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Palla Mancata |
ANNO XXIV - NUMERO 6 1 GIUGNO 2024 |
Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni |
CONTINUA A PIOVERE... |
CHI, COME, DOVE E PERCHÉ |
AFFINITÀ ELETTIVE |
Le affinità elettive (Die Wahlverwandtschaften) è il quarto romanzo di Goethe, pubblicato nel 1809. Abbiamo più volte chiarito che il presunto editor legge in anticipo gli articoli e quindi si permette di chiosarli contestualmente alla pubblicazione, e quindi andiamo a prendere spunto dall'articolo di Bidus. Il senso che se ne trae è che la passione è multiforme. Se il senso comune attribuisce alle cose il significato più immediato, da quando si sono sviluppate le geometrie non euclidee è altrettanto chiaro che la via più breve spesso ha traiettorie curvilinee. L'articolo di Bidus apre ampie e forse inedite prospettive di discussione sulle modalità con le quali si sviluppa una (apparente) medesima passione. Molti i modi di amare il softball. Tra questi ricordiamo una (eccessiva) passione, per il campo di gioco: l'erba tagliata alla perfezione, le righe impeccabilmente diritte, la terra rossa senza una sbavatura, al punto che le atlete che ci giocavano sopra (erba in alcuni punti consumata, righe cancellate e terra rossa tutta una irregolarità) venivano viste come un disturbo. Va da sé che il campo è il mezzo e le atlete che giocano il fine, ma a volte la passione gioca di questi scherzi. Restando al racconto in prima persona, molti sanno che sono appassionato di ferromodellismo. Ma anche qui occorre precisare: quale tipo di ferromodellismo? Sono veramente molti i modi con cui si amano i treni in miniatura, c'è chi li colleziona tirandoli fuori dalle scatole con circospezione solo ogni tanto (tipo collezione di francobolli), c'è chi ama le manovre e simula ciò che avviene nella realtà definendo le regole di smistamento, come comporre i convogli in funzione della destinazione dei vagoni e così via. C'è che ama riprodurre in scala una ferrovia reale e chi invece preferisce realizzare un paesaggio di totale fantasia. C'è che costruisce un plastico totalmente automatizzato per far girare i treni... insomma ce n'è per tutti i gusti. A me, per esempio, piace la ferrovia più che i treni. Sono appassionato alla costruzione del paesaggio, a inventare il tracciato che comprenda ponti e gallerie, rispettando una certa logica ferroviaria, ma senza avere in mente un particolare ramo ferroviario o una epoca precisa. Possono tranquillamente coesistere locomotive a vapore e treni moderni, tanto farli girare è l'ultima delle preoccupazioni. Certo, chi vede il plastico chiede sempre: "Ma i treni non girano?" e allora bisogna farlo, ma la mia passione è per la ferrovia in sé anche con i treni fermi. Come vedete non è grande la differenza con quello che si racconta qui sotto, e una risposta va data: "Chi te lo fa fare?". Assolutamente nessuno. La totale libertà e gratuità, vorrei anche dire inutilità di quello che si fa ne costituisce il primo e assoluto valore. Il gioco è una cosa seria. |
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Personaggi della settimana: i presenti alla presentazione della Coppa del Mondo (28/5/2024). |
AD OVEST DI PAPEROPOLI |
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GO AND SEE MY LOVE |
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La verità è che non amo questo sport, amo tutti gli sport, ognuno con le sue caratteristiche che lo rendono unico per chi lo segue. Non essendo un ex giocatore non ho provato la nostalgia di restare nell'ambiente dopo aver appeso il guantoni al chiodo, mi sono lentamente innamorato del luogo, degli strilli delle bambine, dei pianti e delle urla di esultanza. Passione. Ai più sembrerà incredibile, ma sento il campo come casa, un rifugio di calma, un luogo essenziale per riflettere. Spesso anche durante le partite cerco un luogo il più appartato possibile, dove i suoni mi raggiungono lontani, ovattati. Anche la visuale non deve essere perfetta, meglio se intravedo solo una porzione di campo, lasciandomi immaginare che situazione si andrà a creare. Non so nemmeno perché scrivo queste cose e mi metto a nudo nonostante la mia timidezza e il mio bisogno di solitudine nella continua ricerca di uno spazio sicuro.
Ma la verità è che non amo
questo sport, amo tutto quello che ruota attorno al suo concretizzarsi.
