Palla Mancata 

ANNO XIV - NUMERO 2

26 APRILE 2014

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

RICERCA DI IDENTITÀ


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

TRA ANTICIPI E RECUPERI

Una ricerca introspettiva si impone, se diamo credito a quanto scrive il sito FIBS al nostro riguardo, presentando la quarta giornata di ISL (per altro siamo accomunati al Nuoro, nostra sfidante odierna). 

Chi siamo veramente? Questo è, o sarebbe, il dilemma che siamo chiamati a sciogliere, almeno per quanto riguarda la partecipazione - con o senza pretese - al massimo campionato italiano di softball.

Quando si va in campo poche sono le certezze, ma alcuni punti fermi ci sono, e valgono per tutte le nostre squadre, dalle più giovani alla seniores. Il rispetto per gli avversari, anche se questi (solitamente i loro tifosi, non le atlete) pongono poca importanza alla questione.

Il rispetto sportivo, ogni tipo di rispetto,  non è un fatto di reciprocità, altrimenti sconfinerebbe nell'opportunismo, va dato anche, e soprattutto, a quelli che non meriterebbero.

Ciò non esime dal mettere i puntini sulle "i", dal consegnare agli arbitri riserve scritte quando necessario, dal fare reclami tecnici se ve ne sono le condizioni, ma sempre con rispetto, della forma e della sostanza.

Il rispetto va riservato innanzi tutto a noi stessi, accettando di far parte di una organizzazione (la FIBS), ne accettiamo i regolamenti. Non ci piacciono? Vi sono modi e regole per chiederne la modifica, di sicuro non vale il concetto che se una regola non ci convince ci sentiamo autorizzati a non rispettarla.

E questo vale soprattutto quando il rispetto delle regole ci metterebbe in difficoltà. Ribadiamo: il bello del rispetto delle regole è proprio quando ci costa farlo, altrimenti facile, no?

Discorso generale, generico? Difficilmente gli editoriali sono fatti così per così, diciamo che abbiamo in mente qualcosa a cui si può applicare un ragionamento comunque valido in generale.

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Per oggi ci limitiamo a richiamare la Circolare Attività Agonistica 2014 - Campionati Giovanili.

Categoria Little League Ragazze

Chi appartiene alla categoria Ragazzi? Vedi pagina 7 della sopracitata CAA.

Quando il Giudice Sportivo omologa una partita riceve gli elenchi giocatori, egli deve leggere il referto arbitrale e verificare gli elenchi, eventualmente leggere riserve scritte e reclami tecnici.

È così difficile leggere la data di nascita dei presenti nell'elenco giocatori per accertare il rispetto della CAA? Ricordiamo che non ci sono deroghe regionali in atto per la categoria Ragazze Softball.

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Un gradito ritorno a PM è costituito dal nostro Albert Miniera, una delle penne storiche del foglio. Ancora più gradito sarebbe il suo ritorno sul campo, come da chiusura del suo articolo, eventualmente in compagnia di fidato compare. La crescita numerica delle categoria giovanili ci sta mettendo alle corde, lo staff richiede di essere ampliato. Se son rose ..., ma ricordando che la fioritura delle rose avviene in primavera e le più belle sono le rose rifiorenti tutto l'anno.

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Dox oggi raddoppia. Più che suo merito si tratta di pigrizia altrui. Diligentemente egli manda settimanalmente l'articolo, ma se i diffamatori extra-regionali poltriscono PM non può uscire.

Già si paventa un numero di PM, dopo una pausa di due mesi, con otto articoli di Dox.

Per scongiurare l'evenienza nefasta, diluendo i suoi sproloqui, l'invito è alla regolarità, Falqui o non Falqui.


    

Personaggio della settimana: ancora Debora Moretto, decisiva nella vittoria con Staranzano.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

GOLEM
di BIDUS

Si è fatto tardi, o è molto presto, dipende dai punti di vista. 

Le sedie in plastica rosse gocciolano umidità luccicante sotto i faretti del camioncino di Yussef. Un maestoso kebab completo mi viene sporto dalle mani dell’amico egiziano. 

Mi vergogno e chiedo perdono il necessario per sentirmi la coscienza a posto nei riguardi del mio dietologo, giurando a me stesso che domani riprenderò con le insalate e i finocchi bolliti, addento con voluttà l’indigeribile cibo ottomano. 

