Palla Mancata 

ANNO II - NUMERO 3

1 GIUGNO 2002

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

CI SIAMO ANCHE NOI!

CHI, COME, DOVE E PERCHÈ

Si dice "andare a mille" quando le cose vanno tutte per il verso giusto. Il detto arriva sicuramente dal baseball, ma ormai è nel linguaggio comune, persino nel dialetto. E se la felicità fosse invece "andare a cinquecento"? E non vogliamo qui ritornare a lontani ricordi legati alla mitica quattroruote della nostra verde età. Ci riferiamo alla classifica attuale della Rhea: chi l'avrebbe detto che, prossimi a doppiare la metà del campionato fossimo, appunto, a cinquecento: otto vinte, otto perse.Di natura siamo portati a mitigare gli entusiasmi, anche per ragioni scaramantiche, a stare con i piedi ben piantati sulla terra, a volare bassi (quando si cade, più si è in alto, più ci si fa male), ma non possiamo nemmeno negare la realtà. Da queste colonne solitamente prudenti parte quindi l'azzardo, ragazzi (ci sono dentro tutti: la squadra, i coach, i tifosi, i dirigenti) se siamo arrivati fin qui cosa ci costa guardare avanti? L'anonimato ci protegge e non impegna direttamente la struttura societaria: non si tratta del solito, banale qui-lo-dico-e-qui-lo-nego, è una voce indistinta, un articoletto non firmato (quindi autorevole?), una boutade clandestina che non rischia l'uheggiamento, è il tirare-il-sasso-e-nascondere-la-mano, quasi (scusate il paragone) una lettera anonima ... che dice ... dice ... dice ...

***

Purtroppo è come per Fonzie, ci sono parole che non riusciamo a pronunciare neanche facendoci forza, c'è un riflesso condizionato che ce lo impedisce. Sarà per un'altra volta.


  Foto Franco Bagattini
Il personaggio della settimana:
Sabrina Comberlato, decisiva in battuta a Parma

Rumors di ELENA CONSIGLIO
IRONIA DELLA SORTE
LE ULTIME PAROLE FAMOSE
LA PIOGGIA NON È UGUALE PER TUTTI 2: LA (QUASI) VENDETTA
Scegliete voi il titolo più giusto per quello che segue, che riassume brevemente ciò che è successo a Parma sabato scorso e che riprende i contenuti di questa rubrica sul precedente n. 2.
No, non è una sciarada né un indovinello alla Nostradamus: semplicemente la pioggia si è vendicata! Come era già successo a Verona, partiti da Caronno col sole, Parma ci ha accolto con i nuvoloni. La partita è stata tiratissima, occasioni di segnare sventate da entrambe le parti. Ad un certo punto, dal mio luogo privilegiato di osservazione (la panchina, sigh!) lo scenario mi sembrava apocalittico: il cielo aveva assunto un colore argenteo, la luce, scarsa, dava a tutto sembianze irreali, quasi da film, con il fischio del vento come perfetta colonna sonora. Beh, per farla breve, fine dell'ottavo inning, prima e seconda occupate, 1 out, noi in difesa e in vantaggio di due punti: comincia a piovere… interruzione!!!! Roba da cardiopalma! Sì perché c'era il rischio di ricominciare tutto da capo se lo stop fosse stato prolungato e vanificare una bella prestazione e una vittoria, un po' fortunosa ma guadagnata sul campo, contro la quarta in classifica! Al momento dell'interruzione nel nostro dugout la tensione si tagliava con l'accetta, anche per la presenza di due dei tre arbitri (#@*!$?), il che non ci permetteva di sfogare liberamente il nostro disappunto per la situazione paradossale: ma come, due settimane fa con più o meno le stesse condizioni ci fanno continuare a giocare e ora no?! Mah, forse la pioggia di Bussolengo bagnava di meno! Evidentemente.
NdR: Ciò che rende differenti i due episodi sta in quello che più ci interessa: il risultato!

