Palla Mancata 

ANNO XVII - NUMERO 1

29 APRILE 2017

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

PARTENZA FALSA


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

PARTENZA FALSA

Quando io e Dox facevamo atletica (bisogna andare indietro nel tempo di qualche decennio) vi era una certa tolleranza nelle partenze false. Una era concessa a tutti prima della squalifica. Nel tempo le regole sono diventate più rigide ed ora non si ammettono errori.

Inizia il quadriennio olimpico con un rinnovo totale della dirigenza federale. Abbiamo atteso un po' prima di esprimere un giudizio, ma ci pare che su alcuni temi importanti abbiamo assistito ad una falsa partenza.

Il tema è richiamato anche in altri articoli di questo numero di PM, qui vogliamo riprendere un tema sul quale da sempre abbiamo insistito, gli obblighi per l'attività giovanile.

È paradossale che nel softball questi obblighi siano stati ridotti, forse per accontentare qualcuno, ma alla fine nuocendo a tutti.

Solo con l'obbligo di tutte le categorie giovanili (e non solo di tre a scelta, come era fino al 2016, ora addirittura solo due) si creano le condizioni affinché una società di vertice abbia una struttura stabile nel tempo. Negli ultimi vent'anni vi è una lunga lista di società uscite di scena dopo essere state al vertice. Le ragioni? Spesso vengono indicate ragioni economiche, ma è una scusa poco credibile, il vero motivo è sempre stato la mancanza di atlete. Certo, se le atlete bisogna andarle a prendere da fuori - e costano - i soldi sono importanti, ma così si svia il discorso. Nella realtà del softball l'unica possibilità per garantire una situazione solida è poter contare sul vivaio.

Di fronte a questa situazione cosa fa la FIBS? Riduce l'obbligo per le società di ISL a sole due giovanili. Come potranno queste società garantirsi nel tempo adeguati ricambi se non coprono tutte le fasce d'età.

Ci sembra una decisione miope e strategicamente sbagliata perché non fa l'interesse del movimento. Lo ripeteremo ogni volta che se ne presenterà l'occasione.


Personaggio della settimana: Stefania Colombo, prestazioni convincenti all'esordio nella squadra seniores.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

QUARTO
di BIDUS

Sono settimane ormai che non esco dal buco. Mi sono riproposto tante volte di uscire, di tornare a vedere la luce, ma all’ultimo istante desisto. Gli amici calano con la fune bigliettini consolatori allegati a cibo frugale, esortandomi a riprendere una vita pseudo normale, ma non riesco e desisto. Per quanto tempo non potrò calpestare il suolo lombardo, per quanto tempo le mie orecchie non potranno udire la cantilena tipica dei discendenti dei Celti, Insubri e Cenomanni. Ma soprattutto perché la pizza rotonda viene consegnata in cartoni quadrati?

Dal buco il collegamento internet non è ottimale ed inoltre quando piove la buca si riempie d’acqua ho già dovuto buttare il poster autografato di Vittorio Pino. Il collegamento non è ottimale, dicevamo, le notizie mi giungono frammentarie dall’Olimpo del Softball Italiano, ma da quel poco che mi è dato di sapere mi sembra che nulla è cambiato. Bussolengo comincia la fuga ed il Bollate comanda il girone macinando vittorie. I lanciatori più forti trascinano alla vittoria.

Si lo so, mi sembra di sentirvi Bartezzaghi della palla gialla, ascolto i vostri lamenti onanisti del diamante. “La squadra vince nella sua totalità“. Bon mes amis. Ma quando un’Atleta produce 16 out su 21 direi che ha inchiodato una bella fetta di partita. O no?
Il lanciatore, questo Atleta solitario, come un lupo, come un cavaliere errante che completando il suo movimento introduce, attraverso una immaginaria linea spazio temporale, la palla in gioco.