Una larga macchia di “tzatziki” si allarga sui pantaloni bianchi, splendido, se mi faccio gocciolare anche “dell’hummus” posso mimetizzarmi nella boscaglia. 

Osservo con attenzione l’enorme involtino di carne non meglio identificata e penso che sarebbe improponibile andare ad Ankara a vendere polenta concia per le strade agli “Ankariotes “. Una fetta di tacchino o forse agnello mi guarda incuriosita, muta nel suo essere fetta di carne, eppur così pregna di significato. 

Questo periodo l’ho pensato per non essere da meno del nostro “Maximilien Robespierre“ de Bariolen. 

Scusate se divago leggermente, ma come può venire in mente ad una persona normale la parola “solipsismo” . Ho dovuto scomodare la mia insegnante di lettere della Scuola Radio Elettra per ottenere lumi in proposito, datosi che nell’edizione economica del “Piccolo Palazzi”, l’unico vocabolario che posso permettermi con il salario da inviato oltre Ticino, non compariva la parola usata dal Ludovico Ariosto di Varese.

Torniamo a noi, parlavamo di polenta ai Turchi, un prodotto tipico del nord preparato al momento, investimento minimo, basta un Ape-car , una grossa pentola ed un cappello da Alpino, possibilmente divisione Julia. 

I primi bagliori rossastri annunciano una nuova giornata, arriveranno i dati della seconda partita da Nuoro? Questa è la domanda cruciale, la domanda delle domande , anzi lasciatemi dire: “La madre di tutte le domande”. 

L’acidità di stomaco mi assale senza preavviso, e penso che potrei “renderla” in un battito di ciglia. 

Ma come potrei lasciare questo mondo senza avere avuto risposto alle domande che da sempre assillano l’uomo: Chi siamo? Dove andiamo? E perché dopo quattro giorni ancora non ci sono le statistiche della seconda partita giocata a Nuoro?

Mi rendo conto che potrebbe non interessarvi, ma il buio mi rende nervoso, il non sapere,  la non conoscenza, uno stato di abbandono mentale che mal si confà al mio essere Torinese da generazioni. Ligio al dovere, sottomesso al potere, infaustamente preso sempre per il ...

Presto che è tardi, scrivi, scrivi, stiamo aspettando il tuo articolo. Ma poffarbacco, ho un sacco di cose da fare, devo caricare la farina sull’ape, cambiare la penna al cappello, e prima di partire per lo stretto di “Barlafùss “ devo passare dai miei amici sardi per farmi dare i dati della seconda partita , non riesco a dormire, un chiodo fisso, un pensiero stupendo, un desiderio sfrenato.

Una macchina proveniente dalla Lombardia targata “Panettone 31” si avvicina silenziosa, sento le gomme che accarezzano la ghiaia del viale dei silenzi. Non riesco nemmeno ad alzarmi, inginocchiato con le mani sullo stomaco, premo per eiettare il “Golem”. 

In un momento di lucidità penso che se mi sparassero morirei senza sapere nulla sulla seconda partita a Nuoro. Una mano guantata mi stringe la spalla, con le lacrime agli occhi metto a fuoco il viso del mio aguzzino, sento solo una voce, con un forte accento di Varese “Ora basta, dammi l’articolo”. 

Fortunatamente svengo.
GB


IPSE DIXIT

IL RICEVITORE O CATCHER
Collaborazione di Albert Miniera

Navigando su internet alla voce catcher (ricevitore), ho trovato un articolo scritto qualche anno fa da un grande personaggio del baseball italiano, ora scomparso, ma che ha segnato un lungo periodo della storia di questo sport: Gigi Cameroni.

Gigi è stato un grande ricevitore, ha ricevuto i più grandi lanciatori italiani di questo sport, da Giulio Glorioso a Teddy Silva, di cui nell’articolo parla in maniera positiva.

La cosa che più mi ha colpito in quest’articolo è che il ruolo di ricevitore se l’è “creato”, osservando e analizzando partita dopo partita: come un battitore girava la mazza, la posizione dei piedi nel box di battuta, ecc.

