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Palla Mancata |
ANNO XXIV - NUMERO 5 20 MAGGIO 2024 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
TENIAMO DURO |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
A TANTO DOBBIAMO ARRIVARE? |
Gli sciagurati che scrivono per PM ogni tanto si prendono qualche pausa, evidentemente hanno anche altro da fare. Già traspariva da qualche nota a margine che in qualche caso è stato necessario un sollecito, ma mai avrei pensato di ricevere questo messaggio.
Ce la cantiamo e ce la suoniamo, ma a qualcuno la musica non dispiace poi tanto. Ringraziamo sentitamente. A questo punto ci vuole anche un po' di autopromozione, non personale, ma di gruppo. Era il lontano 2010, quando (la genesi è nota) ci imbarcammo nell'impresa del tentativo di record del mondo per la partita di softball di maggior durata. Come è finita si sa, con 120 ore record battuto e, sembrerebbe anche finora imbattuto. Questa impresa merita un libro celebrativo, abbiamo detto, e via subito all'opera. Si sa come vanno queste cose, quando lo si legge ci sembrano frasi fatte, ma poi lo sperimentiamo direttamente. La fatica per fare l'ultimo 10% di qualsiasi impresa è pari a quella per il primo 90%. E così è puntualmente avvenuto. Siamo partiti decisi, ma il pezzettino mancante si è rivelato un avversario difficile ... dai che ce la facciamo per il decennale, ma niente da fare. Alla fine chi la dura la vince e il libro finalmente va in stampa. "È necessaria una una presentazione adeguata", dice uno, l'altro aggiunge "Bisognerebbe far venire tutti i partecipanti... magari solo quelli italiani". Parte quindi la solita macchina organizzativa. Essendoci di mezzo gli Alpini si sa che si deve pensare in grande, almeno prima che un po' di buon senso prevalga. Si crea un comitato organizzatore, riunione ogni due settimane per verificare l'avanzamento delle azioni e così via. E quindi il prossimo 13 luglio, dal pomeriggio al Francesco Nespoli saremo Liberi di sognare. Questo è il titolo dato alla manifestazione che avrà in programma, oltre alla presentazione ufficiale del libro, anche un po' di softball giocato (si fa per dire), cucina e musica. Il libro a sua volta si intitola La scultura vivente, un omaggio a Joseph Beuys (1921-1986). "Per Beuys l'arte non è più un concetto museale, bensì antropologico e in quanto tale si rivolge ad ogni campo dell'attività umana, dalla scienza alla politica, investendo soprattutto la dimensione pratica dell'agire, in un processo di rigenerazione e liberazione dell’individuo. Tale concezione globale dell'arte responsabilizza l'uomo nei confronti di ogni suo atto, sollecitandolo a partecipare e impegnandolo ad agire creativamente per modificare il proprio mondo. La possibilità per ognuno di essere artista, a modo proprio ed al di fuori delle convenzioni imposte, è il pilastro su cui si basa l'impegno di Beuys in favore di una radicale uguaglianza." (Lucrezia De Domizio Durini). I curatori del libro, che raccoglie le testimonianze di tutti i partecipanti all'impresa, hanno riconosciuto in essa il concetto beusyano di “scultura vivente”, utilizzato per celebrare il trentennale dell'evento che si tenne a Kassel (DE) nel 1977, indissolubilmente legato alla figura e all'opera di Beuys. Arrivederci al Francesco Nespoli il 13 luglio 2024, dalle 16 in avanti. |
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Personaggi della settimana: Yuruby Alicart, due fuoricampo a Collecchio e Bianca Messina per lo shut-out. |
AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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FRASCHE |
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Rispondo subito alla domanda del commissario Baserconi sulle frasche. Dove sono le frasche? Nel lontano 1976 un terremoto di magnitudo 6.4 colpiva il Friuli e la media valle del Tagliamento, pochi mesi dopo un aitante ragazzo di 19 anni di Torino veniva mandato a prestare il servizio militare obbligatorio in quel di Villa Vicentina la cui storia è intimamente legata alla prospera colonia romana di Aquileia, magnifico sito che vi consiglio di visitare anziché frequentare gli anelli del Meazza o le gradinate del Nespoli. Ma bando alle ciance, il ragazzo portava materassi, generi alimentari e altri aiuti alla popolazione guidando per il Carso il suo, forse non proprio suo diciamo dello stato, comunque guidando un magnifico CM con le ridotte che si inserivano a martellate e che solo chi era nato nella città della 500 imparando a fare la mitica “doppietta“ poteva condurre. (Se non sapete che cos’è la doppietta chiedete a Dox sicuramente vi erudirà). Nei paesini della valle quando lungo la strada vedevi una frasca legata ad un pezzo di legno verniciato di rosso sapevi che in quella casa potevi trovare un buon bicchiere di vino e un profumatissimo tagliere di salumi e formaggi. Osmiza, dallo sloveno osem, che significa otto, il numero di giorni in cui l’imperatore del sacro romano impero concedeva la vendita dei propri prodotti agli agricoltori dell’impero. Se andate in Friuli dovete assolutamente cercare queste frasche, sono dei luoghi incantati, porticati con tavole e panche in legno all’ombra dell’edera, dove potete serenamente ubriacarvi di Vitovska, Malvasia e Terrano, assaggiare golosi salumi, uova sode e il classico “strucolo de pomi“. Considerando che il tempo non mi manca, ho fatto due conti. 120 ore all’anno significano 10 ore al mese che divise per i trenta giorni commerciali si traducono in 0,333 periodico cioè poco più di 30 minuti al giorno. Ottomila bambine tutti i giorni si traducono in duecentoquarantamila bambine al mese e duemilioniottocentoottantamila all’anno. Numeri da Beatles e Rolling Stones all’apice del loro successo. Complimenti Dox, ma dice il saggio “pisa pi curt“. Dobbiamo perderci per poterci ritrovare, abbiamo il diritto di fare un po’ schifo, di non essere presentabili e anche di non avere ragione. Tutti questi numeri non mi fanno dormire, forse perché da tempo sfaccendato non sono stanco e la notte sono impegnato in un numero spropositato di interrogativi, di per sé inutili ma decisamente fastidiosi. Chi arriverà a giocarsi lo scudetto del softball che conta quest’anno? Quante ore di luce ha a disposizione un abitante medio di Bariola a differenza degli altri abitanti del pianeta? E poi le solite domande banali, chi siamo? Dove andiamo? In una banca del seme cosa danno di interessi?
