Palla Mancata 

ANNO XIX - NUMERO 7

23 GIUGNO 2019

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

CLASSIFICA DEFINITIVA?


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

PER ORA SESTI

Durante l'intervista fatta a Luigi Soldi al termine di Caronno-Bollate di andata (minuto 20) le previsioni del manager bollatese davano la Rhea tra "il quinto e il sesto posto". In quel momento la classifica caronnese non era brillante e sapevamo di dover giocare larga parte del campionato senza tre atlete importanti. Ora, non sappiamo se rivalutare le doti divinatorie di Luigi Soldi o, più semplicemente, la sua competenza e conoscenza del gioco. Siccome non è la prima volta che azzecca previsioni positive su Caronno in momenti "non sospetti" propendiamo per la seconda e, come già anticipato, lo aspettiamo per offrirgli una birra.

La Rhea chiude il proprio campionato (per ora) al sesto posto grazie a un finale in crescendo, faremo meglio i bilanci più avanti, ma va subito detto che avremmo tutti sottoscritto senza esitazioni questo risultato prima che il campionato iniziasse. Il piazzamento ha, intanto, come effetto quello di giocare in casa il (presunto) concentramento a tre di Coppa Italia il 7 settembre. Diciamo "presunto" perché le squadra hanno la facoltà di rinunciare a disputare la Coppa Italia (altra assurdità) e girano voci in tal senso, staremo a vedere.

Mancano parecchi recuperi che potrebbero cambiare la classifica, non per le posizioni che contano per play-off e retrocessione, ma per gli abbinamenti di Coppa Italia e, perché no, per il prestigio statistico di classifica.

Qui si potrebbe aprire un dibattito tra le varie opinioni. È chiaro che se vale il concetto secondo cui "il secondo classificato è il primo dei perdenti", oppure "conta solo il primo posto, tutti gli altri valgono alla stessa maniera", dal quinto al non posto uno vale l'altro. Ma siccome non la pensiamo così, sesto è meglio di settimo e quinto sarebbe un risultato eclatante.

P.S. Sono stato accusato di buonismo per avere dato ragione a Dox nell'ultimo numero di PM. Ahimè la cosa si ripete ed è partita l'auto-analisi. Il dizionario Treccani fornisce questa definizione di buonismo: "ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversarî...". Ora, ostentazione non mi pare, visto che a dare ragione a Dox mi fa sentire coma Fonzie, e poi quali avversari? Meglio pensare alla ricerca dell'obiettività e a riconoscere le buone idee altrui. E poi, perché mai dovremmo sempre pensare di avere degli "avversari" fuori dal campo?


Personaggio della settimana: Chiara Ambrosi, due fuoricampo nella stessa gara a Collecchio sono quasi un record


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

FORTUNA E CORAGGIO
di BIDUS

Si aggiunga che, premesso e non concesso che sono assolutamente in sintonia con l’amico Dox e con l’Imperatore di Bariola sulla linea della scelleratezza riguardo alle scelte che consentono l’uso abuso e strabuso di compagini formate in Totò da atlete straniere, non mi sento di concordare con l’esimio cattedratico della virgola, l’assiro-babilonese della punteggiatura di Bariolandia che ha usato nel numero 6 di PM il sostantivo femminile Fortuna.

Non esistono la fortuna o la sfortuna, per il semplice fatto che non esiste il caso, e non esiste il caso perché tutto risponde ad una grande legge universale: la legge del ritorno verso la dimora dell’essere, ritorno che si deve realizzare con le proprie forze, inciampando e cadendo, se necessario, ma sempre per rialzarsi e riprendere la via schiarendo i propri pensieri e aumentando la propria consapevolezza.

Si impara cadendo, ferendosi e collezionando cicatrici, altri metodi non c’è ne sono.

È importante assumere un atteggiamento lieto e positivo nei confronti della vita, colmo di stupore e di gratitudine senza permettere che la negatività finisca per dominare i nostri pensieri ed i nostri sentimenti. Tutto ciò, detto da uno che vive in solitudine in un buco, vi lascia intendere la difficoltà.