Per me, che ho giocato per diversi anni in questo ruolo, giocando anche contro il Milano di Gigi Cameroni, ciò di cui parla rappresenta una sorta di manuale del ruolo.

Portando questo “manuale” di esperienza anche nel softball si può partire da queste considerazioni:
... il ricevitore deve essere un vero leader, avere sotto controllo qualsiasi situazione ed intervenire con la massima calma nei momenti difficili della partita. È l’unico giocatore che ha la visione completa del campo, che può determinare con giuste chiamate l’andamento positivo di ogni inning e contrastare con scelte appropriate l’azione d’attacco degli avversari. Ricopre un ruolo in cui il lanciatore deve avere la massima fiducia, soprattutto nei momenti in cui potrebbe perdere la concentrazione nella sua meccanica di lancio e avere bisogno di aiuto.
Con il suo comportamento il “catcher” deve essere in grado di tenere sotto controllo ogni fase emotiva della partita per aiutare il gruppo.

Parole di una chiarezza straordinaria ed unica

Chiaramente tutto questo si costruisce con l’esperienza e il sacrificio, ed è per questo che è necessario che questo “ruolo” si costruisca partendo dai più piccoli/e, individuando da subito chi può avere le doti adatte.

Avere il tempo a disposizione per poterlo fare!

Avevamo già deciso (io ed un mio caro amico) di dedicare il nostro tempo per formare le bambine già da subito ed anche, perché no, per individuare possibili “catcher”, che forse da troppo tempo mancano come “ruolo specifico”e dare un contributo di esperienze teoriche ed agonistiche.
Vedremo, magari si potrà realizzare in un prossimo futuro! 


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

IL FUTURO  2

Era già pronta una pepata “articolessa” su chi scrive sul sito FIBS, ma il Cerbero di Pertusella mi ha costretto ad attendere ancora una settimana prima di pubblicarla. Forse è meglio così, l’attesa aumenta l’interesse.

Quindi due argomenti per giustificare il perenne titolo della rubrica. 

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Primo le scuole. 

Ogni tanto appaiono sul sito FIBS sperticate auto-lodi di qualche società che ha fatto dimostrazione nelle scuole. Ottima iniziativa, ma se vuoi garantirti un futuro lo devi fare continuativamente, e Caronno lo fa da anni senza lodarsi pubblicamente. Il risultato è una squadra ragazze di 16 atlete e due squadre mini di undici ognuna.

Qualche società presenta roster di 6-7 giocatrici, ed il resto tutti maschi. Ripetiamo che i maschi non dovrebbero essere ammessi, e, se lo fa per necessità, la società che li utilizza non dovrebbe accedere alle fasi finali.

Esempio pratico di lavoro: una classe terza elementare di un plesso adiacente al nostro campo viene per una prima prova all’inizio della stagione primaverile. Sono in venti, approntiamo tre stazioni di batting-tee dove effettuano venti battute a testa. Poi passiamo a tre stazioni in cui lanciamo per far battere, infine una gara a chi batte la palla più lontano. Risultato: in 50 minuti ognuno effettua 50 swing, tutti si divertono e quattro bambine (molto promettenti) si presentano la settimana successiva agli allenamenti della società.

Facile? Certo, devi avere il campo, buoni contatti con le scuole e soprattutto un allenatore in gamba in più, magari invece di una straniera in più.

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Secondo argomento, l’età media delle giocatrici. 

Quest’anno, facendo di necessità virtù, molte squadre hanno dato (finalmente) spazio alle giovani del vivaio (chi le ha). Di conseguenza l’età media dei roster si è abbassata notevolmente.
Vediamo cosa dicono i dati forniti dalle società stesse alla FIBS: età media per squadra.
Bollate 20,4 - Forlì 22 - Staranzano 22,8 - Parma 23 - Collecchio 23,2 - Caronno 23,5 - Nuoro 23,5 - Bussolengo 24,5 - La Loggia 25,2 - Legnano 27,3.
Mancano i dati di Caserta e Unione Fermana, che a pochi giorni dal campionato non avevano ancora completato i loro organici. Cosa non proprio positiva.
Notiamo con piacere che l’età media si aggira sui 23 anni, ma correggeremo fra qualche giorno i dati con una analisi migliore, tenendo conto delle giocatrici effettivamente scese in campo, perché qualcuno può aver messo in squadra per sicurezza qualche anziana che non gioca più o qualche bambina per fare numero. I dati non dovrebbero però cambiare di molto, è evidente che Bollate è effettivamente la squadra più giovane, e guarda caso tutte del vivaio e… guardate la classifica. Forse molti presidenti dovrebbero riflettere su questi dati.


