Palla Mancata 

ANNO XVI - NUMERO 7

21 MAGGIO 2016

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

CAMPIONATO DELLE SORPRESE


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

COMPRENSIONE

Che se la fosse tirata lo avevano capito tutti in anticipo, e il suo dichiarato pessimismo indica che anche lui se ne fosse reso conto. Non ci resta che una untuosa comprensione quando lo accoglieremo al Francesco Nespoli prima degli incontri odierni.

Scottato dagli eventi il nostro mette le mani avanti, evocando una squadra con la bava alla bocca in cerca di riscatto, proprio con noi? Appena appresi i risultati di domenica scorsa si è subito paventata la circostanza, non sarebbe sufficiente un po' di sana autocritica di bolscevica memoria, anziché scatenare l'Armageddon contro una squadra amica?

***

Sono intanto uscite le griglie delle finaliste nazionali dei campionati giovanili, che qui sotto riproponiamo.

Regione

Under 21

Cadette

Ragazze

ABRUZZO

Q

Q

-

BOLZANO

-

-

-

CALABRIA

-

-

-

CAMPANIA

-

-

-

EMILIA ROMAGNA

2

2

2

FRIULI VENEZIA GIULIA

-

1

Q

LAZIO

Q

Q

1

LIGURIA

-

-

-

LOMBARDIA

2

2

2

MARCHE

1

Q

Q

PIEMONTE

Q

1

Q

PUGLIA

-

-

-

SARDEGNA

1

1

1

SICILIA

-

-

1

TOSCANA

1

-

-

TRENTINO

-

-

-

UMBRIA

-

-

-

VENETO

1

Q

1

Totale

9

9

9

Restiamo del nostro parere, in Lombardia ci sono in (almeno) due categorie giovanili tre squadre tra le migliori italiane. E la federazione che fa? Una la esclude d'ufficio a favore di una improbabile distribuzione geografica che tutto è tranne che equa (tema ripreso anche da Dox in questo numero).

Aspettiamo di vedere eventuali rinunce ed altrettanto eventuali ripescaggi, che diano un senso sportivo alle finali giovanili.


Personaggio della settimana: Giulia Bertani, altri 2 RBI per lei a Saronno.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

SÒLERI
di BIDUS

Le cronache non descrivono direttamente l’evento, che non ha avuto testimoni diretti, ma si narra che un bagnino di Spotorno, tale Giovanni Rana, e un controllore del traffico di Vigevano si recarono al sepolcro per completare l’imbalsamazione e nell’aprirlo constatarono che io ero senza ombra di dubbio presente, malconcio ma vigile.

Ciò che avevo cercato di esorcizzare con l’ironia e la dissacrazione si è puntualmente verificato, ma il postulato di Borri “se qualcosa può andare male andrà anche peggio“ non sbaglia mai e quindi il prode Vittorio ha colpito e affondato. All’ospedale mi hanno diagnosticato una nuova ulcera che sarà motivo di studio anche in Giappone, “La faglia di sant’Andrea“ per ora assolutamente incurabile.

Sono un pessimista di natura e profondamente “Leopardiano” nella mia esistenza. Colgo il dolore nelle sue varie sfaccettature, la fugacità e precarietà dell’esistenza e l’impossibilità di darle un senso. Il pessimismo patologico è una pandemìa, perché i pessimisti lamentandosi sempre e con tutti contagiano chi sta loro intorno.
Il tragico periodo economico-sociale che non tende ad invertire il flusso, non aiuta (se poi ci mettiamo anche i risultati sportivi, a parte la grande “Signora“), ma è altresì inutile attorniarsi di pessimisti in cui scarseggiano qualità come l’entusiasmo e la capacità di stupirsi. Essi sono come fiammiferi bagnati che non si accendono più.

Dobbiamo ritrovare la voglia di vivere e di divertirci, l’ottimismo è un modo di vivere che si può imparare, l’ottimista reagisce trovando gli appigli necessari per rialzarsi. Armato quindi dalla volontà di vivere da ottimista mi sono recato al bancomat per ritirare della pecunia che però la macchina inguaribilmente fredda di fronte al mio sorriso non mi ha concesso.

Non importa, mi sono detto, con gli spiccioli che ho in tasca mi compro un magnifico cono gelato. Le tre viscide palle avvertendo forse il mio cambiamento intrinseco hanno voluto riportarmi alla realtà scivolando astutamente sui pantaloni verde Caronno regalo di “Pipino il Turco”. Senza scompormi con il gran sorriso che mi ha regalato il MIO dentista (quando avevo il denaro) ho proseguito nella mia giornata da ottimista credendo ciecamente alle parole di Renzi e non ascoltando Salvini.

