Palla Mancata 

ANNO XXIII - NUMERO 16

7 OTTOBRE 2023

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

ULTIME GARE


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

FUORI I SECONDI!

Nel pugilato è il comando che decreta l'uscita dal ring dei secondi prima che inizi una nuova ripresa. Fuori come opposto a dentre. In un'altra accezione, tipo rapina: "Mani in altro, fuori i soldi!" la parola fuori sta per "tirate fuori". In una riunione, "fuori le idee" sta per "mostrate le vostre idee". E così via.

Applichiamo quest'ultima accezione e quindi ecco che mostriamo i nostri secondi posti della stagione 2023. Tralasciando le regular season: secondo posto nella Coppa delle Coppe, secondo posto nel Campionato di A1 e secondo posto nel Campionato di categoria per la Under 15.

E non sembri quindi una follia questo nostro elogio dei secondi posti.

Al bonario rimprovero per la soddisfazione leggendo del giudizio del C.T. della Nazionale dopo le gare d'andata della finale (Caronno il suo campionato l'ha già vinto), ha risposto la squadra con una prova magnifica a Forlì che ha legittimato il posto in finale. E sul 3-3 Bombacci non ha perso il sorriso, ma era quello che la Settimana Enigmistica definisce come:

Visto che abbiamo ormai ampiamente teorizzato la differenza di giudizio a seconda del ruolo e quanto conta quel tanto o poco di casualità che è intrinseca negli sport di palla, mettiamoci nei panni di chi non vuole solo essere tifoso. Quel pizzico di fortuna che ci ha portato in finale compensa quel pizzico di sfortunata casualità che ci ha negato gara quattro a Forlì.

A Bollate battuta tesa e profonda a destra, Marocchino si muove benissimo e prende al volo, ma se la palla fosse stata due metri più in là...

A Forlì due battute a destra erano, la prima due metri più in là, mentre la seconda ha centrato i 4 metri quadrati dove non potevano arrivare né Caldon, né Cecchetti, né Marocchino.

Gli occhi di tigre (Fonogramma di Bidus del 30/9/2023) la squadra li ha mostrati eccome a Forlì, in particolare Yuruby Alicart che sull'1-3, quando Sheldon ha battuto una valida con due eliminati ha mormorato: "Aspetto il cambio" e quando è arrivato l'ha cacciata oltre la recinzione per il pareggio. Alle lanciatrici si insegna a variare, verissimo, ma come ogni regola ha la sua brava eccezione. Se hai davanti uno dei migliori battitori a livello mondiale sarebbe meglio in certe occasioni dare la base ball, perché se sistematicamente a ogni battitore tiri un cambio...

***

IL PROCESSO DELLA DOMENICA

Passati i festeggiamenti e smaltita la trasferta, domenica 1 ottobre 2023 è partita l'incriminazione a Dox. Ci sarà un processo inquisitorio a suo carico, la scelta dei giurati sarà occhiuta più che oculata, devono garantire la parzialità e che ci siano due pesi e due misure, oltre a una comprovata scarsa conoscenza dei regolamenti del softball.

Capo d'accusa: Spiotta

La ragazza è giovane, brava e simpatica, ma a Forlì le risatine si sono sprecate rinfacciandoci il titolo scelto da Dox per il suo articolo su PM N. 12 del 9/9/2023.

Dox ha diritto a nominare un difensore, che deve obbligatoriamente appartenere agli Ultras Rhea (è sufficiente che possegga un capo d'abbigliamento Ultras).

La pena sarà comminata alla fine di ottobre in occasione della trasferta piemontese, già pianificata con l'inviato di PM ivi residente.


Personaggi della settimana: Bianca Messina, ottima prova in gara tre contro Forlì


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

NUMERI DUE
di BIDUS

Si può essere il numero due ed essere felici, il numero due è spesso così forte che sostiene il primo, così tenace da non mollare mai, capace di accettare le proprie imperfezioni e fragilità, tramutandole in occasioni per migliorarsi.

Siamo tutti dei numeri due, ognuno a modo proprio. Ha scritto con la solita saggezza l'editor che quando siamo ai blocchi di partenza non siamo tutti uguali. Siamo tutti numeri due quando nella vita siamo dei ribelli, quando non siamo perfetti, quando siamo caparbi e non omologati. La corsa verso il successo non è una scalata infinita verso l'alto, ma è fatta di battute d'arresto, di pause e di riprese.

Certamente siamo ai limiti dell'assurdo nel dire che il vostro scudetto lo avete già vinto quando siete entrati in finale, significa sminuire e sottovalutarvi. Pensate invece a non trovare giustificazioni come sorte, fortuna, cabala o culo, arrotolatevi le maniche e da buoni testoni lombardi ripartite con maggiore energia.

Il numero due, l'outsider, colui che non gode del favore dei pronostici è colui che appassiona la tifoseria, il competitor che rischia di vincere e a volte lo fa, quello è amato dalla gente, il vincitore solitamente alla fine risulta antipatico. Cari lucidatori di padelle siamo giunti al termine della stagione, cosa ci riserva il futuro non lo sappiamo e forse è meglio così.

Consiglio a tutti, se mi è permesso, di prendere esempio dal passato quando i nostri nonni erano più legati alle stagioni e seguivano dei cicli naturali della vita. L'inverno il contadino si riposava e affilava i suoi attrezzi, noi dovremmo usare l'inverno per sviluppare abilità e conoscenze, dovremmo riflettere sul passato per identificare gli ostacoli e gli errori da superare ed evitare in futuro. Ho volutamente usato il condizionale perché in realtà non faremo nulla di tutto ciò, siamo dentro ad una lavatrice in eterna centrifuga e non ci fermiamo mai. Servirebbe un mondo più lento e io mi fermo.

