Palla Mancata 

ANNO XVIII - NUMERO 1

14 APRILE 2018

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

ANNIVERSARIO


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

 

Logo del cinquantenario,
progetto grafico di Chiara Fiorentini

50, è con una certa emozione che scriviamo questo numero. I ricordi si affollano alla mente e cediamo alla tentazione di frugare nelle cartelle dove sono archiviate le foto storiche. Nessuno, lo dico senza retorica avendo vissuto ogni stagione fin dalla prima, avrebbe minimamente immaginato il 23 gennaio 1968 che saremmo ancora qui con il guanto in mano, dopo mezzo secolo. Ripensando alle centinaia di persone che hanno condiviso questa avventura da atleti, da giocatori o da semplici appassionati, soprattutto ricordando che non è più con noi, ci prepariamo alle celebrazioni dell'anniversario.

Sono in programma numerose iniziative, a partire dall'evento del 24 e 25 aprile, con il doppio incontro tre USSSA Pride e la Nazionale Italiana al Francesco Nespoli, per il quale ringraziamo la federazione mondiale WBSC e la FIBS.

La stagione è agli inizi e ci sarebbero molti argomenti da trattare. Questo è un notiziario che si definisce quasi serio, quindi ogni tanto ci è concessa un po' di serietà, affronteremo quindi prossimamente, e polemicamente, il tema delle giovanili, quello degli AFI e delle regole della A1 softball, le convocazioni nelle squadre nazionali, ma oggi ci vuole un brindisi per i 50 anni della società, il resto arriverà nei prossimi numeri. Auguri a noi!


Personaggio della settimana: Michelle Floyd, tiene bene per 10 riprese contro Bollate in Coppa Italia.


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

SUGGERIMENTI TRA IL SERIO E IL FACETO
di
KARL DER GROßE

Siamo ad inizio stagione e prima di farCi coinvolgere dalla frenesia e dall’intensità della stagione che ci aspetta vorrei iniziare con alcuni… utili suggerimenti.

Il primo è quello di suggerire alle società che hanno tra gli obbiettivi stagionali quello di guadagnarsi l’accesso alle Finali Nazionali della Under 21 di preparare delle nuove divise invernali… suggerisco mute da sub per affrontare il freddo e l’umido che ci sarà a fine ottobre se non, addirittura, primi di novembre. Sempre che si riescano a disputare e sempre che la Federazione non abbia già deciso che si faranno in Sicilia, o meglio, nella Florida Italiana come si usa dire ultimamente sul sito federale. In questo caso i soldi per le mute/divise dovranno metterli da parte per… finanziare la trasferta.

Il secondo consiglio, visto come è andata a finire la scorsa stagione, se fossi nel Bollate, suggerirei, agli “amici” della Federazione di modificare la formula dei play-off di A1 per fare in modo che gli accoppiamenti di semifinale vengano decisi dal sorteggio, come è avvenuto lo scorso anno nelle finali giovanili, visto che, almeno in due categorie su tre (Ragazze e Under 21), il sorteggio è stata amico e ha facilitato la vincitrice dello scudetto. Così facendo avrebbe più possibilità di infrangere la ”maledizione scudetto" (seniores).

In realtà questo (ironico) secondo suggerimento mi serviva da spunto per il terzo “suggerimento”, questa volta, alla FIBS o a chi decide i format per far sì che venga modificata la formula delle finali giovanili in modo che si giochino sempre con un girone all’italiana. Storicamente alle finali giovanili, salvo qualche eccezione, delle quattro finaliste una è di un livello nettamente inferiore alle altre e, con la formula attuale ciò determina che chi ha la “fortuna” di essere sorteggiato in semifinale per affrontare la squadra più debole gode di un indubbio vantaggio, soprattutto  nella rotazione delle lanciatrici, visto che le altre due si devono scontrare utilizzando i lanciatori più forti per guadagnare la finale dove, necessariamente, dovranno utilizzare il “secondo” lanciatore. Ecco perché spesso già in sede di sorteggio si può intuire chi sarà il vincitore dello scudetto della categoria.

Una prova evidente di questo sono state le finali Under 21 dove si sono presentate quattro formazioni che avevano le seguenti caratteristiche: Saronno indubbiamente la più forte che, forse, proprio per questo, si è fatta… “sorprendere” in semifinale da Bussolengo, una buona squadra, ma con un solo pitcher di livello che, ovviamente, si è ben “speso” in semifinale. Così facendo in finale Bussolengo si è “consegnata” senza combattere a Bollate, che è arrivata all'appuntamento decisivo conscia di poter schierare la migliore formazione visto che in semifinale aveva dovuto sostenere una partita con Macerata, cimento meno impegnativo di una abituale partitella di allenamento.

Questo nulla toglie al merito dei vincitori, ma sono convinto che un girone all’italiana a tre sarebbe stato, in assoluto, più equo.