Per scacciare dalla mente
queste domande indosso un pastrano sopra il pigiama ed esco nel silenzio
della notte. Inconsapevolmente mentre cammino sotto le luci dei lampioni
scalcio via un disegno fatto da un bambino, il vento lo avrà strappato
da qualche finestra e depositato ai miei piedi. Un grande arcobaleno
colorato racchiude una scritta in pennarello nero “andrà tutto bene“. Mi
dispiace piccolo non era vero. |
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TRA
SPEAKER E SCORER
(Dialoghi
tra sordi) di DOX |
Speaker’s corner Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno. |
UN POPOLO DI SANTI, EROI, NAVIGATORI E FUORICAMPISTE |
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Non abbiamo ancora finito
il girone di andata e siamo già arrivati a 44 home run.
Sul campo di Caronno si
vedevano di solito 3-4 fuoricampo a stagione, tornei compresi. Ora per
la prima volta assoluta abbiamo visto anche un grande slam, con cui
Edwards ha terminato un inning che ha visto le nostre giovani riempire
le basi. Siamo a 248 di media squadra, di poco dietro al 281 di media generale. E non si erano mai viste medie squadra come i 340 di Saronno e 364 di Bollate. Ribadisco l’impressione avanzata la settimana scorsa, che ciò sia dovuto a un livello delle lanciatrici di molto inferiore agli anni scorsi. Se qualcuno si fa avanti con una spiegazione migliore, ben venga. Intanto siamo in ammucchiata al terzo posto con Forlì e l’eterna avversaria Pianoro. Potrebbe finire il girone d’andata con le tre squadre in parità a 10-6. Abbiamo visto tre giorni di allenamento della nostra giovane nazionale U15. Ottima difesa, con alcune brave atlete che possono giocare in vari ruoli e dare una buona scelta ai manager. Buona anche la battuta (da rivedere con altre lanciatrici, come sempre). Punto dolente la pedana. Dopo Soldi, una buona Obino. Poi più niente, o precise, ma facilmente battibili o veloci, ma che tirano ovunque. Sui tre ball a zero una lanciatrice di nazionale deve essere in grado di mettere due strike consecutivi. Invece no. Sarà un problema in Cechia, e sappiamo che la pedana è il 50% della squadra, o di più. Due spunti finali sulle giovanili. Società storiche e di un glorioso passato non riescono a mettere insieme nove giocatrici per disputare una U13. D’accordo, non hai lanciatori, ma nemmeno nella esordienti? Troviamo squadre Milano-Lodi e Legnano-Malnate, due invece di quattro. Futuro inesistente. Noi e l’Emilia abbiamo già giocato sei partite, in Sardegna, Sicilia, Liguria e un girone Veneto non hanno ancora cominciato. E al primo giugno quest’anno le scuole sono già chiuse… AGGIUNTA Ci siamo sbagliati. Sembrava altissimo il numero dei fuoricampo, ma la realtà è un’altra. Viaggiamo alla media di 100 HR all’anno, ma nel 22 ne sono stati battuti 111 e nel 23 ben 96. Siamo quindi nel normale. Perché quindi questa impressione? Forse per due motivi: gli scorsi anni erano più concentrati, Brandi e Gasparotto ne battevano una dozzina a testa, mentre ora sono più distribuiti, e sembrano di più. Inoltre ne vediamo di più sul nostro campo, con Edwards Alicart e Sheldon che stanno viaggiando bene.
Sabato due vittorie
previste su Parma.
Nella seconda sono bastati
i due home-run (*)
di Melany e Sarah per chiudere il conto. (*) Ci siamo permessi di correggere, si spera in modo definitivo, l'uso che Dox fa della parola "homer" per fuoricampo. La minuscola esclude sia il riferimento omerico sia quello al noto cartoon, tuttavia fuoricampo è home-run (o se volete homerun oppure home run). Homer è il fuoricampista. |
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