Spesso penso a quanto era bello conversare senza tema, senza meta solo per il fine semplice di condividere cose senza senso. E ripenso a mio nonno, alle sue mani di cuoio quando seduto sulle sue ginocchia mi faceva sentire il profumo del vino pigiato con i suoi piedi bruciati dal sole. "Bagnati le labbra" e mi passava il dito intinto nel vino, pantaloni di fustagno e tavoli di legno che puzzavano di vita.

Mio nonno andava lento, lento in bicicletta mentre al tramonto tornava a casa dai campi, lento anzi lentissimo in macchina la domenica quando vestito a festa, impacciato dentro abiti non suoi, accompagnava la contessa alla messa, ricordo che le frecce erano dei pezzetti di plastica che andavano alzati a mano a sinistra o a destra per segnalare alle improbabili altre auto o biciclette la lenta volontà di svoltare.

Abbiamo perso la bellezza del vivere lenti seguendo le stagioni, dovremmo tutti rivivere la sensazione di fermare il tempo davanti a una vecchia bottiglia polverosa, aprirla lentamente ed essere travolti dai profumi che ricordano l'infanzia, odori di castagne, di erbe selvagge, di terra bagnata e anche di uva, la sua uva, salute Nonno.

GB


VISTO DALLA CURVA

THIS IS THE END
di DAPE

Ebbene sì siamo arrivati alla fine di questa stagione, piena di gioie e di dolori, con due finali conquistate ed entrambe perse, una con tantissimo rammarico, altra con la consapevolezza di provare l'impossibile.

Ma tirando le somme è stata più positiva o negativa? Noi pensiamo che sia per il 60% negativa e il 40% positiva, sì perché la coppa pesa, pur sapendo che di sicuro nello sport non c'è nulla, sotto sotto, la sentivamo nostra e perderla ha lasciato il segno.

Discorso diverso invece quello dello scudetto, in quanto partivamo da super sfavoriti e aver fatto quella partita a Forlì ci ha dato un po' di morale e fiducia per il futuro.

Alle ragazze cosa possiamo dire, nulla se non grazie mille ci hanno fatto vivere un'avventura fantastica, siete entrate nella storia di questo club, anche se speriamo che negli anni avvenire si possa migliorare questo risultato.

Facciamo ancora una volta i complimenti al FORLÌ per questa meritata vittoria, e ringraziamo i nostri fratelli per l'ospitalità e la festa che c'è stata sugli spalti, sperando di rivederci anche l'anno prossimo, magari con un risultato diverso.

Adesso la pausa invernale per poi rituffarsi a testa bassa nella nuova stagione, alzando ancora di più l'asticella per puntare sempre più in alto FINO ALLA FINE.

Per concludere noi ULTRAS vogliamo ringraziare Giulia Marocchino che si ritira, sei entrata in punta di piedi e piano piano hai conquistato tutti con la tua energia, il NEROVERDE ti è entrato nelle viscere e hai difeso e sostenuto i colori come una vera Caronnese.

Ti vogliamo bene GiuGiu ci vediamo l'anno prossimo a casa nostra, in tribuna però.

AVANTI CARONNO, AVANTI ULTRAS.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

 

MALEDETTA SPIOTTA!

Non si muove foglia che Spiotta non voglia.
Spiotta alle volte dà, alle volte toglie.
Siamo nelle mani di Spiotta.

L’articolo potrebbe già finire qui, tutto è già stato detto.

Colpa di Rebecca e delle sue litanie, la simpatica (?) Alice era solo una delle tante giocatrici che abbiamo incontrato in questi anni di gioco, ma così è diventata la vera e propria “Deus ex machina” di questo incredibile finale di campionato.

Determinante per il nostro accesso alle finali, ci ha poi negato l’empireo con una fortunosa Texas. E batte ben tre valide, quando la fantastica Bianca tiene a una Giacometti e a zero Gasparotto. Grandiosa prova di Bianca, che ha dimostrato di valere la chiamata in Nazionale, ha tenuto a bada le potenti mazze di Forlì con 94 lanci mentre Cacciamani ne ha dovuto effettuare 135.

Alla fine le quattro lanciatrici italiane finaliste sono state Cacciamani, Messina, Nicolini e Bigatton, che non capisco perché non viene chiamata in azzurro, così come Giacometti. Mah!

Bravissime tutte le nostre, ma una nota di merito a una immensa Alicart, che nei momenti chiave ha dimostrato quanto conta battere quando serve. Un anno veramente da incorniciare, per impegno di tutti, per i risultati ottenuti, per il pubblico numeroso, per la Coppa evento memorabile.

Non dimentichiamo le giovanili, la U15 che arriva ad un prestigioso secondo posto nazionale, e anche le altre due che vanno alla post season.

Ma il softball si gioca solo in Lombardia? Le finaliste sarebbero 12 ma in pratica sono solo 6 società di cui ben 4 lombarde. Lavora benissimo Rovigo che le porta tutte e tre (magari per carenza di rivali valide) e Pianoro come ogni anno. Ma il resto? Solo da noi? Per quale motivo?

Magari il vertici del baseball potrebbero venire a chiedere qualche consiglio in Lombardia, visto che nel softball non siamo secondi a nessuno, 4 su 6 nelle giovani, 3 su 4 in serie A1 (play-off), chissà come mai, e di conseguenza il softball è tra i primi in Europa.

Caronno è riuscito ad arrivare in finale con due sole straniere, e le altre tutte lombarde, se non addirittura più di metà di Caronno. Magari possono farcela anche i maschietti, se ben allenati e guidati…