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Palla Mancata |
ANNO XVII - NUMERO 6 17 GIUGNO 2017 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
SECONDO POSTO |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
ILLAZIONI |
C'é un celebre detto: con i se e con i ma la storia non si fa, e visto che di buone intenzioni è lastricata la via dell'inferno cercheremo di stare con i piedi per terra. Concordiamo sul fatto che è male minore l'agitarsi nel dubbio che il riposare nell'errore, ma qui di dubbi ce ne sono ben pochi, dopo il derby con Saronno la Rhea è al secondo posto. Se la vita fosse prevedibile cesserebbe di essere la vita, e sarebbe senza sapore, teniamoci quindi questa realtà romanzesca. Anche ammettendo che l'orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'invidia, non possiamo tuttavia dimenticare come sia pericoloso reprimere nei giovani l'orgoglioso entusiasmo. Non siamo giovani, ma siamo circondati da giovani e ci facciamo contagiare, non volendo confondere buon senso e cinica incapacità di sognare. Fin che dura... |
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Personaggi della settimana: Bianca Messina, Roberta Colombo e Giulia Bollini, combinazione vincente in pedana in gara due con Saronno. |
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AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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PRÊT-À-PORTER |
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Fashion victim. Ultimissime da Parigi . Il famoso stilista Hugo-Dox boccia i pantaloni di flanella e disprezza i colori bianco- neri. " Assolutamente superati " dice il Guru del ready to Wear di Bariola. Dal buco , che diventa sempre più affollato a causa della forzata convivenza con un gruppo di giornalisti di Vogue , calati a Cartoonia e da me ospitati a causa dell'overbooking degli Hotel zona Bollate e comuni limitrofi in vista degli Europei. NdA : ( come sempre non fate caso alla punteggiatura. Lasciate perdere. Leggete in serenità punteggiando Voi qua e là come vi pare. Fate le pause che vi servono senza stress ). (*) Dal buco , dicevo , interamente rivestito di cedro libanese verniciato in bianco/nero, ricordo con piacere e nostalgia i campionati europei U19 ospitati in La Loggia nel lontano 2008. Una manifestazione stupenda di sport e amicizia che ancora mi esalta e commuove nel profondo , non tanto quanto le punizioni del Pinturicchio ma quasi. Orsù miei eroi della metropolitana leggera applaudite con me. Essi hanno ragione ad autocelebrarsi e a gonfiare il petto. Sono il motore trainante del nostro movimento e meritano rispetto ed appoggio incondizionato da parte di tutti noi. Vassalli , Valvassini , Valvassori e servi della gleba. Questa me la ricordo ancora dalle medie come i sette Re di Roma : " Anco Marzio , Tullio Ostilio , Di Leonardo Emilio , il mio compagno di banco e di lunghe trasferte in presidenza.
Ma torniamo a
parlare di moda. Da questa stagione non si vedono più pantaloni corti ma
solo pantaloni lunghi. Elasticizzati , similbaseball , similpelle o
similqualchecosa. Ci facciamo una padellata di " nonmenepuofregadimeno
"e lasciamo all'Armani della varesina il lungimirante giudizio su questa
scelta estetico/sportiva. A questo punto aggiungo una serie di . ; : ... A presto Fascion Victim.
Oscar de la Bidus (*) Ci mancherebbe, risparmiamo anche un mucchio di tempo. |
NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà) |
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DIVAMPA LA POLEMICA IN
REDAZIONE... TUTTI CONTRO
TUTTI |
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L’ultimo numero di PM ha accesso la miccia e fatto affiorare l’insofferenza dell’Editor verso i vizi o i vezzi dei “suoi” redattori e questo ha scatenato reazioni diverse in ognuno di loro. Chi si è messo a scrivere, tra lo stizzito e il dispettoso, senza spaziature così da non incorrere negli strali dell’Editor per l’uso della punteggiatura, chi si è messo a disquisire, in modo più o meno appropriato, sul lato B delle giocatrici, chi dall’inizio della stagione ha scelto il “silenzio” non si capisce se per mancanza di argomenti, per pigrizia o… perché grida tutto ogni sabato sulle tribune e non ha più la forza di scrivere nulla… (*) Visto tutto questo, anche io mi devo svestire di una delle mie doti maggiori… che, notoriamente, è la diplomazia… e mi sento in dovere di rispondere alle “provocazioni” che mi sono sentito rivolgere non tanto sull’uso inappropriato di “virgolette” e… puntini di sospensione… ma sull’opportunità o meno della decisione presa dagli organizzatori, ma che ricade necessariamente su tutti i campi di… “appoggio”, di far pagare un biglietto di ingresso alle partite dell’Europeo. Prendo atto che nel 2003 si sono registrate presenze notevoli e avendo partecipato alla partita delle 120 ore, ricordo ancora con stupore le persone presenti sulle tribune agli orari più improbabili. Nel 2003, però, il biglietto è stato fatto pagare, posso