IO PROPRIO IO - Interviste a bordo campo

INTERVISTA A SUSY TODESCHINI #28

Per chi non la conoscesse, vi presentiamo Susy Todeschini, che pur non essendo un prodotto del vivaio caronnese è da considerare una delle veterane della Rhea, visto che è una delle poche (oltre lei solo Linda e Rookie) che ha giocato da protagonista l’anno della promozione dalla A2 alla A1.

Cominciamo con la domanda di “rito”: Come ti sei avvicinata a questo sport?
R: Ho conosciuto il Softball a 7 anni. Prima di allora iniziai col nuoto perché in famiglia erano tutti nuotatori agonisti. Ma a volte “buon sangue....mente”.
Diciamo che... preferivo la terra ferma. Fu così che, mia madre, avendo giocato per un paio d'anni in un piccolo campo vicino a casa nostra, mi portò a provare.

Lo scorso anno, per esigenze di squadra hai cambiato ruolo e questo è coinciso con quella che è stata, credo, una delle tue migliori stagioni di A1, quali difficoltà hai avuto per adattarti al nuovo ruolo e quali cose positive hai trovato nella nuova posizione?
R: Io amavo il mio ruolo, il seconda base, ma non ho mai disdegnato quello attuale (esterno destro). Ho dovuto riadattarmi e reinventarmi soprattutto in un momento critico, sportivamente parlando, di instabilità mentale (non che solitamente la mia mente sia stabile). La difficoltà maggiore del cambio ruolo fu proprio questo aspetto: il dovermi rimettere in gioco in una posizione che non mi apparteneva e che sentivo scomoda, unito alla negatività della mia mentalità in quel periodo. È bastato solo scoprire che spesso e volentieri la mente… “mente“. Meno pensieri, più divertimento, più “corazon y cojones”.

Che cosa ti aspetti da questa, nuova stagione?
R: Abbiamo un bel progetto per questa stagione. Essere meno gruppo e più “squadra”, più professionali pur non essendo professioniste e riuscire a prendere in considerazione più aspetti della cultura di questo gioco.  L'obiettivo è quello di prendere i punti di forza di tutte per compensare le debolezze dei singoli. Successi e vittorie saranno solo una conseguenza.

Quali aspetti del tuo gioco sono migliorati di più in questi anni e quali, a tuo parere, sono ancora da sistemare?
R: Sicuramente ho migliorato atteggiamento e carattere, ma la natura è quella, più di tanto non posso fare. Indubbiamente ho rivalutato degli aspetti che ho sempre sottovalutato e che si sono rivelati più importanti ed efficaci di quanto pensassi. La concentrazione e l'intensità in allenamento sono inevitabilmente il riflesso della prestazione in partita. Avrei dovuto tenere in considerazione questi consigli una decina di anni fa.

Qual è il tuo rapporto con le compagne di squadra?
R: Dipende. Con alcune, negli anni, si è creato un rapporto di amicizia, sia dentro sia fuori dal campo. Con altre, considerando il mio carattere, è più un rapporto di "amore e odio". Posso essere la simpaticona della situazione come l'inavvicinabile. Cerco comunque di portare sempre rispetto a tutti, purché sia reciproco. Il resto bisognerebbe chiederlo a loro...

Cosa ti piace del softball?
R: Non c'è una cosa in particolare che mi piace di questo sport. Il softball è il mio primo amore e l'amore non sempre ha una spiegazione. È così e basta.

Cosa NON ti piace del nostro softball oppure cambieresti o faresti per migliorarlo?
R: Credo che il softball sia di chi lo gioca, mentre spesso e volentieri sembra appartenere a chi lo gestisce. Non mi è mai importato polemizzare su questi aspetti. Ho sempre pensato solo a mettermi il mio guanto, scegliere la mazza, scendere in campo e fare il meglio che posso. Lo sport di per sé è sano, tutto ciò che sta dietro non è di mio interesse... finché non lo rovinano.

Il tuo momento più bello o emozionante sul campo?
R: Di momenti belli ed emozionanti ce ne sono stati parecchi. Non saprei scegliere, ma sicuramente nella top 3 non può mancare la promozione in A1 del 2010.

Hai un… “sogno nel cassetto” … per quello che riguarda il softball?
R: Ne avevo tanti da bambina e poi da ragazzina. Alcuni li ho felicemente realizzati, altri sono ancora lì dentro. E chiedo scusa a quella bambina per non aver fatto quello che lei avrebbe sperato. Probabilmente erano più desideri che obiettivi. Ma, comunque, il mio più grande successo e orgoglio è sicuramente aver avuto la fortuna di giocare fianco a fianco al mito di quando ero piccola, a quella che, ai miei occhi, resterà sempre la migliore giocatrice di tutti i tempi. Sicuramente ho ancora un forte obiettivo... ma preferisco lasciare l'ultima parola al campo.

Cosa vorresti fare da... “grande” una volta chiuso con il softball?
R: Quello che ho iniziato ormai da un anno a questa parte. Ho un'attività in ambito nutrizionale e sportivo con la quale ho molti progetti in programma. Qui non ci sono più 'sogni' ma obiettivi con piani da rispettare e un “perché forte che sicuramente farà funzionare le cose.

