NON MOLLO

AMERICAN EXPERIENCE
di Fighter Soul

Appena finito un torneo o una bella esperienza, come quella che ho appena passato io in America, si sente sempre il bisogno di ricordare le cose e gli attimi più importanti che l’hanno segnata: perciò oggi tratterò delle World Series che ho disputato nel Delaware.
La cosa che mi ha colpito maggiormente in questo torneo è stata la disponibilità dei volontari del torneo, che si sono messi benissimo al nostro servizio e a nostra disposizione scontandoci anche molte cose, tra cui l’intera divisa (la maglia l’abbiamo pagata) che in teoria non potrebbe essere data ai giocatori. Un’altra cosa che ho notato ancora una volta è il patriottismo e la correttezza di tutta la gente presente al campo. Anche molte delle ragazze delle altre squadre mi hanno impressionato molto perché (a differenza nostra) cercavano di socializzare con la mia squadra.
In questo torneo a mio parere non abbiamo giocato benissimo: quattro partite perse e una vinta, anche se contro squadre forti (con qualche complicità degli arbitri), non soddisfa perché potevamo dare molto di più. Molto ha inciso il fatto che alcune di noi sono andate in America solo per divertirsi, che in attacco eravamo carenti e il fatto che la formazione fosse sempre la stessa, a parte i lanciatori: due dei quattro che avevamo, (quelli che lanciano più forte) sono stati impiegati entrambi nelle prime tre partite e secondo me è stato un errore.
Sapevo che le squadre americane in questa categoria (under 17, ndr) soffrono i lanciatori un po’ più lenti, solo che i nostri allenatori se ne sono accorti solo alla quarta partita. 
Ma comunque, se è andata così, la responsabilità va suddivisa tra tutta la squadra (me compresa, che non ho offerto una brillante prestazione). Si potevano vincere almeno due partite del girone.
Una delle migliori da noi, con la quale mi sono complimentata è stata Melany Sheldon, che ha giocato magnificamente questo torneo, sia in difesa che in attacco, raggiungendo persino la terza posizione come media battuta (500). 
Nel gioco mi hanno toccato soprattutto due cose: il continuo martellare in battuta delle Portoricane che non lasciavano niente all’avversario e che la ragazza del Central, che ha fatto l’unico fuoricampo del torneo, è rimasta impassibile mentre tutti festeggiavano (tra l’altro devo ancora capire perché indossava scarpe da gioco diverse).
Sicuramente da tutto questo ci sarà da imparare e non vedo l’ora di iniziare!


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

TROPPI MASCHI NEL SOFTBALL

Ripresa dopo la fermata delle ferie, e per le ragazzine del Caronno il solito problema: rientro dalle ferie il giorno prima delle partite (quindi niente allenamenti) e cervello dimenticato nel luogo di villeggiatura.

Perdiamo a Legnano due partite di Coppa Regione, entrambe di un punto e una dopo tre tie-break. Detto così sembrerebbero due belle partite, perse perché le nostre lanciatrici danno troppe basi ball.

Qui si ripropone il solito problema, se metto nel box bambine di meno di un metro con l’ordine di non battere, sicuramente otterranno la base su ball (in 11 inning il Legnano ha battuto la palla in campo solo quattro volte: cosa alleno a fare la difesa se poi non gioca mai?).

L’altro problema è quello dei maschi in campo, a Legnano la combinazione terza-prima ha ottenuto 13 out senza commettere errori: bravi, complimenti, ma il softball?

Ribadiamo per l’ennesima volta: se ho sei-sette bambine e devo farle giocare, mi sta bene che arrivo a nove con qualche maschio, magari il fratello o il compagno di scuola, ma questa squadra non deve poi accedere alle finali nazionali. Anche a Caronno potremmo mettere in campo uno squadrone solo con i fratelli delle giocatrici, ma che senso ha? Giochiamo a softball o a baseball?

