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Palla Mancata |
ANNO XVI - NUMERO 7 21 MAGGIO 2016 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
CAMPIONATO DELLE SORPRESE |
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CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
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COMPRENSIONE |
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Che se la fosse tirata lo avevano capito tutti in anticipo, e il suo dichiarato pessimismo indica che anche lui se ne fosse reso conto. Non ci resta che una untuosa comprensione quando lo accoglieremo al Francesco Nespoli prima degli incontri odierni. Scottato dagli eventi il nostro mette le mani avanti, evocando una squadra con la bava alla bocca in cerca di riscatto, proprio con noi? Appena appresi i risultati di domenica scorsa si è subito paventata la circostanza, non sarebbe sufficiente un po' di sana autocritica di bolscevica memoria, anziché scatenare l'Armageddon contro una squadra amica? *** Sono intanto uscite le griglie delle finaliste nazionali dei campionati giovanili, che qui sotto riproponiamo.
Restiamo del nostro parere, in Lombardia ci sono in (almeno) due categorie giovanili tre squadre tra le migliori italiane. E la federazione che fa? Una la esclude d'ufficio a favore di una improbabile distribuzione geografica che tutto è tranne che equa (tema ripreso anche da Dox in questo numero). Aspettiamo di vedere eventuali rinunce ed altrettanto eventuali ripescaggi, che diano un senso sportivo alle finali giovanili. |
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Personaggio della settimana: Giulia Bertani, altri 2 RBI per lei a Saronno. |
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AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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SÒLERI |
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Le cronache non descrivono direttamente l’evento, che non ha avuto testimoni diretti, ma si narra che un bagnino di Spotorno, tale Giovanni Rana, e un controllore del traffico di Vigevano si recarono al sepolcro per completare l’imbalsamazione e nell’aprirlo constatarono che io ero senza ombra di dubbio presente, malconcio ma vigile. Ciò che avevo cercato di esorcizzare con l’ironia e la dissacrazione si è puntualmente verificato, ma il postulato di Borri “se qualcosa può andare male andrà anche peggio“ non sbaglia mai e quindi il prode Vittorio ha colpito e affondato. All’ospedale mi hanno diagnosticato una nuova ulcera che sarà motivo di studio anche in Giappone, “La faglia di sant’Andrea“ per ora assolutamente incurabile.
Sono un pessimista
di natura e profondamente “Leopardiano” nella mia esistenza. Colgo il
dolore nelle sue varie sfaccettature, la fugacità e precarietà
dell’esistenza e l’impossibilità di darle un senso. Il pessimismo
patologico è una pandemìa, perché i pessimisti lamentandosi sempre e con
tutti contagiano chi sta loro intorno. Dobbiamo ritrovare la voglia di vivere e di divertirci, l’ottimismo è un modo di vivere che si può imparare, l’ottimista reagisce trovando gli appigli necessari per rialzarsi. Armato quindi dalla volontà di vivere da ottimista mi sono recato al bancomat per ritirare della pecunia che però la macchina inguaribilmente fredda di fronte al mio sorriso non mi ha concesso. Non importa, mi sono detto, con gli spiccioli che ho in tasca mi compro un magnifico cono gelato. Le tre viscide palle avvertendo forse il mio cambiamento intrinseco hanno voluto riportarmi alla realtà scivolando astutamente sui pantaloni verde Caronno regalo di “Pipino il Turco”. Senza scompormi con il gran sorriso che mi ha regalato il MIO dentista (quando avevo il denaro) ho proseguito nella mia giornata da ottimista credendo ciecamente alle parole di Renzi e non ascoltando Salvini.
L’imbrunire mi ha
colto appoggiato al parapetto del viadotto “Sòleri“ sotto il quale
scorre ottimista la Stura di Demonte, si tratta di una prova di forza ma
non mi arrenderò, sento che dentro di me cresce un ottimismo spaventoso
sotto forma di una bestia sanguinaria, l’evoluzione è completata, vedo
la luce in fondo al tubo, Pertusillici abitanti delle paludi Lombarde,
attenti siamo alle vostre porte, non avremo pietà. (Spero). |
NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà) |
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"GIUSTIZIA" È FATTA...