convenire, correttamente per la fase delle Finali. Convengo quindi che possa valere il prezzo del biglietto lo spettacolo che potranno offrire le tre Nazionali che si spartiranno il podio dell’Europeo e cioè Olanda, Repubblica Ceca e Bussolengo (… scusate, non è una competizione tra Club quindi DEVO dire Italia…), ma qui mi fermo nella condivisione in quanto in questi 14 anni, purtroppo, la situazione del nostro movimento è andata sempre peggiorando e la diminuzione del numero di tesserati e squadre è stata importante tanto da far pensare, secondo me, che raggiungere anche solo lo stesso numero di presenze sarà quasi impossibile tanto più se la lungimiranza degli organizzatori ha fatto si che anche per assistere ad una… esaltante(?) partita tra le NAZIONALI di, faccio un esempio a caso, Irlanda e Grecia dovrò pagare il biglietto. Immagino che se uno “sprovveduto” avventore dovesse passare per caso e dovesse decidere di investire qualche Euro per vedere una partita di uno sport a lui sconosciuto e si trovasse a vedere questo “spettacolo”, è probabile che tornerà a casa indispettito a dire ad amici e parenti e, conseguentemente, a nipoti figlie e quant’altro che è meglio se la ragazzina vada a giocare a Pallavolo piuttosto che a Softball vanificando lo sforzo fatto nelle scuole del territorio per avvicinare nuove leve a questo sport visto che una delle difficoltà più grandi è convincere, oltre alle ragazzine, anche e di più i genitori ad avviare le ragazzine ad uno sport in generale figuriamoci al Softball. Ancora ricordo quante volte, parlando con altri genitori, mi sono sentito dire, a chi mi interrogava su che sport facessero le mie figlie, “…ma tu uno sport normale non potevi farlo fare alle tue figlie?”. Credo anche che il doveroso rispetto che dobbiamo tutti dare ed esigere verso questo sport passi più che dal far pagare qualche euro per l’ingresso nei CORRETTI comportamenti e/o atteggiamenti che TUTTI, ai vari livelli, dobbiamo tenere nei rispettivi campi di azione chi negli uffici della Federazione e delle Società e chi in campo durante e alla fine delle partite.
Adesso che tutti abbiamo “lavato” i panni sporchi
della Redazione di PM sarà doveroso riconciliarsi davanti ad una Birra,
uno Spritz od un Prosecco… a seconda della medicina che ognuno
preferisce. |
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IO PROPRIO IO - Interviste a bordo campo |
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INTERVISTA A LINDA COMIN |
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Questa volta l’intervista “tocca” a LINDA COMIN che, malgrado sia ancora molto giovane è una veterana della prima squadra visto che ne fa parte da quando aveva QUASI 14 anni.
Come ti sei avvicinata al Softball? Tu hai vissuto varie “epoche” della Rhea visto che hai avuto modo di vivere la squadra della, allora, A1 e quella della A2 ed oggi questa. La caratteristica di quest’ultima sembra essere lo spirito si squadra, ma quali erano le caratteristiche dei “vecchi” dugout ? R.: lo spirito di squadra è sempre stata una delle caratteristiche fondamentali dei diversi dugout in cui mi sono ritrovata a giocare. Al di là dei risultati e delle difficoltà (in alcuni anni le sconfitte sono state molte e pesanti) l’unione ha sempre prevalso e ha permesso di superare annate molto complicate. Sono molto grata alla mia società perché ha sempre puntato su valori importanti e questo mi ha arricchito molto durante la mia carriera. Cosa ti aspettavi da questa squadra all’inizio della scorsa stagione?
R.: Innanzitutto devo fare i complimenti a tutto lo staff del
Caronno Softball perché ho notato subito un ambiente professionale e
sportivo (nel vero senso delle parole).
Negli anni hai avuto modo di giocare in vari ruoli. Quali ti piace di più o quale avresti voluto fare e non hai avuto l’occasione? R.: Durante la mia lunga carriera (15 anni) ho giocato in diversi ruoli. Ho iniziato come lanciatore ma, dopo qualche anno, sono diventata ricevitore e terza base. Quando ho iniziato a giocare in prima squadra ho continuato a fare il ricevitore e ho iniziato la mia esperienza come prima base. Negli ultimi anni poi, ho smesso di fare il catcher a causa di un ginocchio un po’ mal messo, e mi sono dedicata solo a fare il prima base. Il ruolo che più mi piace è il catcher, perché come ricevitore ho giocato i miei anni migliori. I ricordi più preziosi, legati alle due promozioni, alla prima esperienza in ISL, alle convocazioni in nazionale, sono legate a quella pesante armatura e quella maschera sudata, a quei segnali ripetuti così tante volte da essere ancora impressi nella mente. Ancora oggi mi emoziona pensare a quegli anni.
R.: Sono molto soddisfatta della stagione che stiamo affrontando. Dopo un inizio difficile, con una doppia sconfitta col Saronno, siamo ripartite più cariche che mai e abbiamo conseguito del risultati molto buoni. Ora che siamo al completo sono convinta che vivremo un ottimo girone di ritorno.
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