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Palla Mancata |
ANNO XIV - NUMERO 5 17 MAGGIO 2014 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
SECONDA DI RITORNO |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
TRENTADUE |
Chi l'avrebbe detto che il calcio sarebbe entrato a gamba tesa, verrebbe da dire, in PM? No, non siamo d'accordo, se fosse vero che dal secondo in giù sono tutti perdenti, stando nel calcio, cosa dovrebbero mai festeggiare il Sassuolo, ed eventualmente il Chievo? E le squadre di serie B, C, D? Eppure è facile constatare che ci si diverte anche nelle serie minori e a metà classifica. Per quale ragione dovremmo andare in campo tutti i giorni, noi che non abbiamo praticamente mai vinto niente? E se la vittoria fosse non il primo, ma l'unico obiettivo, come tenere lontane le scorrettezze? Ma li capiamo, questi juventini, sono stati tirati su con questa convinzione: ce ne sono anche in Lombardia, ed anche tra di noi. Ci consoliamo contando le coppe europee. |
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Personaggio della settimana: Beatrice Salvioni, sua la valida a La Loggia nel finale, che porta Caronno ad un passo dal pareggio in casa della capolista. |
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AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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BARONE? |
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Lo incontro dietro la cattedrale di Notre-Dame in uno splendido giardino a pochi passi dalla Senna. I grandi baffoni bianchi nascondono un sorriso tradito dagli occhi vivaci e indagatori. Mi stringe la mano e si presenta: “Piacere mi chiamo Pierre de Frèdj, Barone di Coubertin, ho voluto incontrarla perché nonostante al mio nome sia legata la ormai consumata frase sul vincere e partecipare sono profondamente convinto che il secondo sia il primo degli ultimi e comunque anche per me sono trentadue“. Commosso abbraccio il distinto signore e gli faccio omaggio di una foto di Moggi prima della rivoluzione industriale. Mi volta le spalle e si allontana mentre io, con passo deciso, mi immergo nelle acque scure e la Senna silenziosamente mi ricopre. Perbacco, devo essermi addormentato nella vasca, stavo leggendo l’articolo del “Tacito“ di Bariola e il sonno deve avermi ghermito tra Papa Leone, i Medici e trenta e trentuno. Esco dalla vasca sconvolto e gocciolante e mi dirigo verso la cucina padronale pensando che se anche il “Barone”, no non Causio, l’altro, quello di Parigi, ma si dai, quello delle Olimpiadi, comunque se anche il Barone appoggia le mie elucubrazioni significa che forse qualche cosa di vero nei miei pensieri esiste e sorseggiando una robusta dose di caffeina ripenso. *** Erode (*) Basta con questo buonismo, con questi atteggiamenti benevoli, con i buoni sentimenti, tutto falso, siamo profondamente cattivi e godiamo nel profondo delle altrui disgrazie, fortunatamente solo sportive , almeno da parte mia. Non me ne vogliate, se non vi rispecchiate siete liberi di dissociarvi, io faccio “outing” e ammetto pubblicamente che da sempre e in tutte le cose che faccio io gioco per vincere e se vinco “facile“ ancora meglio, nel mio profondo nemmeno tanto abissale sono maligno e spietato. Partecipare senza speranze non mi si confà, partecipo naturalmente sempre con il massimo impegno anche quando non ho nessuna possibilità di vittoria, conscio che non ci sarà nessun riconoscimento se non arrivo al traguardo. Perché questa è la verità nella vita di tutti giorni come nello sport, o arrivi “1“ o campi nella mediocrità senza emergere e nessuno ti regala niente, il pane va conquistato tutti i giorni, dietro l’angolo c’è sempre qualcuno pronto a calpestarti senza riguardo, perché questo è il mondo. Siamo profondamente cattivi, sobbalzate pure sulle vostre poltrone in ecopelle made in IKEA, scrivete tutte le lettere al Direttore che volete, ma se vi fermate a riflettere e con calma la sera vi guardate allo specchio potete intravedere l’Erode che alberga dentro di voi, egli ride sguaiatamente ripensando a quando il vostro vicino di casa ha pestato una merda, quando il vostro collega di scrivania ha rovesciato il caffè sulla relazione appena terminata e quando la vostra rivale sportiva ha perso per un errore dell’arbitro talmente evidente da sconquassarsi dalle risate. Questa è la realtà amici miei, cari compagni di penna date un occhiata nei meandri del vostro ego e siate sinceri almeno con voi stessi. (*) Pur sapendo di essere una pallida imitazione di Bartezzaghi, notiamo il lapsus fruediano, che tradurremmo con "e rode", intendiamo la storia dei trentadue, non denari, ma scudetti. |