Et voilà. Un Atleta che si carica sulle spalle l’intera squadra nel bene e nel male. Non per niente gli statistici segnalano il lanciatore vincente ed il lanciatore perdente. Surement mes amis.

Un personaggio mitologico, il lanciatore, attorno al quale si scrivono studi sulla biomeccanica del lancio, si applicano le tre leggi di Newton e si scrivono kilometri di numeri e statistiche.

Una fortissima lanciatrice Italiana mi ha confidato che spesso per isolarsi dal pubblico, dalle grida delle compagne e dai propri incubi si chiedeva: “Ma se Garibaldi è partito da Quarto, chi sono gli altri tre partiti prima di lui?“.

Dalla Buca per oggi è tutto.
Un abbraccetto.


GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

LA PRIMA DI CAMPIONATO
di
KARL DER GROßE

Con la Coppa Italia, inizia una nuova stagione all’insegna del cambiamento determinato dall’esito delle elezioni federali del novembre scorso.
Personalmente non avevo un’idea precisa su chi avrei votato fossi stato nelle condizioni di farlo, anche se l’idea che mi ero fatto è che i candidati alla presidenza fossero sinteticamente riconducibili a questi tre profili.

Un rottamatore, che probabilmente ha pagato il fatto di proporsi basandosi sul… “votatemi e poi vedremo cosa faremo, tanto, peggio di quello che è stato fatto fino ad oggi… non posso fare…”.

Un rappresentante della continuità, che proprio per questo è stato sconfitto al ballottaggio visto che lo scontento era abbastanza diffuso.

Infine, il vincitore, che ha portato avanti una campagna senza… estremismi proponendo una squadra composta da un… calcolato mix di personaggi vecchi e nuovi il cui fine, ci si augura tutti, sia il bene del movimento, tutto, e non solo, pateticamente, ottenere privilegi  personali, societari e quant’altro… anche se il dubbio sullo spirito disinteressato di alcuni è molto forte. Comunque staremo a vedere visto che tra Regolamenti, Campionati, Eventi, Selezioni Nazionali e Selezionatori i momenti per capire SE e COME il vento sia cambiato ce ne saranno molti.

A prescindere da questo, la speranza è che, essendo il Softball decisamente più rappresentato rispetto alla precedente gestione, questo porti qualche risultato concreto a livello di… considerazione e/o risorse disponibili.

Per quanto riguarda il campionato, presumibilmente, nulla cambierà nel senso che Bussolengo, fedele alla sua “filosofia consumistica” dove … i buoni frutti non vale la pena di fare la fatica di coltivarli, ma è meglio comprarli al mercato, ha fatto e completerà un’abbondante “spesa” sul mercato italiano, internazionale e… oriundo e si metterà nelle condizioni di vincere facile anche quest’anno… anzi, quest’anno ha “evoluto” la sua… “filosofia” anche alla Categoria Under 21.

A seguire, tutti gli altri, anche se, la prima rivale di Bussolengo sarà ancora Forlì che già poteva contare sul miglior roster italiano ed ha aggiunto a questo un ottimo elemento come Beatrice Ricchi, che determinerà che anche quest’anno, al netto di sorprese, la finale scudetto sarà Bussolengo vs Forlì.

Dietro a queste due super favorite ci sarà il solito ambizioso Bollate che quest’anno ha copiato l’audace, se così volgiamo definirla, strategia di Nuoro dello scorso anno attingendo dal campionato PRO americano. L’incognita sarà data dal fatto di capire se avranno fatto meglio i conti con il calendario rispetto ai sardi lo scorso anno.
La domanda è lecita visto che, tempo permettendo, queste potranno giocare, al massimo, le 5 giornate del girone di andata e poi dovranno tornare ai rispettivi Team di NPF la cui stagione inizia il 1° giugno e termina il 13 agosto facendosi rivedere, quindi , per i Play Off… o per i Play Out se dovessero aver sbagliato di molto i “conti”… visto che nel Girone A esistono solo “Inferno” o “Paradiso”… niente “Purgatorio”.

