Palla Mancata 

ANNO XXIII - NUMERO 14

23 SETTEMBRE 2023

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

FINALE


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

UNDERSTATEMENT

Cercando il significato di understatement troviamo: "lo sminuire, l'attenuare, il minimizzare". Volendo qualcosa di più articolato ecco: "termine della lingua inglese, che indica una figura retorica che consiste nello sminuire il peso o la gravità di un certo fatto oltre i limiti della verosimiglianza, in modo ironico o per creare un effetto di comicità che nasce dal paradosso".

Il secondo caso potrebbe essere quello del manager che, in testa di 10 punti prima del quarto (e presumibilmente ultimo) attacco avversario dicesse: "Calmi, la palla è rotonda".

Il primo caso ci si addice maggiormente, fa per noi. Questa settimana hanno suonato i violini in tutte le tonalità e non essendo abituati a queste vette, prima che ci colgano le vertigini è decisamente consigliato sminuire, attenuare e minimizzare.

Nel numero 17 del 2012 di PM si tesseva l'elogio dei secondi posti. Forse un presagio? Per contrasto passiamo allora a qualche frase fatta: Mai dire mai, Chi la dura la vince, Ci vuole sempre un pizzico di fortuna, e per chiudere La palla è rotonda.

Che il momento sia "storico", per noi si intende, lo dicono gli altri

Indubbiamente stiamo scrivendo la nostra storia, ci siamo andati vicino in altre occasioni, ma mai eravamo arrivati alla finale. Si capisce l'unicità del momento dal fatto che ci telefonano da tutte le parti, anche i quotidiani nazionali, che per il nostro sport... non so se mi spiego.

Ci siamo goduti una settimana di serena soddisfazione, oggi si va in campo e si torna a giocare a softball.

Comunque andrà a finire sarà un successo, mai come questa volta la previsione è azzeccata. Abbiamo visto ex-atlete piangere dopo le gare di Bollate, perché questa è anche la loro finale, così come lo è per tutti coloro che danno e hanno dato il loro contributo alla Rhea Softball. E ciò vale anche, e forse soprattutto, per coloro che ci hanno lasciato e che in questo momento non riusciamo a dimenticare.

***

Il N. 5 del 2 agosto 2003 si apriva con un titolo chiaro: DELIRI, sottotitolo: Ritorno al futuro. Vale la pena riproporlo: sono passati vent'anni.

RITORNO AL FUTURO

Da La Prealpina di lunedì 22 settembre 2003.

Doveva esser questo il campionato del Forlì, lo squadrone con il campionato in tasca prima di iniziare, per le altre era in palio solo il secondo posto. Che qualcosa poteva cambiare lo si era però già visto durante la regular season quando Caronno all’andata rifilava due sconfitte a Bollate e allo stesso Forlì. Si era poi detto, il campionato sarà deciso dai lanciatori, e nel finale i lanciatori della Rheavendors sono diventati imbattibili. Il primo posto di Caronno nella regular season rimetteva tutto in discussione. Semifinali dall’esito prevedibile, ma non scontato. Forlì supera Bollate in quattro partite, decisiva la vittoria di Vitaliani su Moretto a Bollate e anche Caronno deve attendere gara quattro per liberarsi di Nuoro.

La scorsa settimana a Forlì il classico pareggio con il minimo scarto, Spediacci vince gara uno (strepitosi i 14 strike out) grazie al fuori campo di Anter ad inizio gara, mentre Sun Yue Fen con una one-hit favorisce la vittoria della Rhea grazie alla solita combinazione Echo Hawk - Sun Yue Fen che sigla il punto al quarto attacco.