E qui si riallaccia una voce arrivata da un uccellino: pare (speriamo di no) che il nostro presidente federale abbia affermato che il futuro del nostro sport sarà solo nel baseball, e quindi basta softball, ma puntiamo tutto sul baseball femminile, con società uniche e unico campo di gioco. (*)

Spero che sia dovuto ad una improvvisa infatuazione di Geena Davis rivedendo il film Ragazze vincenti. Altrimenti l’unica soluzione (e addio Olimpiadi) sarebbe la divisione in due federazioni: una che si interessi di baseball maschile e femminile ed una che segua il softball, femminile e maschile. (**)

Non so se questa ipotesi sia un bene o un male, ma visto come sta andando il softball…

***

Due riflessioni sul gioco ad alto livello: complimenti ancora una volta al Bollate che con il minimo indispensabile di straniere e l’ottimo vivaio è arrivato alla finale scudetto. Questa è la prova che per arrivare a mettere insieme una squadra di vertice non occorrono un mucchio di soldi e un mucchio di straniere (mi trattengo da un facile gioco di parole).

In Coppa Campioni ancora dominio olandese, da sottolineare con tutte giocatrici olandesi lo Sparks e con una naturalizzata il Tex Town. Ridicolo poi il permesso di aggiungere giocatrici all’ultimo momento nelle varie squadre (a che scopo? Migliorare il livello di spettacolo? Per chi ? E il Caserta ha aggiunto una nuova lanciatrice che gli è costata la finale).

Abbiamo visto italiane nelle squadre olandesi e viceversa e le ukraine (dove hanno trovato i soldi?) che hanno preso la Gomes e per poco non vanno a vincere. La prossima volta mettiamo tutti i nomi delle giocatrici insieme e le sorteggiamo. (***)

(*) Abbiamo trattato l'argomento nell'editoriale.

(**) Sarebbe la fine del softball, con i numeri che attualmente ha potrebbe al più diventare un passatempo regionale, non certo una federazione del CONI.

(***) Questa volta, Dox, siamo con  te al 100%. La scelta della ESF in materia di pick-up player e simili è ridicola. Le coppe europee, non dico sulle televisioni nazionali, ma nemmeno sulle private ci vanno. Spettacolo per gli spettatori? Provate ad andare a vedere nei ruolini, quando va bene qualche centinaio (non migliaio) di spettatori.

E per qualche centinaio intendiamo per esempio 250 per la finale della Coppa delle Coppe, dove alcune partite hanno avuto decine di spettatori

Invitiamo Dox a fare la statistica degli spettatori delle coppe appena disputate.

La ESF ci sembra che viva fuori dalla realtà.


LETTERE AL DIRETTORE

Premesso che non ci sono direttori, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo.

Ciao, oltre ad essere un dirigente del Wild Pitch sono un estimatore del Caronno e leggendo, come faccio da sempre, PM ho visto i dati degli spettatori riguardanti la A2. 

Mi sembrano dati corretti, eccetto quello del Bussolengo. Mi permetto di allegare una foto che ho scattato in occasione di gara 2 di quello che ho chiamato "scontro al vertice" tra Bussolengo e Saronno. Mi sono sentito in dovere di fare questa foto perché considerato tutto quello che il Bussolengo spende (una squadra come Caronno o Wild Pitch ci fanno 6 anni di A2) è oltremodo "curioso" un seguito tanto numeroso.
Un saluto agli amici di Caronno, a Blanco e al presidente Turconi.

Lettera firmata

 

Per scrupolo abbiamo controllato i dati ufficiali degli spettatori, desunti dai ruolini pubblicati sul sito FIBS. Per le quattro partite Bussolengo-Saronno (tutte giocate a Bussolengo), gli spettatori ufficiali sono stati : 25 e 10 (partite del 30/6), 25 e 10 (partite dell'1/7).
Alla partita della foto risulterebbero quindi 10 spettatori, pensiamo che il classificatore ufficiale sia stato mosso a pietà nell'indicare la cifra.