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IPSE DIXIT |
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LA
DIAGONALE ... |
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Non voglio parlare di: quadrati, rettangoli, ecc, ma il termine geometrico può calzare anche al softball. Mi riferisco alla linea immaginaria che collega i ruoli: ricevitore – interbase – esterno centro, come una sorta di spina dorsale di una squadra. Il termine, che alcuni miei allenatori hanno più volte utilizzato, a mio avviso bel calza con questo sport. Questo è quello che qualche anno fa era una logica tecnica che veniva attuata. Oggi ritengo che una sorta di intercambiabilità di ruoli sia necessaria, sia per necessità di squadra sia perché può essere utile alla squadra che un giocatore possa ricoprire più ruoli. Restando sulla diagonale, penso tuttavia che l'intercambiabilità possa essere applicata per l' interbase e l'esterno centro, mentre non la ritengo applicabile al ricevitore, che resta un ruolo molto specifico e con responsabilità del tutto particolari. |
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TRA
SPEAKER E SCORER
(Dialoghi
tra sordi) di DOX |
Speaker’s corner Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno. |
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PENNA SECCA |
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Intingo invano il pennino traforato nel calamaio, ma mi ritorna asciutto. |
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LETTERE AL DIRETTORE Premesso che non ci sono direttori, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo. |
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Mi hanno segnalato un articolo di Dox sull'ultimo numero di Palla Mancata, ho letto l' articolo, sono sobbalzato sulla sedia. Dox definisce sicure ai play off La Loggia e Bollate. Ti prego, in quanto tu sei direttore di questa testata, di verificare che gli articolisti non facciano uso di alcolici prima di scrivere, poi fai vedere la classifica ISL a Dox, una volta fatta questa operazione, con l'aiuto di un vocabolario, fai capire a Dox il significato di SICURO. Luigi Soldi --- I
nostri articolisti assumono regolarmente sostanze etiliche prima di scrivere, altrimenti non si spiegherebbero le stupidaggini pubblicate. Nel merito delle richieste, oltre a dotare Dox di una dose aggiuntiva di bevande alcoliche per migliorarne la qualità lòetteraria, ricordiamo che lo stesso gode di una fama, assolutamente ormai certificata nel tempo, di porta sf... conclamato. Nel momento in cui la tua squadra viene segnalata già ai play-off suggeriremmo di pensare a qualche contromisura adeguata: cornetti in panchina, scongiuri prima di ogni allenamento, e così via. Per la verità Dox non ha parlato di "sicure ai play-off", ma ha scritto che di Bollate e La Loggia come "già decise finaliste". La classifica, ad oggi, del vertice parla chiaro:
Bollate è in ottima posizione dopo la prima di ritorno, unica possibilità per non essere seconda da sola sarebbe un epilogo sfavorevole nel recupero con Caronno (da giocare una ripresa, punteggio 0-0, Caronno in attacco, due eliminati e Oddonini in seconda). Di questo Dox non ha parlato, ma noi confidiamo nel fatto che le sue previsioni ipotizzino Bollate vincente, in modo da avere qualche chance. Abbiamo infine raccolto l'invito a consultare il dizionario, sempre da fare nel dubbio, e dobbiamo assolutamente dare ragione all'amico Luigi Soldi sull'uso improprio del termine. sicuro agg., avv., s. (nella frase incriminata è aggettivo) di cosa, certo, accertato: notizia, informazione s.; infallibile: rimedio s.; indubbio, garantito: il successo, il fallimento è s. Una frase ci ha colpito in particolare: "il fallimento è sicuro", auguri. |
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