In questo weekend ecco allora lo scontro decisivo. Sabato a sorpresa il manager del Forlì schiera Vitaliani in gara uno e Vago compie il miracolo, limita ad una singola segnatura la squadra del presidente Bombacci mentre le mazze di casa pungono in più occasioni, 3-1 per Caronno il finale. Nella “rivincita” niente da fare di fronte ad una Spediacci superlativa. Nella serata in cui non funziona lo strike out, ben sostenuta dalle compagne ottiene la no-hit più importante della stagione. Anter, Trevisan e Pouaka fanno il resto e Forlì vince comodamente per 4-0.

Tutto rinviato a domenica mattina. Grande folla allo stadio della Bariola, che ricorda i recenti Europei. In pedana di nuovo Spediacci per Forlì mentre la Rhea a sorpresa schiera Vago. Grande tensione in campo per l’incontro più importante della stagione. Segna subito Forlì e la partita sembra avviarsi verso la soluzione più scontata. Vago tiene comunque bene e al quarto inning viene rilevata da Sun Yue Fen. La mossa scuote Caronno che pareggia: valida di Angelillo, bunt di Giudici, la difesa gioca in seconda, ma il corridore è già arrivato. Oddonini centra una valida in campo opposto ed entra il pareggio. Quasi inevitabili gli extra inning.

Alla Bariola si assiste a tre incredibile riprese, nessuna delle squadre riesce a segnare: Turci inventa due prese clamorose, lo stesso fanno a turno le caronnesi. Undicesimo inning: Comberlato parte dalla seconda, bunt valido di Pouaka e base intenzionale a Trevisan. Battuta secca di Vitaliani sul lanciatore che gioca a casa, il ricevitore è rapido in prima: doppio gioco. La lunga battuta di Del Mastio non crea problemi e la ripresa si chiude ancora con il nulla di fatto. Per Caronno in seconda corre Marostica. Bunt di Echo Hawk, la difesa non rischia e gioca il primo eliminato. La strategia lo impone, vengono date due basi intenzionali a Pino e Sun Yue Fen. In battuta va Angelillo che mette a terra una palla non facile (tiro impreciso dell’interbase o presa difettosa a casa poco importa), Marostica si butta sul piatto e Caronno è Campione d’Italia.


Personaggi della settimana: la squadra che ha conquistato la finale scudetto


Al termine di gara cinque sono scese in campo le squadre mini di Caronno e Bollate. Da tempo era stato fissato questo impegno e il destino ha fatto sì che le giovanissime atlete giocassero dopo una emozionante semifinale.

Le bambine iniziano a giocare e buona parte del pubblico si attarda a guardare. La battuta migliore è di Dox: "Vuoi mai dire che stiamo assistendo alla semifinale nazionale del 2040?"

Le squadre mini della Rhea e di Bollate


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

VENGHINO SIORI VENGHINO
di BIDUS

Se dovessimo vendere il prodotto "Caronno" lo descriveremmo così: "cura artigianale nel particolare, ricerca di soluzioni alternative, inalterabilità nel tempo, materiali quasi esclusivamente italiani, alta affidabilità, soluzioni ecologiche per un gioco pulito privo di fumi inquinanti".

Questo è il Caronno compratelo!!!

Complimenti, il vostro viaggio è stato lo stesso di Ulisse e Itaca non è una meta immaginaria. Come Ulisse avete affrontato molti ostacoli che sono la parte necessaria del viaggio che avete fatto, scoprire i propri limiti, superarli e spingerli sempre più in là. Godetevi il viaggio, la bellezza sta tutta nel percorso che si attraversa per raggiungere la meta. Non aggiungo altro, buon divertimento.

Ululando alla luna peloso e imbruttito sono anni che cerco di inculcare nei miei concittadini, nella mia Società, nel piccolo mondo di provincia che mi circonda un po' di senso di appartenenza. Ciò non significa marce, alamari e calamari o divise a tinta unita, significa andare fieri di appartenere ad una comunità.

Sento spesso intorno a me un senso di accettazione del proprio destino e la forte tendenza a compiacersi e condividere insuccessi e depressione. Anziché gioire e partecipare ai traguardi delle eccellenze della nostra comunità il nostro atteggiamento è quello di sminuirle e relegarle in un angolo.