L’imbrunire mi ha colto appoggiato al parapetto del viadotto “Sòleri“ sotto il quale scorre ottimista la Stura di Demonte, si tratta di una prova di forza ma non mi arrenderò, sento che dentro di me cresce un ottimismo spaventoso sotto forma di una bestia sanguinaria, l’evoluzione è completata, vedo la luce in fondo al tubo, Pertusillici abitanti delle paludi Lombarde, attenti siamo alle vostre porte, non avremo pietà. (Spero).
Ciao
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

"GIUSTIZIA" È FATTA... PER QUESTA VOLTA
di
KARL DER GROßE

La scorsa settimana la squadra Ragazze della Rhea ha battuto la squadra bollatese fatto, questo, più unico che raro… anche se “unico” non è il termine corretto visto e considerato che giocando con il doppio incontro Bollate è stato battuto 2 volte.

Non oso pensare alle… torture fisiche e psicologiche che dovrà subire il loro Manager per espiare questa grave colpa ma… tant’è… ognuno è libero di scegliere dove giocare e/o allenare e, di conseguenza, affrontare oneri ed onori che queste scelte comportano.

A parte gli scherzi e a prescindere dal fatto che la squadra vincente sia stata Caronno, quello che è importante è il fatto che questo sia avvenuto per mano di una squadra composta da sole ragazze contro una formazione che “storicamente” ha sempre “sfruttato” una norma del regolamento che… definire discutibile è riduttivo… norma che consente di utilizzare fino a 4 (!) maschi (che rappresentano il 45% della… squadra in campo) senza essere considerati in “deroga”, potendo cioè, partecipare e, spesso, vincere il Campionato Italiano di Softball Categoria RAGAZZE… che, se non è cambiato qualche cosa, vanno intese come femmine.

Le deroghe, in questo sport, esistono al fine di consentire a quelle società che non hanno un sufficiente numero di ragazze in età di giocare e non “disperdere” il loro patrimonio di… “umani” (come direbbe una persona di mia conoscenza) per mancanza di pochi elementi.

Per questo motivo vengono accettate e fatte giocare in deroga (e quindi FUORI classifica) quelle squadre che, ad esempio, schierano giocatrici più grandi del limite consentito dalla categoria (massimo di un solo anno) e non si capisce perché da sempre o, per meglio dire, sicuramente da quando mi è capitato di farmi coinvolgere in questo sport, si sia consentito di NON giocare in deroga a chi schierava 3 o 4 ragazzini pur avendo tesserate decine di ragazze e quindi non avendo nessuna necessità di… “distrarre” ragazzi al Baseball.

Senza voler recriminare, più di tanto, su più di una Finale Nazionale che ho visto perdere da Caronno con Bollate grazie al determinante apporto della “quota azzurra” di cui si avvaleva oltre che per la consueta, bisogna sottolinearlo per onestà, superiorità nelle lanciatrici (…fortunatamente femmine… visto che, almeno in questo ruolo, il regolamento non consente di utilizzare maschi).

Senza voler recriminare, dicevo, quello che mi preoccupa è che la Federazione non contenta di consentire da anni questa… “stortura” ha, da quest’anno, consentito l’utilizzo, questa volta in deroga, di atleti maschi anche nella Categoria CADETTE… il che, secondo me, oltre ad essere assurdo come principio, è un atto di estrema incoscienza in quanto se la differenza “fisica” tra ragazzine di, massimo, 12 anni può, ancora, essere tollerata… la forza che, potenzialmente, divide un ragazzo di 16 anni da una ragazza di 13 anni può essere molto pericolosa… Mettiamo il caso che un ragazzo, sedicenne, ben strutturato si trovi ad affrontare in battuta una lanciatrice “mingherlina” di 13 anni… che cosa può succedere… l’allenatore della lanciatrice, usando il buonsenso che la Federazione non ha dimostrato di avere, dovrebbe “passare” il ragazzo dandogli la base intenzionale per evitare il peggio… ma se questo non succede… chi si prenderà la responsabilità di un potenziale incidente?

È possibile che, per la sicurezza di chi sta in campo, si pensi a regolamentare l’uso dei caschetti per i suggeritori (…a proposito… gli arbitri no?) mentre si lasci spazio a queste situazioni che non hanno alcun senso? Mah!


ME LO HA SEMPRE DETTO LA MAMMA

PAGELLE SARONNO
di DAPE

Ecco che ritornano le pagelle, dopo la trasferta in Sardegna è arrivato il tanto atteso Derby Varesino.