L'odore dell'erba appena tagliata, il fascino del diamante in terra Naturalmente l'amore è sempre accompagnato anche dall'odio. Anche l 'odio è una passione, l'odio è considerato negativo e andrebbe domato, controllato, l'odio è irrazionale tanto quanto l'amore. Ci sono mattine in cui per sbaglio mi guardo nello specchio e l'immagine che vedo riflessa mi chiede: "Ma chi te lo fa fare?". Poi vengo al campo e passa tutto, il confine che divide l'amore dall'odio è così sottile e spesso impercettibile che questi sentimenti possono coesistere. L'odio è in qualche modo una forma d'amore, un sentimento forte che indica interesse. Ma verrà il giorno in cui questo folle amore dovrà finire, la sabbia nella clessidra si sta assottigliando, ho bisogno del mio tempo, del mio spazio, ho bisogno di luoghi calmi, di silenzio senza telefoni connessioni e disturbi elettronici. E verrà il giorno che questa mia passione mi libererà, perché la forma d'amore più potente ha sempre a che fare con la liberazione, l'atto più generoso che si possa compiere. Scriveva Jacques Mayol: "Sai cosa bisogna fare per vivere nel mondo delle sirene ? Devi scendere in fondo al mare, molto lontano, così lontano dove il blu non esiste più. Là dove il cielo non è che un ricordo". GB |
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TRA
SPEAKER E SCORER
(Dialoghi
tra sordi) di DOX |
Speaker’s corner Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno. |
GIÀ DETTO |
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È allucinante che il campionato si fermi 30-40 giorni nel momento più importante, facendo perdere forma, concentrazione e pubblico: è necessario trovare altre soluzioni compatibili con l’attività internazionale, ma evitando questi prolungati periodi di sosta. Il campionato è pesantemente condizionato dalla presenza o meno delle straniere. Squadre senza lanciatrici, roster dimezzati, come lo scorso anno andrà a finire che qualcuno retrocederà o meno in base alla fortuna di avere incontrato squadre al completo o largamente rimaneggiate. Queste parole sono ricopiate parola per parola da due articoli di Dox su Palla Mancata n.1 e n.6 del 2003. Avete letto bene, si tratta di 21 anni or sono. Come vedete nulla è cambiato, soste infinite, giocatrici che appaiono dopo alcune partite, altre che vanno in USA, altre che ritornano. Cosa scriviamo a fare? Parliamo di Caronno. Ultime gare con un po' troppe sconfitte, perdiamo il posto in classifica rispetto a Pianoro, ma due sconfitte per 1-0 ci lasciano l’amaro in bocca. Con un pelo di buona sorte o con qualche chiamata arbitrale più favorevole avremmo potuto essere un gradino più in sù.(*) Ma così è lo sport, il campionato è ancora lungo, l’accesso ai play-off è ancora a tiro. Forlì può permettersi di perdere Gasparotto (USA), ma rientrano Vigna e Lacatena, poi nelle finali vedremo. Cacciamani non è in grandissima forma, speriamo che si rimetta approfittando del mesetto che manca ai mondiali, altrimenti saranno guai grossi per la nazionale. Bollate non perde mai e in più trova giovanissime battitrici emergenti (il buon vivaio paga sempre). A proposito di vivaio, fa specie giocare contro una squadra che si chiama Malnate, veste la divisa rossa con la scritta Legnano ed è composta da giocatrici raccolte quà e là. Idem per la squadra Milano-Lodi. Ma la federazione? Una volta non c’erano obblighi per le società di avere qualche giovanile? Vediamo acquisti di straniere anche in A2. Fra qualche anno avremo ancora qualche lanciatrice italiana? Ho forti dubbi. (*) Sarei portato a dire, con qualche valida in più, senza cercare responsabilità esterne. *** CILICIO Nello scorso numero mi sono permesso, anche con un po' di saccenza, di correggere Dox per l'uso, che ritenevo scorretto, del termine homer (vedi PM N. 5 2024). Invocare la buona fede non serve, ho sbagliato e devo ammettere l'errore. L'aiuto a chiarire viene, come siamo ormai abituati, da uno dei nostri tre o quattro lettori che non si trattiene dall'infierire e ci manda questo estratto dal dizionario inglese Cambridge (https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/homer).
Con somma perfidia, poi, il nostro ci invia il link dalla versione tedesca del Cambridge, giusto per sottolineare la sua polivalenza linguistica. Proprio a me che ho letto riviste tedesche di ferromodellismo per decenni senza capire una parole, in pratica solo guardando le figure. E partendo dalle figure eccomi a fare una brutta figura linguistica, il cilicio si impone. PS Non si creda però che smetterò di postillare Dox. |
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