Sono sempre saltato sul trespolo ogni qualvolta ho sentito etichettare noi italiani: spaghetti, sole, mandolino e mafia. Credo che siamo più di gente con lo stereo nella mano destra e il canarino sopra la finestra. Non confondiamo, il patriottismo e il senso di appartenenza hanno molte facce, esiste un patriottismo solidale, l'amore verso il proprio popolo senza degenerare in razzismo, omofobia e antisemitismo.

Ora smettete di leggere, asciugatevi il mentone sporco di sugo, rispondete e riflettete. Quanti di voi sono andati ad assistere ad una partita di pallavolo della squadra del vostro paese? Quanti di voi hanno assistito all'esibizione di twirling delle atlete della società che vive vicino a casa vostra? La risposta è, pochissimi e sono ottimista.

Noi vediamo solo il softball, siamo convinti che il nostro sport sia il più bello del mondo ma non è così. Ogni sport, ogni disciplina dei nostri piccoli paesi, delle nostre città ha le sue eccellenze e tutti noi dobbiamo essere fieri di appartenere a comunità dove con mille difficoltà, con pochissime risorse economiche si raggiungono traguardi, grandi o piccoli, non importa andiamone fieri.

Cerchiamo di allargare le nostre menti, non cadiamo nell'indifferenza facendoci manipolare. Parliamo, ma non ascoltiamo, non dialoghiamo, facciamo monologhi. Le parole si sbriciolano lasciandoci nudi e soli in un mare di angoscia e solitudine.

Sinceramente offuscato,
GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

SENZA PAROLE
di
KARL DER GROßE

Ebbene sì, alla faccia degli scettici e di chi ci vuole male… siamo in Finale!

Al netto del “senno di poi” e del fatto che, ovviamente, nessuno mi crederà, devo dire che, dopo le due vittorie su Saronno e aver accolto con piacere il fatto che Forlì ha fatto il suo “dovere” battendo, almeno un volta Pianoro… io ero sicuro al 100% che avremmo vinto la semifinale con Bollate perché… non poteva essere venuto per caso il convincente sweep su Saronno, con tutto quello che ha comportato, dopo una stagione che solo apparentemente è stata, per la Rhea, uguale a tante degli ultimi tempi, ma in realtà, secondo me, ha “nascosto” più difficoltà di quante se ne siano viste… il tutto a maggior merito!

Adesso, viviamoci questa finale con la massima serenità possibile e mi auguro che le ragazze sappiano assaporare ogni momento con la giusta consapevolezza che deve derivare dal fatto di sapere di essere arrivate a questo risultato senza che nessuno le abbia mai regalato nulla (…anzi…) e a dispetto di “santi” e “soloni” che bazzicano questo ambiente.

Forlì, come dico, più o meno, tutti gli anni ad inizio stagione è la formazione che, per me, parte sempre da favorita… salvo poi affrontare la stagione in modo, di volta in volta, “particolare” e rendersi imprevedibile nei risultati sia nel bene che nel male.

Vediamo, quindi, che squadra troveremo, e vada come vada, che vinca il migliore!


VISTO DALLA CURVA

CHI LO AVREBBE MAI PENSATO
di DAPE

Ebbene sì, alla fine le ragazze hanno tirato fuori gli attributi e hanno regalato a noi tifosi l'emozione più forte della storia.

Si ragazzi non stropicciatevi troppo gli occhi perché è tutto vero, SIAMO IN FINALE, incredibile, noi lo speravamo, noi ci credevamo e alla fine è arrivato.

Ora ci aspettano delle partite veramente toste, ma se le affrontiamo con questa grinta, con questo orgoglio (sì perché noi chiediamo sempre e solo questo), con questo senso di appartenenza, non c'è montagna che non si possa scalare, non c'è avversario che non si possa sconfiggere.