La situazione di GIORGIO TURCONI
L'ultima giornata fa registrare la prima sconfitta di Forlì, superato di misura in gara due da Bussolengo. Un duello che potrebbe anticipare la volata finale per lo scudetto. La Rheavendors si conferma squadra temibile per chiunque e nella trasferta di Parma ottiene un'ottima divisione della posta. Per Bollate due vittorie prevedibili a Macerata, mentre Ronchi imponendosi su Capannori si mette al sicuro. Nel quasi spareggio per la coda Saronno non riesce ad ottenere la posta piena con Langhirano in una stagione davvero sfortunata. I risultati di questa settimana premiano Bollate che sale al secondo posto in classifica, ma è anche da sottolineare la prova della Rheavendors che a Parma gioca alla pari con le più quotate avversarie. A questo punto una classifica allungata vede sovrapporsi la parte alta ed il lotto delle squadre di centroclassifica, segno di un equilibrio di valori che non appariva all'inizio del torneo.

A1 RISULTATI del 25 maggio 2002

Bussolengo

Forlì

0-11 (6) 5-4

Parma 

Rheavendors Caronno

0-2 4-1

Macerata

Bollate 

4-12 0-2

Ronchi

Capannori

6-3 5-0

Saronno 

Langhirano

2-1 (8) 11-12 (11)

... E CLASSIFICA
dopo le prime otto giornate

 

G

V

P

%

Forlì 16 15 1 938
Bollate 14 10 4 714
Bussolengo 16 11 5 688
Parma 16 9 7 563
Rhea Vendors Caronno 16 8 8 500
Macerata 16 7 9 438
Ronchi 16 7 9 438
Langhirano 16 6 10 375
Capannori 16 3 13 188
Saronno 14 2 12 143

IPSE DIXIT a cura della redazione, collaborazione di Albert Miniera
MANIE DA TIFOSO
Casualmente, sabato mattina, presso la sede del "Comitato Tecnico Critico (CTC)" (*), mi sono ritrovato a riflettere su una situazione che un articolo della Rosea sviluppava in maniera esaustiva e ricca di particolari, cercando di adattarla alla realtà del softball caronnese.
L'oggetto è "collezionisti dei record", che riguarda il mercato di materiale da collezione sportiva.
Il tutto nasce dal confezionamento della nuova divisa della squadra di softball, che a detta dei presenti, è molto bella (**).
Già si contano le prenotazioni delle casacche, che verranno messe in vendita ad un prezzo ragionevole si spera! Dato che, come già per i cappellini, la gestione delle vendite sarà forse lasciata ad un "genovese" di adozione, ci aspettiamo che non venga praticato neanche un cent di sconto anche in presenza di pluriforniture (***)!
Se la cosa prende piede, non escludo che con l'andare del tempo (così come sta avvenendo negli States) non si possano vendere: giubbetti (cosa già fatta), guantoni e palline autografate dalle giocatrici, magliette con logo della società (magari per gli europei si potrebbe fare), non si facciano aste tra tifosi per: polsini usati, chewing-gum masticati, ciocche di capelli, calze……. usate.
Propongo, se un giorno si arrivasse lontano nel campionato, la vendita di zolle del campo (in questo caso però sarebbe da farsi di notte) per evidenti problemi di incolumità personale! Inoltre perché non fare anche delle figurine.
Chiaramente la nostra realtà è ben diversa, però ... da cosa nasce cosa.
(*) Sedicente gruppuscolo di tifosi che si atteggia a mente critica della società. I pareri espressi oscillano tra l'ovvio e l'assurdo con la pretesa di influire sulle decisioni (L'avevamo detto che pioveva … Vedete, piove … Se piove è merito nostro).
(**) Qui il comitato si gioca il proprio nome, strano a dirsi non critica, come suo solito, in maniera acritica.
(***) La scelta di usare la parola cent non è un americanismo, si parla di €.










La prova: clicca qui

 

Difesa e battuta

La freddura della settimana, del mese, della stagione, … di sempre.
A cura di FRANCY

20 nani decidono di organizzare una partita di calcio, ma arrivati agli spogliatoi del campo di gioco si accorgono che sono chiusi; dopo un'iniziale scoramento vedono lì vicino un bar e decidono di andarsi a cambiare nei bagni di quel bar.
Dopo 5 minuti esce dai bagni la prima squadra di nani col completino da gioco tutto rosso, dopo altri 5 minuti esce la seconda squadra vestita di blu; a quel punto l'ubriacone di turno appoggiato al bancone del bar chiama il barista a gran voce: "Mario occhio che stanno scappando i giocatori del calciobalilla!!"