Siete una magnifica Società, un gruppo dirigenziale da fare invidia, avete un luuuuuuungo campo magnifico e curato con amore, il contorno architettonico e visivo (a parte naturalmente l’orribile in generale situazione delle fabbriche e delle discariche a cielo aperto) è sinceramente uno dei più belli d’Italia. Continuate così.

Le regole senza senso, orario e bandiera bisogna cercare di modificarle lavorando con pazienza ai fianchi, con metodo scientifico cercando di essere tutti in sintonia sulla stessa lunghezza d’onda. La vedo molto dura, ma tutto è possibile. Mi sembra chiaro che dobbiamo valutare le conseguenze delle nostre decisioni a lungo termine, ma per valutarle non possiamo procedere all’infinito per prevedere le conseguenze delle conseguenze.

Se siamo tutti abbastanza d’accordo che liberalizzare i roster gonfiandoli di atlete non italiane sia deleterio, se siamo d’accordo che aprire i tesseramenti alle atlete straniere in A2 sia un operazione che rende inutile il girone di andata, allora forse è giunto il momento di sedersi ad una tavola rotonda per discutere del nostro futuro.

E quindi orsù sorseggiatori di grappe, degustatori di Merlot, centellinatori di birra alla spina chiediamo un incontro alla Federazione per parlare dei nostri disagi. I borbottii, i brontolii e le gote gonfie devono essere sostituite da proposte concrete per poter decidere quali sono le strategie efficaci per capire come poter intervenire per favorire il cambiamento.

Siamo organismi che hanno la capacità di apprendere per tutta la vita. Complessivamente il nostro cervello contiene circa un centinaio di miliardi di neuroni, (alcuni sicuramente ne hanno di meno), apprendiamo cose nuove facendo nuove esperienze formando connessioni fra i neuroni (faccenda difficile a chi ne possiede uno solo).

Cambiare richiede di muoversi in territori ignoti. Non è sicuramente un processo facile e immediato, ci vuole coraggio per lasciare la strada vecchia, ma se ti rendi conto che quella strada porta verso il baratro devi provare a cambiare. Il coraggio è il luogo in cui trova il suo posto la libertà, non dimentichiamoci che l’inerzia è alleata della viltà.

Il “coraggio della verità“ come lo chiamava Foucalt, l’audacia del dire No, essere coraggiosi significa sacrificare l’istante presente in vista di quello futuro.

Quindi cari amici e nemici prendiamo il coraggio a quattro mani e diamoci da fare. Se lo scuoiatore di donnole di Bariola fosse d’accordo si potrebbe aprire un sondaggio su PM per capire quanti sono in sintonia per cambiare le regole e quanti invece preferiscono la situazione attuale.

Per ora Vi saluto con un forte abbraccio, un ringraziamento particolare per il succo di frutta donato dagli amici del Botswana camp che ci seguono fedeli.

Per finire, a proposito di strade ricordatevi che una strada senza uscita dalla parte opposta risulta essere una strada senza entrata, ma qualcuno penserà che sia un’uscita senza strada.

Arveddse ne !

GB

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Il magnifico articolo di Bidus e le continue citazioni non potevano che sollecitare una sollecita risposta. A rischio di dilungarmi ecco qualche commento a caldo.

Per quanto riguarda la "fortuna" apprezziamo l'osservazione, che condividiamo, e per far meglio comprendere il livello di adesione all'idea rimandiamo al libro di Mario Calabresi "La sfortuna non esiste" (Mondadori).

Ancora, il lavoro sulla lunga distanza è ciò che, a volte masochisticamente, abbiamo praticato, altrimenti il "lungo campo" come nasceva? A volte ci spunta un sorriso quando qualcuno ci dice: "Che fortuna per voi che avete questo campo così bello"...