Tanto per cambiare e come da pronostico lo abbiamo vinto, anche se con un pizzico di fatica in più rispetto al derby di andata, le ragazze hanno fatto un'altra ottima prestazione, il Saronno soprattutto in gara due pesava e voleva vincere
ma non c'è né VARESE SIAMO NOI.

PAGELLE

BERTANI: VOTO 8. Fa fuori più giocatori lei sulle basi che un cecchino, cose così a carino non si vedevano da tanto tempo. AB CARONNO SNIPER.

CLAUDIO: VOTO 8. Continua senza sosta a sfornare prestazioni super, non c'è avversario che la possa fermare. RULLO COMPRESSORE.

PATTERSON: VOTO 8. Ruba basi a ripetizioni, le avversarie non riescono proprio a vederla e a prenderla, in battuta il solito fenomeno, si sono ispirati a lei per un film? PROVA A PRENDERMI.

SHELDON: VOTO 8. Tra la terza e la seconda ha creato il suo regno, per far passare di lì le palline le avversarie devono pagare un pedaggio troppo caro quindi desistono, le sue mura sono sempre più forti. KING ARTUR.

SALVIONI: VOTO 8. La si vede scorrazzare a destra e a sinistra, si tuffa, salta, le avversarie ci vedono doppio e alla fine escono dal campo ubriache. OKTOBERFEST.

FIORENTINI: VOTO 7. Fuori dal campo è un agnellino, ma appena vede la terra rossa, delle mazze e una palla fluo, si trasforma in una belva feroce. LUPO MANNARO.

TODESCHINI: VOTO 7. Come lei è forza, onore e passione, deve solo affilare di più la sua katana e tornerà anche letale. HATTORI HANZO.

MARZI, MAROCCHINO, PETROSINO: VOTO 7. Continuano a rubare valide alle avversarie, l'unico indizio che lasciano? Un biglietto con scritto ritenta sarai più fortunata. OCCHI DI GATTO.

COLOMBO: VOTO 8. In pedana è un uragano, si mangia ogni tipo di battitore senza battere ciglio è indiavolata. TAZ.


IO PROPRIO IO - Interviste a bordo campo

INTERVISTA AL CAPITANO #31

Da quest’anno introduciamo questa nuova rubrica con l’intento di far conoscere un pochino di più i “personaggi” che gravitano nell’universo Rheavendors Caronno. Pensiamo ad una uscita ogni due numeri di Palla mancata, ma non poniamoci troppe regole.

Il primo personaggio non poteva che essere il nostro capitano Silvia Pellegatta, in realtà Peggy per tutti, tranne che per Giorgio che si ostina a chiamarla Silvia. (*)

Peggy è alle prese con un fastidioso, per usare un eufemismo, problema alla schiena che la costringe al riposo forzato già dallo scorso anno e con cui pensa di cominciare a combattere anche utilizzando chiroterapisti, agopunturisti, maghi , stregoni e riti voodoo, visto che medici e medicina “tradizionale” per ora non hanno portato a nessun risultato concreto anche se, forse, si intravede una flebile luce in fondo al tunnel.



Peggy: Ciao, alla fine mi hai incastrata per quest’intervista, il viaggio in aereo Nuoro-Malpensa non è bastato per rispondere alle tue domande, ma finalmente ce l'ho fatta
J.

Come ti sei avvicinata a questo sport?
P. Avrei sempre voluto giocare a softball perché ho uno zio che giocava a baseball, ma per problemi logistici sono stata (felicemente) prima una nuotatrice e poi una pallavolista. Poi finalmente la mia amica Marta Romano (ex giocatrice del Caronno nonché compagna di classe di un certa Chiara Turconi) mi dice: “Ho iniziato a giocare a softball a Caronno, vieni anche tu!” ed è stato amore a prima vista.

Cosa ti aspetti da questa stagione?
P. Questa stagione è fantastica. Siamo una squadra viva, con degli obiettivi importanti e con una voglia di giocare alle stelle. La squadra è affiatata, come se giocasse insieme da sempre, anche con l’arrivo delle nuove giocatrici che ci rendono migliori e ci contagiano positivamente aumentando la nostra voglia di fare e di competere al massimo.

Cosa ti piace e cosa NON ti piace del nostro softball oppure cambieresti e/o faresti per migliorarlo?
P. Del softball mi piacciono le realtà come Caronno, che purtroppo sono una rarità, e che realmente fanno di tutto per far crescere questo sport. Sono sempre stata a Caronno e per me è normale "vivere" il campo come punto di ritrovo non solo sportivo. Da quello che vedo e sento intorno al nostro mondo, noi andiamo contro corrente: abbiamo un ampio vivaio, degli ultras che ci adorano, tante persone sugli spalti il sabato, e un motore di idee sempre vivo grazie a persone appassionate che si fanno il m... Ecco mi piacerebbe girare per i campi e vedere realtà più simili alla nostra, sicuramente questo sarebbe un passo avanti per la crescita del softball.