Tutte le squadre lotteranno, quindi, per trovare un posto nei Play Off che quest’anno accoglierà 8 squadre, ed evitare i Play Out che coinvolgerà le ultime 2 dei Gironi A e B e che porterà a 2 retrocessioni… almeno teoricamente… visto che come, purtroppo, ben sappiamo promozione e retrocessione sono concetti astratti nel Softball, dove ogni anno il merito sportivo ha poco a che vedere con le squadre che vanno poi a partecipare all’ISL.

Infatti, senza andare a vedere le vicissitudini degli scorsi anni e limitandoci a quelle di quest’anno, abbiamo visto sparire e/o retrocedere La Loggia e Staranzano non certo per motivi sportivi, così come non vedremo la promossa Bovisio in ISL per motivi che nulla hanno a che vedere con lo sport.

Ma tant’è… questa è la realtà del Softball nostrano… che vorrebbe, nel giro di 2 stagioni, arrivare ad una ISL a girone unico da 10 squadre… Vedremo se questa strada porterà, veramente, ad una concentrazione di talenti per alzare il livello del gioco in vista di una… mooolto ipotetica qualificazione olimpica oppure alla morte per… asfissia autoindotta del nostro sport.

Qualificazione olimpica che, realisticamente, non potrà che essere quella del 2024 (sempre che lo sport sia ancora presente a questi giochi olimpici e, in questo, senso facciamo il tifo per Los Angeles piuttosto che per Parigi)… A meno che l’ingaggio di Enrico Obletter al posto di Marina Centrone non sia… propedeutico a far sì che si segua il cattivo esempio del Baseball e porti a scovare 17… oriunde in giro per il mondo, che l’Italia non sanno neanche in quale zona del mondo sia… mettendo così una definitiva pietra tombale sul nostro movimento.

Escludendo questa prima, nefasta, ipotesi, l’obbiettivo delle ipotetiche Olimpiadi del 2024 si potrà ottenere solo lavorando bene in questi anni iniziando un percorso che dovrebbe essere improntato alla massima crescita delle giocatrici italiane di talento che i campionati di volta in volta proporranno, che dovrebbero essere viste, seguite e allenate con una certa continuità anche interagendo con i manager delle singole società per poter selezionare, di volta in volta, le atlete effettivamente più funzionali al gioco che il manager della Nazionale vorrà e/o potrà adottare.

A tutto questo dovrà aggiungersi un modo di lavorare serio e scrupoloso, soprattutto verso le selezioni giovanili, fatto di conoscenza vera delle atlete in cui, finalmente, vengano selezionate quelle che, veramente, hanno le qualità necessarie e non, invece, quelle che hanno lo sponsor, l’amico e/o il parente al posto giusto ma, su questo, purtroppo temo che non ci sarà discontinuità rispetto al passato.


NEW ENTRY

UNA VARIABILE COSTANTE
di BEA

L'arrivo di questa nuova stagione, iniziata ufficialmente con i match di Coppa Italia disputatisi nei primi weekend di aprile, non può che far riflettere per le diverse situazioni verificatesi.
Partiamo dagli aspetti positivi che colorano lo sport con diverse sfumature di emozioni, adrenalina, competitività e che lo rendono un mondo fantastico e unico, ma soprattutto che in pochi si sanno godere veramente.

Due settimane fa, la Rhea, contro un Bollate rinforzato dai nuovi notevoli innesti, ha dimostrato, nonostante le diverse pesanti assenze di Fiorentini (infortunata), Claudio e Sheldon (occupate negli USA), ma con l'aiuto e l'esperienza di Alicart, di non temere nessuno e di non aver paura, bensì fame, la stessa fame vorace (o feroce?) che l'anno scorso le permise di approdare gloriosamente e meritatamente ai play off.