Foul Ball   (La voce dell’incoscienza) di F. T.

Aforismi, elzeviri, commemorazioni o ricordi: questo è il filo rosso che verrà seguito in questa rubrica. Alcune volte fuori dal coro, magari con un pizzico di ironia ma sempre in buona fede e senza risentimenti.

FRIZZI E LANCI

L'importanza di essere catcher
"Scommettiamo che non riesci a battere uno dei miei lanci?" È questa una delle provocazioni verbali che un buon lanciatore è uso fare ai compagni di squadra (anche e soprattutto se allenatori/coach) ed agli avversari quando sono sicuri della bontà del proprio potenziale balistico. Dritta, rise, breaking-ball, change-up, slider, fork-ball e quanto altro rientra nel proprio repertorio è l'arma vincente che viene auto esaltata all'atto di una prestazione maiuscola sulla pedana di lancio. Un buon lanciatore deve essere alquanto presuntuoso ed avere di sé una immensa considerazione. Di contraltare, nel caso di una prestazione opaca o addirittura indecente, la responsabilità dell'insuccesso ricade in buona parte su quell'essere rannicchiato su se stesso, mascherato e bardato da una greve protezione, come se fosse sempre pronto a subire attacchi furiosi da parte di efferati nemici.
In realtà la situazione è un tantino diversa: non esistono due entità diverse ma unicamente una coppia certamente assortita, ma ben affiatata. Si sente dire spesso dal lanciatore: "il mio catcher". Il successo di un lanciatore, che senz'altro è il numero uno e braccio vincente della squadra, è esaltato dalla mente analitica del ricevitore. Ed è lui che applica le strategie giuste e vincenti e che infonde sicurezza e fiducia al lanciatore. Nei "pro" alla fine di una partita vittoriosa il primo abbraccio del lanciatore è per il proprio ricevitore.
Non so se si è capito bene ma quanto ho scritto è solo per spezzare una mazza a favore di quegli atleti che sono considerati poco più che tirapalle e raccoglitori di sprizzate foul ma che invece ricoprono un ruolo più che fondamentale: il catcher. Abbiatene una maggiore considerazione e tributate loro un sincero plauso.
P.S. Nella RV, viste le statistiche ed il rendimento, c'è qualcuna che avrebbe la possibilità di indossare una divisa di colore azzurro: solo che venga segnalata ed apprezzata.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi) di DOX
Stavolta si è seccata la fantasia per raccontare stupidate divertenti e allora sorgono riflessioni semiserie.
La classifica dice che siamo la quinta squadra in Italia (e chissà perché nessuna convocata in Nazionale): come mai un paese come Caronno Pertusella è arrivato fin qua? Grazie ad una serie di scelte oculate (etimologicamente da c…?) della dirigenza: scelte societarie, strategie, tattiche. Vengono in mente una serie di esempi che citiamo in forma rigorosamente anonima (su Palla Mancata esiste una censura feroce!)
(*). Qualche società trascura l'ambientamento delle atlete straniere e la salute delle giocatrici? Risultato: gioca e perde incontri chiave perché privo di atlete importanti (infortunate o rientrate in patria anzitempo). C'è una società a cui basta un 1-1 in una partita decisiva? Anziché incorciare i lanciatori le tenta tutte e due. Risultato? Per un pelo-supplementare non comprometto il campionato! Qualche società trascura o non "alleva-allena" giocatrici della zona, tanto "Se ho bisogno, le compro!" Poi mancano i soldi e/o le giocatrici e allora vediamo squadre un anno in testa e uno in coda, oppure, uno in A1 e l'altro in B. Scelte tattiche; siamo 0-0, zero fuori, corridori in prima e seconda: cosa facciamo? "Battiamo, siamo forti!" Risultato, partita persa. L'abbiamo visto fare tante volte, ma l'ultima non possiamo fare a meno di citarla: la Nazionale Italiana al recente Torneo di Legnano.
(*) Confermato in pieno

  Le nuove divise della Rhea