Palla Mancata 

ANNO XVII - NUMERO 3

20 MAGGIO 2017

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

LA REAZIONE C'È STATA


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

CARNE O PESCE?

Mentre scriviamo sono in corso le gare ISL di sabato 20 maggio, almeno quelle che si giocano oggi, visto che i campi illuminati latitano. Una serie di circostanze legate agli impegni personali di chi scrive su PM ha determinato un certo ritardo nell'arrivo degli articoli e, visto che non intendiamo privarci del contributo di queste valenti penne, preferiamo uscire in ritardo piuttosto che incompleti.

La pazienza è stata premiata perché in questo numero non mancano spunti polemici diretti, quindi il risultato è raggiunto, ma da parte nostra intendiamo agire da mestatori.

Visibilità.
Da qualche anno la nostra società, con sforzi non trascurabili, ha ritenuto di puntare sui servizi televisivi locali per una maggiore visibilità del nostro sport. Locali - precisiamo - sta per Rete55, una emittente lombarda da oltre un milione di spettatori (riferimento), non esattamente una TV da scantinato. Oltre che la cronaca sul DT (per la precisione il mercoledì alle 21 sul canale 16), i servizi sono disponibili sul web e dalla scorsa settimana (partite con Bollate) va in onda la diretta streaming delle riprese al Francesco Nespoli.

Per arrivare a ciò, in collaborazione con Rete55, abbiamo cablato lo stadio per l'alta definizione e costruito postazioni fisse per i cameraman. Cui prodest? Ovvero a che pro?

Di sicuro non possiamo fare concorrenza al calcio e nemmeno a tanti altri sport che vanno sui circuiti nazionali o sul satellite, ma (come si dice) nel nostro piccolo qualche risultato lo stiamo ottenendo.

1) Chi ci ferma per strada dicendo... "... ma vi abbiamo visto in televisione..."

2) Sempre per strada: "Bella vittoria sabato, ho sentito il telegiornale di... non ricordo quale emittente." Oppure "... sabato è andata male, ho visto il servizio..."

3) Sorpresa dalle parti della nostra emittente, quando il contatore delle visualizzazioni ha dato numeri inaspettati.

Certamente 5223 visualizzazioni sono poca cosa di fronte all'audience di Roma-Juventus, ma a giudicare dalla sorpresa destata, niente male per un sport più che minore.

Se tutti facessero così siamo convinti che verremmo visti con maggiore interesse e potremmo tentare di uscire dal ghetto dei formaggi di nicchia, ma la domanda è "siamo carne o pesce?", ovvero a volte ci sembra di non essere né carne né pesce.

Ad maiora.


Personaggio della settimana: Karla Claudio, sale con due corridori in base contro Bollate e chiude a zero le sue 6 riprese.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

LIMITE DI PAZIENZA
di BIDUS

Oggi voglio parlarVi di un formaggio di nicchia. Imbriago o formaggio ubriaco.

Formaggio da tavola ottenuto con la lavorazione del latte vaccino, con stagionatura minima di un anno. Viene posto in tini e coperto con il vino rosso, la crosta assume un colore vinaccia ed il sapore risulta aromatico, piccante e molto invitante. Naturalmente costa una fortuna e la produzione è limitata.

Sento già i Vostri commenti cari collezionisti del nulla, ma tranquillizzatevi non ho il cervello annebbiato dai gianduiotti, seguitemi e tutto Vi sarà chiaro.

Qualche giorno fa sul quotidiano "la Stampa", che ad onore del vero i Torinesi da sempre chiamano "la Busiarda", il Presidente di una formazione di Volley femminile militante nella massima serie nazionale comunicava la volontà di occuparsi solo di giovanili perché, a fronte di una spesa di decine di migliaia di euro, una posizione di centro classifica ed una visibilità pari a zero non dava un senso tutto il lavoro fatto.

Nel leggere questo articolo ho avuto diverse reazioni, in ordine assolutamente casuale mi si sono sbiancati gli incisivi, il fegato ha fatto i bagagli e mi ha lasciato ed è apparsa in terza base la figura di San Giorgio da Pertusella uccisore di draghi ammantato in un paltò di DeG.

Miei cari mistificatori delle colombe scadute, togliete un attimo gli occhi dalla Gazzetta dell'investitore lombardo e se ci riuscite ragionate.

Se la pallavolo si lamenta della poca visibilità cosa dovrebbe dire il nostro movimento relegato negli scantinati allagati dell'informazione?

In verità, se riuscite a mettere in moto lo strano meccanismo che Vi appesantisce la testa e improvvisamente un colpo di fortuna Vi accende la memoria, da tempi immemorabili da questa sponda del sacro Fiume giungono lamenti che ricordano a tutti quanta pochezza di significato abbiano i nostri sforzi.

Ci dibattiamo in una casseruola di minestrone riscaldato, rubandoci gli ingredienti e nascondendo le ricette per raggiungere obbiettivi che conosceremo solo noi e i nostri pochissimi clienti affezionati.

Siamo come il formaggio "Imbriago", conosciuto da pochi, assaggiato da meno e comprato da nessuno.

PS. Per favore venite a riprenderVi l'immagine di San Giorgio poiché non svanisce più dal cuscino di terza, provate a portare un panettone o uno spartito dei Van der Graf Generator.

Anche la pazienza ha un limite.
Grassie.