A parte il softball quali sono le tue altre passioni?
R: Lavorare a maglia con l'uncinetto.... no scherzo! La musica. Amo la musica... se poi è accompagnata da un paio di spritz ancora meglio.

Segui e/o pratichi altri sport?
R: Si. Un mio grande amico ha avuto la voglia e la pazienza di allenarmi nella kick boxe. Sarei salita volentieri sul ring per un incontro reale... però... mai dire mai.

Grazie Susy!


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

FUTURO ANTERIORE

È dal 20 Giugno 2001 che scriviamo fesserie sul softball, e anche questa stagione il Turcomanno mi ha messo alla gogna. Del resto mi ha raddoppiato lo stipendio, e quindi… mi tocca.

Il titolo è d’obbligo (vedi anni precedenti): scegliete voi se si parla di coniugazioni e grammatica o del nostro softball che sta andando all’indietro.

Ho dato un’occhiata agli articoli con cui ho iniziato le stagioni precedenti e visto che sono tutti sempre uguali ho proposto di ristamparne uno a caso: sono stato respinto con gravi perdite.

Allora citiamo in maniera rapidissima i soliti argomenti.

Straniere. Quest’anno meno del solito (20), ci sono i mondiali e quindi Olanda e Rep. Ceca hanno impedito le uscite. Ripieghiamo su USA e… Slovacchia.

Tutti hanno preso la lanciatrice d’obbligo (ma non si potrebbe mettersi d’accordo e farne a meno risparmiando un bel po'?) limitandosi a una o due straniere, tranne Thunders Castellana che ne ha prese tre e Unione Fermana che ne ha ben cinque. (*)

Giovanili. Siamo alla follia, sono sempre meno e giustamente (!) la federazione internazionale corre ai ripari: dal 2020 sparisce la Under 13 sostituita da una Under 12 MISTA! Vuol dire che ci arrenderemo e metteremo in squadra tutti i maschi di 1.90 che troveremo nelle scuole. Peccato che il Regolamento Tecnico di Gioco (che dovrebbe essere il Vangelo del nostro sport) recita (inascoltato e inapplicato): regola 3.2.1. comma d) “Un roster di una squadra femminile conterrà solo giocatrici femmine”. Va bene, aggirato il problema, la Under 12 non sarà né di softball né di baseball ma di un nuovo sport chiamato “misto”. Amen. (**)

Passiamo poi alla emerita stupidaggine del 2018: le AFI (***). Evidentemente ogni anno un folto gruppo di “regolamentisti” si raduna in un albergo a Terme del Cavolo per inventare la regola più stupida possibile.

Prima una mente malata ipotizza che una squadra possa avere un roster di 26 atlete di cui non più della metà (13) straniere. Bravi, poi chi gioca in Nazionale (vedi calcio)?

Poi cambiamo il nome, da Atlete di Scuola Italiana (ASI) ad Atlete di Formazione Italiana (AFI). Poco male, cosa cambia?

Cambia che è AFI chi è tesserato da quattro anni. OK, serve a far diventare italiana una straniera che sta qui da noi per un po'. Non sono d’accordo ma mi adeguo. Poi tessero una bambina per la squadra Mini e… scopro che è NON-AFI. Infatti non è tesserata da quattro anni! Ma siamo impazziti?

Il Bergamo Softball ha iniziato quest’anno a giocare, ha tesserato le sue giocatrici, ma… sono tutte NON-AFI! E come fa a giocare? Non è che hanno detto “Scusate, abbiamo fatto una cazzata, cancelliamo la regola”. No, gli hanno concesso una specie di deroga! Forse perché vogliono far pagare di più il tesserino per le NON-AFI e incassare dieci volte tanto? E noi stiamo qui a sbatterci per tenere in piedi una società di softball? Ma andate a...

Finiamo con un po' di softball giocato. Inizio Coppa Italia, subito derby col Bollate, grandi partite, perse di un punto di cui una al 10° inning! Vuol dire che come squadra ci siamo, Michelle è forte, le altre lanciatrici italiane anche, ce la giochiamo con tutti. La difesa ha giocato 17 riprese, errori zero. (OK, ne faremo 15 col Nuoro…).

Perdiamo di misura contro la coppia Pauly-Greta, la più forte oggi sul mercato. Possiamo guardare avanti con tranquillità. Citazione d’onore per Elisa Bianchi, sono pochissime (Susy?) che possono dire di aver rifilato un triplo alla Pauly. Complimenti!

(*) Dox ha scritto l'articolo prima che venissero pubblicati tutti i roster, suggeriamo di aggiornare la conta con Nuoro (5 straniere) e verificare le altre a campionato iniziato.

(**) La notizia è apparsa imprecisa. Ci sarà un torneo a livello mondiale under 12 misto per promuovere il softball maschile.

(***) Su questo argomento torneremo entrando nei dettagli, i commenti di Dox sono solo una benevola anticipazione. Ne sentiremo delle belle.