PER QUESTA VOLTA |
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La scorsa settimana la squadra Ragazze della Rhea ha battuto la squadra bollatese fatto, questo, più unico che raro… anche se “unico” non è il termine corretto visto e considerato che giocando con il doppio incontro Bollate è stato battuto 2 volte. Non oso pensare alle… torture fisiche e psicologiche che dovrà subire il loro Manager per espiare questa grave colpa ma… tant’è… ognuno è libero di scegliere dove giocare e/o allenare e, di conseguenza, affrontare oneri ed onori che queste scelte comportano. A parte gli scherzi e a prescindere dal fatto che la squadra vincente sia stata Caronno, quello che è importante è il fatto che questo sia avvenuto per mano di una squadra composta da sole ragazze contro una formazione che “storicamente” ha sempre “sfruttato” una norma del regolamento che… definire discutibile è riduttivo… norma che consente di utilizzare fino a 4 (!) maschi (che rappresentano il 45% della… squadra in campo) senza essere considerati in “deroga”, potendo cioè, partecipare e, spesso, vincere il Campionato Italiano di Softball Categoria RAGAZZE… che, se non è cambiato qualche cosa, vanno intese come femmine. Le deroghe, in questo sport, esistono al fine di consentire a quelle società che non hanno un sufficiente numero di ragazze in età di giocare e non “disperdere” il loro patrimonio di… “umani” (come direbbe una persona di mia conoscenza) per mancanza di pochi elementi. Per questo motivo vengono accettate e fatte giocare in deroga (e quindi FUORI classifica) quelle squadre che, ad esempio, schierano giocatrici più grandi del limite consentito dalla categoria (massimo di un solo anno) e non si capisce perché da sempre o, per meglio dire, sicuramente da quando mi è capitato di farmi coinvolgere in questo sport, si sia consentito di NON giocare in deroga a chi schierava 3 o 4 ragazzini pur avendo tesserate decine di ragazze e quindi non avendo nessuna necessità di… “distrarre” ragazzi al Baseball. Senza voler recriminare, più di tanto, su più di una Finale Nazionale che ho visto perdere da Caronno con Bollate grazie al determinante apporto della “quota azzurra” di cui si avvaleva oltre che per la consueta, bisogna sottolinearlo per onestà, superiorità nelle lanciatrici (…fortunatamente femmine… visto che, almeno in questo ruolo, il regolamento non consente di utilizzare maschi). Senza voler recriminare, dicevo, quello che mi preoccupa è che la Federazione non contenta di consentire da anni questa… “stortura” ha, da quest’anno, consentito l’utilizzo, questa volta in deroga, di atleti maschi anche nella Categoria CADETTE… il che, secondo me, oltre ad essere assurdo come principio, è un atto di estrema incoscienza in quanto se la differenza “fisica” tra ragazzine di, massimo, 12 anni può, ancora, essere tollerata… la forza che, potenzialmente, divide un ragazzo di 16 anni da una ragazza di 13 anni può essere molto pericolosa… Mettiamo il caso che un ragazzo, sedicenne, ben strutturato si trovi ad affrontare in battuta una lanciatrice “mingherlina” di 13 anni… che cosa può succedere… l’allenatore della lanciatrice, usando il buonsenso che la Federazione non ha dimostrato di avere, dovrebbe “passare” il ragazzo dandogli la base intenzionale per evitare il peggio… ma se questo non succede… chi si prenderà la responsabilità di un potenziale incidente? È possibile che, per la sicurezza di chi sta in campo, si pensi a regolamentare l’uso dei caschetti per i suggeritori (…a proposito… gli arbitri no?) mentre si lasci spazio a queste situazioni che non hanno alcun senso? Mah! |
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