Arrivando al dunque delle regole e della capacità di valutare l'effetto a lungo termine delle decisioni, che chiamo semplicemente senso di responsabilità, bisogna fare uno sforzo di memoria e andare indietro di un decennio. Nel 2009 una Commissione Federale, della quale facevo parte assieme alla signora Bidus (consentitemi questa licenza lessicale) elaborò il "Libro Bianco Softball - proposte per il quadriennio 2009-2012". Quel gruppo di persone lavorò avendo come obiettivo esclusivamente l'interesse a lungo termine del movimento. Il documento conclusivo, riletto a distanza di tempo mantiene tutta la sua interessante validità. Alcune azioni proposte sono state attuate, purtroppo poi è arrivato  lo "spoil system" e siamo tornati indietro. Oggi i numeri sono impietosi, ma pochi pare se ne accorgano. Suggerisco una rilettura del documento (questa versione contiene qualche differenza rispetto a quella approvata nel 2009, sono stati corretti alcuni errori editoriali).

Libro Bianco Softball 2009


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

DALLE STELLE ALLE STALLE

Pochi millimetri di alluminio e un po’ di polistirolo mi separano dai -30 °C esterni mentre sorvolo l’atlantico verso una meritata (*) vacanza.

Vacanza a cuor leggero, dopo che le ultime tre vittorie ci hanno tolto la paura della retrocessione e ci hanno catapultato nelle parti nobili della classifica.

Nel momento in cui scrivo la classifica recita: tredici vinte, come Pianoro e più sette sul "dannato" Caserta, che si gioca con Parma il rischio della A2.

Il titolo in realtà, andrebbe rovesciato, intendendo mortificare i vanagloriosi che pretendono le stelle e poi...

Per noi, invece, dopo una partenza sfortunata e difficile, un finale notevole ci proietta nelle zone nobili della classifica a ridosso di squadre che hanno speso capitali per arrivare poche partite avanti a noi.

Riflessioni alla rinfusa: una immensa Durot, alla sua migliore stagione, e un finale alla grande di Messina e Ambrosi (tre fuoricampo)!

Fondamentale il rientro dagli USA delle nostre due studentesse.

Un bravo a tutte, ognuno ha fatto la sua parte, e ricordiamo che Caronno ha spesso in campo sei atlete che provengono dal vivaio, e hanno imparato a giocare nelle nostre mini.
Qualcuno invece compera sei straniere, che se poi retrocede è una prova della giustizia divina.

Non finirò mai di lamentarmi del campionato irregolare: qualcuno gioca il 15, ma anche il 16,17,18 e 22 giugno, e anche il 3 agosto. E chissà se il Bussolengo, già primo, metterà in campo le migliori o le juniores.

Chi scrive è anche classificatore. Ma cosa lavoriamo a fare, a che servono classifiche fasulle, una partita batto contro delle ragazzine e faccio dieci valide, la seguente ho contro due americane e non vedo la palla. E le lanciatrici vengono schierate a caso, tanto la mia posizione in campionato è già decisa e se perdo o vinco 20-0 non cambia nulla, se non le statistiche a caso.

Il prossimo campionato cambierà qualcosa?

Ma neanche per idea!

Intanto siamo ancora nella massima serie, vedremo nel 2020 quali squadre saranno sopravvissute a questa stagione estremamente costosa per alcuni, a fronte di risultati risibili.

E visto che la qualificazione olimpica è di difficile conquista, non ci saranno più i soldi del CONI e allora ne vedremo delle belle.

Chi ha già “venduto il ruch “ dovrà darsi da fare per trovare un’altra montagna di letame per affrontare l’anno successivo, e non sempre tutti i contadini vi riescono. Vedremo già a settembre parecchie novità per i play-off, con qualche inattesa sorpresa.

Ci risentiamo tra una vita per il prosieguo di questo strano campionato.

Saluti a tutti e buona estate.

Dox

(*) Ebbene, per la seconda volta a breve distanza di tempo concordiamo con Dox. Ai più il nostro appare come speaker e scorer, ma la realtà è assai diversa. Nei mesi invernali si sobbarca (assieme agli altri istruttori del programma scolastico) levatacce assurde per essere in palestra alle 8.30 del mattino e tenere a bada le scolaresche elementari. Poi inizia la stagione all'aperto e in tutto ciò che riguarda il softball Under 12 c'è anche il suo zampino. Buona (e meritata) vacanza!