Palla Mancata 

ANNO XIII - NUMERO 7

15 GIUGNO 2013

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

TRA UN DERBY E L'ALTRO


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

AFFOLLAMENTI

La stagione è stata strana, fredda e molto piovosa, adesso i nodi arrivano al pettine. Partite rinviate tantissime, mai come quest'anno la procedura per evitare di essere presenti comunque sul campo ha mostrato i suoi vantaggi.

Non è sempre stato così. Ai "bei tempi" non c'erano eccezioni, ricordiamo trasferte iniziate con l'acqua, proseguite con l'acqua, appelli sotto la pioggia e rientro con l'acqua. E questo avveniva anche per le giovanili, indubbiamente sotto questo aspetto si sono fati passi in avanti dal punto di vista della intelligente flessibilità.

Qualcuno ne avrà magari approfittato, ma una regola buona non può non essere varata se poi qualcuno fa il furbo. A volte, invece, sembra che le regole siano pensate per gestire l'eccezione, invece che per definire i comportamenti "normali".

Ora per tutte le squadre lombarde arriva un periodo nel quale si gioca quasi tutti i giorni. Ci sono i recuperi, ed il periodo del Torneo delle Regioni nel quale non si può giocare per gli impegni delle selezioni.

Forse non si riuscirà a disputare tutte le partite, in ogni caso si sarà giocato più che da altre parti. L'idea di giocare il doppio incontro per Cadette e Ragazze si è rivelata vincente, ed i frutti si potranno meglio vedere in futuro, quando avremo una generazione di juniores che hanno cominciato ad abituarsi a questo impegno fino dai primi anni.

***

Davanti a questi campionati giovanili stravolti dal maltempo (softball, ma anche baseball) un pensiero va ai responsabili della COG Regionale. I due responsabili (baseball e softball) sono relativamente "nuovi" nell'ambiente e si sono trovati catapultati a gestire una delle stagioni più difficili mai viste. 

Fanno un lavoro oscuro, ma assolutamente necessario; le società (che tendono a vedere quasi esclusivamente i propri problemi) criticano facilmente, nonostante tutto questo vediamo persone appassionate, dedicate al servizio del movimento. Ci auguriamo che possano continuare così, senza lasciarsi travolgere, mantenendo l'ottimismo di chi sa di svolgere un compito ingrato, ma che rende possibile a tutti giocare e - possibilmente - divertirsi.


       

Personaggio della settimana: Elisa Oddonini, infortunata durante Rescaldina-Caronno. 

Un volo, scivolando in prima, da cartone animato; fortunatamente gli approfondimenti clinici hanno escluso conseguenze gravi.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

SABAUDICAMENTE
di BIDUS

Torino, Piazza Carlina per i torinesi che la amano. 

In quattordici anni di dominazione francese lo spettacolo della ghigliottina ha offerto la testa di 423 persone. Non so se siete stati attenti, ma conoscendovi un poco credo di si.

Un doppio asterisco al termine del notevole articolo del mio compagno di penna “Dox” nome d’arte non pervenuto, segnalava che il Capitano Achab dall’alto della sua collina “pertusillica” stava all’erta e controllava non si divagasse troppo, “….non dovremmo parlare solo di softball?”. 

Si trattava di un invito? Un consiglio o un avvertimento. 

A questo penso, mentre seduto su una panchina all’ombra osservo la grande statua a Camillo Benso di Cavour. 

Da una finestra aperta giunge il suono di una canzone che mi riporta indietro negli anni: “…..voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossia, però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia; io canto quando posso e come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi, vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso….”

Quanto mai attuale rifletto, dovrebbe ascoltarla anche il grillo parlante. (*)

Un volatile mette un punto ai miei pensieri rilasciando un getto fetido sulla mia camicia immacolata, trattasi di funesto presagio, o il messaggero proviene dall’altra sponda del Ticino, non lo saprò mai. 

***

Parliamo di softball quindi, non che io ne sappia più di tanto, vivo ai margini del carrozzone, osservo, mordicchio, spilucchio qualcosa senza sentirne il sapore, la mia opinione e le mie impressioni contano poco. 

Come diceva il “Principe”, nella fantastica commedia “Natale in casa Cupiello”: «... tua madre non è una serva , tua madre non serve». 

Spesso anche io mi sento un po’ inutile, come un vecchio paralume spostato continuamente perché non si trova la giusta collocazione e quindi rimane in un angolo nascosto a prendere polvere.

***

Un pallone di cuoio colorato rotola fino ai miei piedi, un gruppo di ragazzini urlanti lo rincorre cercando di prenderlo a calci. 

In Italia tutti giocano a pallone, basta un metro quadro di terreno libero per osservare pedatori più o meno in erba. 

Si gioca nelle strade, nelle piazze, nei parchetti, sotto casa da soli contro un muro, il giuoco del calcio è lo sport nazionale, vi siete mai chiesti allora perché continuiamo imperterriti a cercare di insegnare softball? 