Questa squadra non ha cambiato le proprie sembianze rispetto all’anno passato: infatti ha ancora la faccia tosta e combattiva di chi gioca a volto scoperto, senza temere il verdetto finale, mettendo in campo tutte le combinazioni di carte e incastrando tutte le mosse possibili che possono potenzialmente portarla al trionfo o comunque, a dimostrare di essere all'altezza delle altre partecipanti alla ISL. La voglia di far bene, la passione smisurata e la grinta di chi vuole riaffermarsi, rendono il gruppo unito e solido lanciato dal trampolino verso l'obiettivo di crescita collettiva, essendo che si tratta comunque di un équipe giovane; vincere è importante per riacquisire fiducia poiché niente è più soddisfacente e motivante di vedere la materializzazione (del frutto) del proprio lavoro sul campo, però anche sapersi prendere le proprie responsabilità, con meriti e demeriti, essere leali, rispettosi e imparare a convivere con l'errore e la sconfitta è altrettanto fondamentale, in quanto punto cardine per un miglioramento esponenziale futuro.

A volte può succedere di avere delle brutte prestazioni, però ciò che conta è focalizzarsi poi sull'analisi per evitare di ricadere in certi sbagli, alcuni anche banali, ed essere più pronti e decisi a reagire quando la tensione è alle stelle e il tabellone ricorda, come un campanello d’allarme che rimbomba, di essere in svantaggio.

Proprio di questo aspetto, ne ha rappresentato (o è stata) il riflesso nitido la prima partita contro Nuoro di domenica mattina, giocata senza la giusta convinzione, in particolare in attacco, che è apparso spento e fievole, forse perché ai fini dei risultati poco contava come gara o forse perché la macchina deve ancora trovare i giusti ritmi e devono essere incastrate al meglio tutte le sue componenti affinché sia efficiente.

Nella secondo gara invece, si è vista un'altra storia con un Caronno un po' più presente, anche se favorito dal fatto che Nuoro non aveva più energie (aveva già giocato sabato sera due partite) e la lanciatrice sarda non era in forma; diciamo che non è stata una performance particolarmente brillante, però è prevalsa la voglia della rivincita e la preparazione fisica e mentale, dato che anche le ragazze nero-verdi erano piuttosto affaticate sotto il sole rovente di una sfida infinita perché così è stata (più di due ore e mezza a partita, non è una novità che col Nuoro piaccia tirarla per le lunghe!). Questa prestazione mi ha ricordato molto la Rhea di due stagioni fa, ancora poco matura e deludente più o meno su tutti i fronti, che, dopo un girone di ritorno disastroso (tutte gare perse) aveva raccolto i cocci per vincere, per ”salvare il salvabile” e non sprofondare proprio all'ultimo posto in classifica, rifacendosi con rabbia, almeno nell'ultima partita, contro l'ottimo Staranzano che quell'anno arrivò ai play off.

A chi non avesse avuto uno sguardo attento e oggettivo sulle partite giocate finora, ribadiamo che lo scopo primario era sfruttarle per sperimentare le varie rotazioni delle giocatrici per capire quale scelte tecnico-tattiche possono far più male alle altre squadre e non vincere a tutti i costi.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi ne rilevo due: la sfortuna con gli infortuni, a cui sembriamo abbonati, soprattutto nel pre-campionato, alcuni "cercati" altri no: speriamo che non si riveda neanche l'ombra minacciosa degli stessi durante la stagione! (in squadra hanno proposto di comprare le boccette con l'acqua di Lourdes che può sicuramente ritornare utile). Dopo Fiorentini, questa volta è toccato a Oddonini e Messina che però non dovrebbero riscontrare gravi problemi permanenti.