A presto
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

DALLA FALSA PARTENZA ALLA...
FARSA CHE CONTINUA

di
KARL DER GROßE

Nel primo numero di Palla Mancata sostenevo che ci saremmo accorti… strada facendo… SE e COME il vento sarebbe cambiato con il nuovo corso della Federazione.

I, giustificati, dubbi di una “Falsa partenza” sollevati da alcune scelte… “iniziali” come quello di diminuire gli obblighi delle società relativi all’attività giovanile o quello di avere allontanato la pedana e la dimensione della palla nella categoria Ragazze comunicandolo… “ufficialmente” solo poco prima dell’inizio del campionato, casualmente, vanificando in buona parte la preparazione invernale di tutte quelle squadre che… non avevano… “agganci” in Federazione per avere delle anticipazioni su quelle che erano le… ”ipotesi” di cambiamento a cui si stava “lavorando”.

A questi fatti che facevano ipotizzare una Falsa partenza si vanno ad aggiungere le convocazioni delle Nazionali Seniores e Juniores che, in questo senso, danno continuità alla gestione precedente nel senso che, come prima, solo alcune hanno a che fare con il merito vero, ma molte sono determinate dai nuovi… “equilibri” da dover rispettare e/o confermare e dalle nuove “convenienze” e/o “amicizie” da dover consolidare o, peggio, affermare… un vero peccato!

Peccato perché non è così che si può pensare a dare un futuro ad un movimento che versa in uno stato di crisi profonda da tanto/troppo tempo e che nulla fa di concreto per uscirne probabilmente perché all’interno di esso non esistono persone sufficientemente lungimiranti per andare oltre agli interessi personali e di “cortile” e quindi, senza una visione aperta a cercare il bene collettivo in ogni scelta, non si potrà che aspettare la “fine” che poi andremo ad addebitare alla crisi mondiale… oppure alla mancata qualificazione olimpica o a qualsiasi altra scusa verrà in mente in quel momento.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

SESSANTA MILIONI DI ALLENATORI

Quando si parla di Nazionale tutti sono professori, e tipico è il detto relativo alla nazionale di calcio per cui tutti gli italiani si sentono esperti ed incaricati della selezione dei giocatori che andranno a vestire la maglia azzurra.

Nel softball siamo molti di meno, ma ci picchiamo di essere molto più competenti, e quindi riteniamo che le nostre critiche abbiano un peso specifico maggiore.

Per anni la povera Marina Centrone è stata bersaglio delle frecce di tutti i critici, pur dovendo fare la minestra con quello che il convento le passava. Anche oggi il convento passa molto poco, potrebbe però il monaco cuciniere uscire dal convento e fare una rapida puntata al vicino supermercato.

Il nuovo mister ha stupito con una prima convocazione giovanile in cui sono apparse atlete di società sconosciute anche a chi calca i diamanti da quasi (manca poco!) mezzo secolo. Va beh, voleva vederle per una prima scrematura.

La chiamata per la nazionale maggiore ci vede concordi (per quello che conta, figurarsi se ha importanza!) per tre quarti, del resto il convento passa veramente poco, ma cinque nomi non sono certamente da maglia azzurra mentre brillano per la loro assenza i nomi di Avanzi, Montanari e Trevisan. Quest’ultima in ogni caso me la sarei portata anche solo come bench-coach per il carisma e l’esperienza, senza contare che in una situazione decisiva vorrei avere nel box lei piuttosto che altre.

Inoltre la pedana è cortissima, già Cecchetti e Cacciamani avranno problemi a livello internazionale, mentre Comar e Fabrizi non le vedo all’altezza: all’europeo non ci vedo molto bene.

Il monaco cuciniere però ci dice: tranquilli, quello che conta è la qualificazione olimpica del prossimo anno e per allora una rapida sortita al supermercato succitato ci fornirà viveri sufficienti (leggi un paio di lanciatrici oriunde di ottimo livello e qualche fuoricampista con cognome italico).

Il fatto che molte siano della stessa società è ininfluente, se quelle brave sono tutte lì…ma l’impressione è che il cuciniere si fidi solo delle galline del suo pollaio, e non si sia dato da fare per vedere se in altri pollai magari più lontani ci sia qualcosa di buono. Impressione che viene riconfermata dalle convocazioni per l’Under 19 che ci vede dissentire per più della metà dei nomi elencati.

Non parliamo poi del settore Under 16 dove quattro anni di manager Little League mi danno una esperienza di prima mano, stavolta sì vera, delle giocatrici interessate. Molte giocatrici lombarde, dominatrici da anni della categoria, sono assenti a favore di altre che hanno esperienza nazionale ed internazionale pari a zero.

L’invito ad Obletter è di girare un po' di più ed informarsi meglio su tutto il panorama italiano, anche se il tempo a disposizione è limitato, del resto se ha voluto la bicicletta…si faccia aiutare a pedalare da qualche gregario che conosca bene anche altre zone d’Italia.

Non possiamo finire senza rispondere a Bidus, che dal fondo del suo buco dichiara apertamente di avere la coda di paglia. Abbiamo scritto chiaramente che “finiti i soldi addio squadra” e certamente non è il caso dei piemontesi che proprio grazie alle loro giovanili possono disputare la A2, come Caronno alcuni anni fa. Gli strali sono diretti a squadre che scompaiono del tutto, per poi riapparire magicamente in ISL dopo alcuni anni, vincere scudetti (probabilmente anche quest’anno), sbattersene delle giovanili e magari scomparire di nuovo finita la pecunia. Ma tant’è.