Uno sport che ha migliaia di regole, dove non basta il fiato, il fisico e la prestanza atletica, ma dove occorre anche tanto cervello e autostima. Come sempre forse non ci sono risposte, forse dobbiamo cercarle dentro di noi, dobbiamo trovare la forza per non lasciare che il nostro sport secchi come un ramo inutile tagliato da una mano di forbice senza rimpianti. 

Improvvisamente mi sento osservato, due occhioni blu mi valutano da vicino. Una bellissima bambina infilata in uno sgargiante completo di Armani chiede alla sua tata extracomunitaria perché quel signore anziano parla da solo. 

Non mi sono accorto di sragionare a voce alta, è meglio che vada verso casa, si è fatto tardi, tanto tu bambina non giocherai mai a softball.

PS Venite e moltiplicatevi, scrivete in tanti, aumentiamo gli editorialisti; più siamo e più ci divertiamo. 

GB dixit
PS del PS leggo solo Topolino e Tex

(*) Si intende quello di Pinocchio.


OLTRETEVERE

CREDIBILITÀ
 
Dr. Jekill & Mr. Hyde

Faccio da collettore di impressioni e commenti rubati qua e là.
Credibilità per questo povero sport dimenticato, e chi meglio delle istituzioni a dare l’esempio? 
Ho ricevuto da un amico talpa che lavora in FIBS il vademecum con il criterio per le valutazioni (delle atlete per le nazionali giovanili). 

Premetto che alcune ragazze meritano una convocazione e lo vedrebbe anche un orbo, per il restante utilizzano le medie o statistiche … ma non quelle solite. 

Ecco il nuovo formulario in base al quale vengono scelte le atlete:
- Hai amicizie su facebook con i coach più importanti del campionato: 5 punti
- Non hai amicizie con le atlete scarse: 6 punti (vale di più, teniamo le distante per evitare confusione)
- Sei una ragazza difficile e fanno opera di recupero sociale: 3 punti
- Hai foto su facebook rigorosamente con le migliori. 4 punti
- Saluti i manager sorridendo e fai conversazioni banali con loro: 4 punti
- Hai il numero di cellulare del manager: 6 punti
- Lo chiami a Natale per fargli gli auguri: 8 punti
- Vai bene a scuola: Zero punti (a che serve … negli USA magari serve e non ti fanno giocare, ma qui siamo in Italia e contano i punti accumulati sopra)
- Hai l’amico classificatore che non segna gli errori e ti mette le valide: 2 punti 

- I tuoi genitori sono dei gran rompi … hem …simpaticoni: 4 punti
- Al campo sai riconoscere subito chi conta, lo saluti da lontano e gli corri incontri saltandogli al collo: 4 punti 
- Sei ben sponsorizzata: 5 punti 
- Se non giochi tieni il muso e minacci: 4 punti
- Se non giochi fai ritorsioni psicologiche a coach e compagne: 5 punti 
- Sei in una regione sfigata: Zero punti 
- Sei in una Regione che conta: 8 punti 
- Il tuo coach, la tua società, la tua Regione fa pressione alle persone giuste: 5 punti
- Le persone giuste sono della tua Regione o della tua società: 9 punti
La somma di tutti parametri determina la classifica di merito. 

***

Hai ottenuto un punteggio superiore a 60: hai capito tutto della vita, avrai successo, saprai scavalcare gli ostacoli, ma soprattutto gli avversari, con gioco lecito o meno. Sei una vincente nello sport, nel lavoro, nella società.

Da 40 a 60 punti: sei sulla buona strada, puoi migliorare, ritenta sarai più fortunata, affina un po’ le tue armi e prendi esempio dalle migliori.

Meno di 40 punti: sei una brava ragazza, silenziosa rispettosa delle regole, studiosa, educata, gentile, ascolti il tuo coach senza interrompere, non fai storie se ti mettono di riserva (e ne approfittano), non tagli le gomme, non righi le macchine … insomma sei OUT … cosa ci fai in questo sport e in questa società moderna?

Ma cosa dici! ci sono le medie sul sito FIBS! 

Premesso che ci sono campionati con squadre di diverso livello, le medie sono fuorvianti perché fare 4 valide contro XXYY ultimo in classifica a zero punti ha poco valore, come lanciare e vincere contro squadre di rango decisamente inferiore. 

Notavo che ci sono state solo 2 convocate di una squadra, diciamo, abbastanza forte (due che non potevano non convocare perché sono da livello seniores) e 1 (la miglior lanciatrice giovane) inserita all’ultimo momento … come avranno fatto ad accorgersene che se l’erano dimenticata?

Vuol dire che quelle di questa modesta società sono diventate tutte pippe? 

O che gli scudetti li vincono a tavolino (mica c’è Moggi)?