L'altro fatto che lascia sempre un po' l'amaro sono le polemiche, talvolta anche insensate, che vanno a distruggere la bellezza dello sport. Sono concorde sul fatto che l'agonismo sia un fattore imprescindibile in ogni pratica sportiva, però bisogna anche essere razionali e ricordarsi che dev'essere affiancato al piacere e al divertimento perché questi sono i valori complementari che incarnano lo spirito sportivo. Se l'agonismo viene portato all'estremo, paradossalmente anche una vittoria non verrà vissuta e assaporata nella sua interezza. Mi preme molto sottolineare la questione perché tante volte succede che partite combattute e avvincenti vengano rovinate da queste aspre rivalità e comportamenti aggressivi e fuori luogo, sia in campo che fuori sugli spalti.

Il succo dell'articolo che riavvolge tutti punti critici trattati è questo: l'attitudine e l'umiltà sono i prerequisiti per avere successo ed essere vincitori non solo nello sport, ma anche nella vita. Perché il lavoro, l'impegno e il talento, da soli, sono fini a se stessi.


IO PROPRIO IO - Interviste a bordo campo

INTERVISTA A COACH PAOLA SARASSI

Quest’anno ripartiamo con la rubrica dedicata alle interviste dei “nostri” personaggi partendo da una… “new entry” dello scorso anno, ma che, grazie alle sue grandissime doti umane, oltre che tecniche, è già diventata un elemento fondamentale per la Rheavendors Caronno, dopo esserlo stata, da giocatrice e da tecnico, di alcune realtà italiane. Vanta 38 presenze con la Nazionale Italiana, il che la dice lunga sul valore e l’esperienza di Paola.

Come ti sei avvicinata al Softball?
R.: Negli anni ’70 i miei genitori avevano un negozio storico di Bollate, vicino al bar sede del baseball bollatese, e grazie al famoso Giovanni Farina mi sono avvicinata al campo. In quel periodo il softball e il baseball sono stati sport molto sentiti in paese e hanno coinvolto moltissimi ragazze e ragazzi.

Come è maturata la decisione di venire a Caronno?.
R.: Dopo aver lasciato Legnano per impegni personali, che non mi consentivano una collaborazione continuativa, come sempre mi piace fare quando prendo impegni, non pensavo minimamente di ricominciare ad allenare.
Inaspettatamente mi ha contattato Argy e, con la sua caratteristica simpatia latina, mi ha convinto ad avvicinarmi a Caronno.

Cosa ti aspettavi da questa squadra all’inizio della scorsa stagione?
R.: Innanzitutto devo fare i complimenti a tutto lo staff del Caronno Softball perché ho notato subito un ambiente professionale e sportivo (nel vero senso delle parole).
Da squadra giovane com’è l’aspettativa principale era quella del miglioramento, ma sicuramente non mi aspettavo così tanti miglioramenti in così breve tempo. Sottolineo che questo risultato è venuto grazie alla grande volontà e al grande lavoro delle ragazze.

Essendo un gruppo piuttosto giovane, molte di loro, per le prime volte, devono sostenere il peso di voler e poter raggiungere un obiettivo importante e questo può essere difficile da gestire da parte vostra perché non coinvolge solo il lato tecnico ma, spesso, anche quello psicologico, come ti trovi a gestire questi due aspetti?
R.: Certamente questo è molto stimolante e interessante, la chiave per capire e aiutare le ragazze è per me l’armonia nello staff e con Argy e, lo scorso anno con Hong la riuscita è sicura. Per le ragazze è fondamentale capire che possono tranquillamente parlare dei loro problemi con noi e raggiungere così in campo l’equilibrio psico-fisico necessario per affrontare avversari per niente facili.



Cosa ti piace del Softball?
R.: Considerando che sono in campo da quando ho 10 anni , direi che è lo sport più bello del mondo!
Un’ultima domanda… ti vedi impegnata ancora a lungo nel Softball?
R.: Chi può dirlo?

Grazie Paola!