Il tuo momento più bello e/o emozionante sul campo?
P. I miei ricordi più belli in campo sono due: il primo quando nel 2010 abbiamo vinto il campionato di A2 con la mia vecchia squadra e siamo passate in A1. Ho in testa l'abbraccio tra il mio capitano (Sara Marostica) e il nostro super lanciatore (Francesca Vago) che da tanto miravano a quell'obiettivo. Mi ricordo la divisa rossa di quella finale e i nostri sorrisi dopo un campionato di netta supremazia! Che soddisfazione!
Il secondo, più recente e più vivo è quando nel 2013 dopo due anni di A2 con una squadra giovane e del tutto rivoluzionata siamo di nuovo salite in massima serie. Il ricordo è più forte ed emozionante perché questa volta ero protagonista.

Segui altri sport?
P. È da un paio d'inverni che seguo l'hockey su ghiaccio all'Agorà di Milano. È uno sport veramente appassionante, è molto veloce ed è bellissima l'atmosfera che si crea al palazzetto tra giocatori e tifosi.

Cosa vorresti fare da... "più" grande?
P. Da grande, e credo di esserci molto vicina, vorrei continuare a vivere il softball, il campo e la squadra… devo ancora capire come… chiederò consulenza al Presidente
J.
(Siamo sicuri che il presidente abbia già qualche idea al riguardo, ndr)

(*) Beh? Si chiama Silvia


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

 

COMPLIMENTI ILARIA!

Di solito non parliamo mai di altre squadre o giocatrici, non si sa mai come possano reagire, ma questa volta non possiamo fare a meno di parlare del Legnano e di Ilaria Pino (tanto sono solo lodi).

Battere bene è difficile, battere lungo lo è ancora di più, buttarla fuori è veramente un’impresa. Ebbene la nostra Ilaria (nostra perché è amica, perché ha giocato anni con noi, perché al bar ha il caffè pagato) l’ha buttata fuori per 41 volte raggiungendo, per ora a pari merito, la vetta della classifica degli HR. (*)
Le auguriamo presto di aggiungerne un’altra e restare sola in vetta a questa statistica (magari non contro il Caronno…).

Ma non solo, Ilaria ha cominciato a scendere in campo come manager insieme a Warwick. Sulle capacità tecniche non si discute: chi ha qualcosa da ridire sul catcher della nazionale e sul miglior terza base d’Australia alzi la mano… che gliela tagliamo via subito. Non l’avevo però mai vista condurre una partita, occasione che ho avuto mercoledì sul campo di Caronno con la Under 21: anche qui perfetta, motivatrice positiva con le giovani, mai una parola o un gesto fuori misura anche in occasione di errori, pacata e precisa con gli arbitri.

Legnano ha tutto da guadagnare da una Pino in doppia veste, un ruolo difficile ma che Ilaria può portare a termine con successo, e le auguriamo per lungo tempo.

E intanto la prima uscita le ha regalato non solo l’homer ma anche una doppia vittoria a La Loggia, con i sabaudi che si mangiano le mani fino al gomito per aver perso l’occasione di battere Legnano privo delle sue migliori atlete nella prima di campionato. Per i commenti rileggete sullo scorso Palla Mancata la fantastica analisi della situazione fatta dalla immaginifica penna di Bidus.

Secondo argomento: il nostro editor ha cominciato nello scorso numero a mettere le mani avanti sul metodo di scelta delle squadre giovanili per le finali (quest’anno perché ancora direttamente coinvolto).
Parliamo chiaro a costo di essere spietati: il softball in Italia è solo Lombardia ed Emilia, con qualche mosca rara in Piemonte e Veneto. È inutile fingere di mandare alle finali nazionali improbabili squadre di regioni in cui non si disputano nemmeno i campionati giovanili. Se lo si fa è solo squallida politica, che va contro alla realtà.

Lo stesso dicasi per le selezioni delle rappresentative regionali delle varie categorie (infatti ai tornei si presentano solo le squadre delle regioni sopracitate) e anche qui, al loro interno, vi sono rappresentate solo atlete di due/tre società e nessuna delle altre: sarà un caso fortunato che in certi comuni nascano buone giocatrici o sarà perché su alcuni campi si lavora duramente e a lungo e su altri no?

(*) 6 fuori campo con la casacca della Rhea (2003-2005)