Oppure è una sana e sottile rivincita perché nelle precedenti Selezioni/Nazionali Juniores queste facevano la parte del leone e così “adesso gli facciamo vedere noi come si gioca e chi gioca”.

E poi come diceva il vice presidente, tutti devono essere rappresentati (non ha specificato il criterio). 

D’altronde lo sport non è una palestra di vita che insegna a crescere ed affrontare le dure realtà della vita, la giustizia, la meritocrazia?

Sport = sacrifici, abnegazione, accettare il ruolo, lavorare duro, saper vincere, saper perdere, accettare le decisioni, bla-bla. 

A me sembra sia diventato più “X-Factor” o “C’è Posta per te” anzi “C’è un posto per me ?” o meglio ancora “Ci deve essere un posto per me” o “Ci deve essere un posto per lei”. 

Try-out … selezioni … parole strane?

Potevano portare due squadre sperimentali, così avevano più giocatrici da osservare.
Meglio andare sul sicuro … “metti che mi fa un triplo poi devo convocarla”. Lasciamola a casa subito.

È purtroppo lo specchio dell’Italia e facciamocene una ragione.

Ma se la credibilità non parte da queste cose allora facciamo dei gran raduni amatoriali, con costine e lambrusco per tutti, e mettiamola sul gioviale. 
Non vuole essere una critica; come sempre dico quello che vedo e se sbaglio correggetemi (e sono sicuro di sbagliare). Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale. 

Mi sorge un dubbio, e se scegliessero anche i tecnici/dirigenti/funzionari così … ma poi drinnnn … suona la sveglia. 

PS  La seconda parte del viaggio a Torino la prossima volta, adesso sono fermo al casello di Brandizzo perché il tom-tom si è guastato. 


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

SEMPRE LO STESSO TASTO

La crisi del giornalista colpisce di nuovo: davanti alla tastiera l'ispirazione viene meno e dopo una profonda inspirazione (! siamo alla canna del gas!) cerchiamo giustificazioni.

Il campionato (di A2) è di una monotonia inbarazzante (*): Caronno cerca di ravvivarlo giocando un po' sottotono, procurandosi una serie di assenze ed infortuni, mettendo in campo molte giovani, ma alla fine resta sempre davanti, e se pensiamo che si qualifica ai play-off anche la seconda, cosa si può trovare da dire e ridire? 

Non ci sono nemmeno "spetteguless", né casini su cui discettare.

Anche nel campionato di A1 fila tutto tranquillo, senza litigi o scandali. Alla fine moriremo di noia, sparendo poco a poco nel nulla. 

E allora ritorniamo a battere i soliti pochi tasti.

Lasciamo stare il numero di spettatori, ectoplasmico quasi ovunque, e devo dire che mi aspettavo più gente al Torneo della Repubblica, con i campionati fermi e tre nazionali da osservare.

Parliamo invece del settore che sto seguendo direttamente, la categoria Ragazze. 

A fine mese si disputerà il Torneo delle Regioni, in una sede molto comoda e centrale per il softball italiano, Nettuno. Di tutte le regioni italiane ne saranno presenti solo sei (e questo è già un problema).

Guardiamole una per una, cominciando da noi. Lombardia con un girone da sette squadre, 84 partite di calendario (54 già disputate, la pioggia ha mandato molte gare in recupero, una ventina si giocheranno dei prossimi due week-end). Bollate imbattuto seguita da Caronno. 

Emilia con addirittura due gironi, 50 partite anche qui quasi tutte giocate, Sala Baganza in testa seguita da Reggio Emilia.

In Friuli vi sono solo due squadre, 8 partite previste, Castions ha battuto sei volte Staranzano.

Anche in Veneto solo due squadre, Bussolengo e Castellana, nessun risultato riportato sul sito FIBS, ma penso che almeno qualche partita l'avranno giocata.

Poi il Lazio, regione ospitante, in cui figurano due squadre: Roma e Caserta. Non hanno ancora giocato. Le quattro(!) partite del campionato sono state messe in calendario dopo la chiusura delle scuole.

Infine l'Abruzzo, dove non c'è proprio nessuna squadra, né campionato

E allora con chi viene? Probabilmente il Chieti, dove la società degli Atoms sta facendo un bel lavoro per diffondere il softball, ma nelle Marche non ci sono Macerata, Fermo, Porto S. Elpidio con fior di società?

Il risultato del torneo è già scontato, con due squadrette fanalino di coda, due a giocarsi il terzo posto e la solita finale all'ultimo sangue tra Lombardia ed Emilia che da anni ormai si sfidano per la supremazia del settore giovanile.

Quest'anno la Lombardia non è al massimo, ma i motivi li discuteremo a bocce ferme. Come vedete il futuro delle due leghe Cispadana e Transpadana si avvicina a grandi passi.

(*) Pietà l'è morta: così ha scritto Dox e noi non abbiamo corretto.