STRANIERE

Ancora insufficienti i dati per le medie di età, diamo un occhio alle straniere. 

Siamo in un periodo di crisi, mancano i soldi, e cosa facciamo? Riduciamo le partite, perché “le trasferte costano”. 

Quindi gestisco un campo di gioco, con tutti i costi ed il lavoro che comporta, per giocarci… cinque volte in un campionato!
Devo diffondere il nostro sport, devo attrarre tifosi, e poi offro loro ben cinque serate in tutto un anno!

Sempre meglio dello scorso anno, stagione veramente ridicola, con sempre le solite tre squadre. Consoliamoci guardando chi sta peggio, leggi i maschietti del baseball italiano.

Però i soldi non ci sono per le trasferte, ma ci sono per le straniere. A tutt’oggi le dodici squadre di A1 ne hanno 17, ed alcune altre sono in arrivo. Fate un conto ad occhio del costo di ognuna, moltiplicate e …

Ecco l’elenco, cominciando dalle più virtuose: Bollate 0 

Caronno, Staranzano, Legnano, Parma, Forlì, Bussolengo 1

La Loggia, Nuoro, Collecchio, Unione Fermana 2 

Caserta 3

Ovviamente sono quasi tutte lanciatrici, con i soliti problemi che ci trasciniamo da anni, è più facile comprare che costruire, pochissimi investono con fatica per far crescere delle giovani, con il rischio (assai alto) che un qualsiasi intoppo di lavoro, famiglia, salute, amore vanifichi un lungo e faticoso impegno.

I risultati poi purtroppo si vedono a livello di Nazionale. 

A titolo informativo, ricordiamo che lo scorso anno è stata avanzata la proposta di rendere obbligatoria la presenza di sole lanciatrici italiane, alla votazione sono state favorevoli Caronno, Bollate e Parma. Tutte le altre contrarie. 

Guarda caso proprio le zone dove si lavora seriamente sulle giovani, vedi numero di squadre iscritte ai campionati giovanili.

Il fenomeno straniere è poi tipico del nostro campionato: solo noi (senza soldi) ne abbiamo alla fine quasi una ventina, per fare un paragone quest’anno nel campionato olandese le straniere sono solo 5, in realtà 4 perché Lindsay Meadow è da qualche anno cittadina olandese.

Per consolarci, possiamo vedere che anche in Olanda non sono messi molto bene.

Campionato ridotto, per motivi di soldi e geopolitici (leggi Nazionale), le migliori atlete sono tutte in due squadre, il risultato è una serie di punteggi non proprio “belli”: Terrasvogel ha vinto 7-0 e 10-0, mentre le Sparks Haarlem 15-0 e 21-1. Da noi almeno le partite sono un po’ più equilibrate. 

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Sono stati intanto stabiliti i due gironi del Mondiale di Haarlem 2014, e ci sono pessime notizie per l’Italia.

Siamo finiti in un girone di ferro, i primi tre posti sicuri a USA, Australia e Olanda, ultima il Botswana, ci batteremo all’ultimo sangue per il quarto posto (e accesso alle finali) con Cina Taipei e Rep. Dominicana, con Gran Bretagna terzo incomodo (sarà una squadra materasso di inglesi o uno squadrone di australiane con doppio passaporto?). 

Duro lavoro per Marina, dovrà rassegnarsi a farsi asfaltare da Australiane e Olandesi nella seconda e terza giornata per tenere le lanciatrici per le decisive partite della 4°-5°-6°.
Fondamentale, però, anche l’inizio all’esordio contro Rep.Dominicana. 

Invece nell’altro girone saremmo entrati più facilmente, scontati ai vertici Giappone, Cina e Canada, saremmo stati di certo in grado di superare Russia, Rep.Ceka, Nuova Zelanda, Cuba e Portorico, che tra l’altro si batterebbero tra loro.