Poi la cosa bella è che in finale troviamo i nostri fratelli di Forlì con cui per chi non lo sapesse si è riacceso un gemellaggio che si era un po' sopito con il passare degli anni, e che un playoff di qualche anno fa ha fatto risbocciare.

Ciò non toglie che noi si voglia vincere, per entrare nella storia, ecco questo è quello che noi vogliamo che le ragazze si tatuino nel cervello ENTRARE NELLA STORIA, ora descrivere quello che ci passa per la testa è impossibile, ma siamo super carichi.

Entrambe le squadre arrivano in finale battendo le favorite a vincere il titolo, quindi sarà una finale spettacolare sia in campo che sugli spalti, ragazze, noi faremo di tutto per darvi la giusta carica voi avete solo una cosa da fare... dare tutto quello che potete, non tiratevi indietro, non concedere neanche un millimetro alle vostre avversarie e quello che succeda succeda.

AVANTI CARONNO LOTTA PER LA MAGLIA, VINCI PER GLI ULTRAS.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

 

MAI DIRE MAI

Avevo già riposto la stilografica (giovani, fatevi dire cos’era) accuratamente avvolta nella carta per preservarla per la prossima stagione quando l’improvvido risultato di Bollate fa imporre dall’editor “almeno altre tre uscite”! Ebbene sia.

Riportiamo qui le frasi finali degli articoli di Dox sul PM 12.
“Vuoi vedere che andiamo alla finale? Mai dire mai”!
“Non faremo un’altra Coppa. A meno di vincere il campionato.”

Che dire? Noi giochiamo tranquilli, abbiamo fatto il massimo, stagione fantastica.
Tutte bravissime le nostre, dalle veterane che hanno giocato tutti gli incontri alle giovani entrate una sola volta a correre sulle basi. Per tutte la soddisfazione di giocare la finale scudetto, di poter dire io gioco in una delle due squadre più forti d’Italia.
Forlì deve per forza vincere o sarà una stagione fallimentare. La pressione è tutta su di loro.

Il line-up di Forlì è spaventoso, 10 valide a partita, 333 di media squadra.
Ma di fronte trova una immensa Tornes con 218 strike-out, ERA di 0.41 che vuol dire meno di mezzo punto a partita. Sarà uno scontro stellare, spettacolo garantito.
Spiotta, mi raccomando, nelle due partite 6 K, vero?

Dalla nostra una Alicart che ha passato le duecento valide con la maglia Rhea e sabato ha chiuso la partita con un homer che ha tagliato le gambe alle avversarie.

E in questa annata magica non dimentichiamo che siamo arrivati in finale in un campionato dove abbiamo fatto esordire in A1 ben 11 giovani del vivaio che hanno fatto 88 turni di battuta nel box!
La giornata favorevole di sabato si chiude con la bella notizia che il Legnano è pronto a salire in A1. Oltre ai salti di gioia del cassiere, che vede una trasferta a Legnano invece che a Firenze, siamo felici di vedere il ritorno nella massima serie di una società che sta lavorando bene da qualche anno, con in campo parecchie giovani della zona.

Non possiamo fare a meno di citare però Saronno, che ha perso le ultime sei partite importanti della stagione, due in campionato con Caronno, la finale di Coppa e le tre con Forlì. Ad altri il giudizio e l'analisi dei motivi di una situazione inaspettata e sorprendente.

Ultima notizia. Se non abbiamo capito male le nuove regole sui tesseramenti di tutti gli sport, dal primo gennaio tutte le atlete saranno libere da vincoli e potranno scegliere liberamente dove andare a giocare. Unico vincolo pagare un “premio di formazione” per le giovani atlete tra i 14 e i 18 anni. Se così sarà ne vedremo delle belle!

Ed ora tutti in campo a tifare Rhea, perché mia nonna era un tram (citazione apparsa anche in numerosi numeri di Palla Mancata).