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

TRAGICO PRESENTE

Dopo i quattro passati incipit degli scorsi anni su “Futuri” sempre peggiori, cambiamo il titolo d’inizio di questo 2017 che ci vedrà impegnati allo spasimo per le partite in casa.
Si perché grazie alla lungimiranza dei Turconi, anziché presentare ai tifosi sei partite in casa, come fanno le altre società, quest’anno ne presentiamo oltre sessanta, tra Prealpi, Repubblica ed Europeo.
Speriamo di sopravvivere, non solo alle partite ma anche alla preparazione, tra betoniere e verniciature.

Gli argomenti sono sempre i soliti anche quest’anno, per cui li elenco brevemente e li riprenderò uno per uno le prossime volte.

Giovanili dimenticate, fra qualche anno non avremo più giocatrici.

Soldi alle straniere anziché agli allenatori, finiti i soldi fine anche della squadra (vedi 2015 Caserta, 2016 Rovigo, 2017 Staranzano e La Loggia in A2).

Regole scritte da gente che sembra non abbia mai visto una partita (vedi Torneo delle Regioni, Torneo CONI, Tornei Mini).

Segnatura del box errata sul regolamento e da anni mai corretta.

Metodo di spareggio nei tornei “TQB” in cui si deve scegliere se un numero è “migliore” di un altro. Il tre è più bello del quattro o più simpatico del due? Può essere solamente minore o maggiore. E poi discutiamo se voglio favorire la difesa o l’attacco (minore in un caso o maggiore nell’altro). (*)

Come ogni anno la prima cosa da fare è la disamina se andiamo bene o male con le giovanili: consideriamo insieme le categorie Ragazze e Cadette del 2017 rispetto al 2014. A prima vista sembra bene, 4 squadre in più in Lombardia, 4 in più in Sardegna, 3 in più in Piemonte/Liguria. Purtroppo 10 in meno in Emilia, e questo è un segnale tragico (vedi titolo), se una regione che con la Lombardia costituisce lo zoccolo duro del softball italiano cede in questo modo.

E cosa si fa per far crescere le giovanili? L’obbligo per le squadre di ISL si riduce (!) da tre a due. Si allontana la pedana ragazze e si usa la palla più grossa, ma comunicandolo solo tre mesi prima del campionato. E tutta la preparazione invernale? O qualcuno lo sapeva prima e poi è stato reso pubblico solo all’ultimo? In Lombardia ci si vantava di disputare il doppio incontro, quest’anno si ritorna ad uno solo (poi se vuoi fai delle amichevoli con palle e regole diverse).

Girando per i campi sembra di essere ritornati indietro trent’anni, livello di gioco sceso a zero (Metalco ISL in due partite 10 errori), squadre cadette sparite… perché le ragazzine brave giocano già in ISL per riempire i buchi del roster.

Annoso problema spettatori: per chi gioco? Per poter dire al presidente avversario “oggi ti ho battuto?” In ISL a Parma 65 presenti, a Pianoro 50, a Roma 30! A Caronno il 25 aprile categoria ragazze contro Bollate 62 presenti (veri).

Ah, ma sabato comincia il campionato di ISL? Come sempre prima partita derby con Saronno, quest’anno ancora senza straniere, ma con un ottimo allenatore: mi sbilancio in un pronostico che lo vede nei play-off.
E per chi ne capisce di softball, andate a vedere un Palla Mancata del Marzo 2011 a proposito di una bambina che si chiama Nicolini. Purtroppo sabato l’avremo contro.

(*) Non che ricerchiamo a tutti i costi la polemica con Dox, ma questa sotto il profilo matematico non l'abbiamo capita. Per i non addetti ai lavori il TQB tiene conto sia dell'attacco, sia della difesa. Dato che è (semplificando) la differenza della media dei punti fatti meno quelli subiti, e nel softball vince chi segna di più, è abbastanza evidente che migliore vuol dire maggiore. Per curiosità siamo andati a guardare la versione originale del regolamento tecnico softball e la dizione è "best TQB", quindi migliore è la traduzione esatta.