Palla Mancata 

ANNO III - NUMERO 6

6 settembre 2003

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

MOMENTO DECISIVO

CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

CONTINUA ...

Nei sequel chiude solitamente l’episodio. A volte la parola è seguita dal punto interrogativo (vi ricordate Flash Gordon?) per creare una certa aspettativa. Per noi è naturale pensare alla continuità dopo aver tanto costruito (e non solo in senso metaforico) in questa e nelle precedenti stagioni.

Siamo (quasi) all’epilogo delle fatiche agonistiche 2003, ma non è ancora tempo di bilanci. Ci aspetta il secondo atto della semifinale play-off con Bollate, che ci auguriamo vada per le lunghe … fino a domenica 7 settembre. Naturalmente senza esagerare perché alle 15 di domenica è fissata una delle classiche del campionato amatoriale: Wave – Red Indian, che non vorremmo fosse “disturbata” dal softball agonistico.

In questo anno sportivo la famiglia caronnese è cresciuta: sarà per gli europei, sarà perché la squadra va bene, molti dei nostri supporter si sono fatti coinvolgere in ruoli “attivi” di ben diverso impegno. I risultati sono davanti agli occhi di tutti (tribune, bar, … e non è finita qui).

Tornando al softball giocato, leggiamo commenti che parlano di stagione opaca, campionato sottotono, e così via. Non siamo d’accordo con queste analisi: l’Italia è campione d’Europa e qualificata per l’Olimpiade, le atlete della nazionale giocano nei club, dovremmo pensare ad un declino generalizzato a livello europeo?

Ci pare piuttosto che il giudizio sia determinato dall’affacciarsi alla ribalta di nuove realtà (Caronno, Nuoro) e dal contemporaneo (ci auguriamo momentaneo) declino di squadre titolate. Ci si dimentica o si tralascia di osservare che queste nuove realtà sono cresciute, innanzi tutto sotto l’aspetto organizzativo e quindi sotto quello tecnico, legittimando il ruolo che ricoprono. Sta ad esse dimostrare la continuità, per ora noi ci siamo, a disputarci (come lo scorso anno) i play-off.



Rumors

L'insostenibile leggerezza della sfortuna
di ELENA CONSIGLIO

Faccio diretto riferimento ad un articolo comparso sul sito “www.softball.it” in cui, a seguito del ritorno di Jennifer Spediacci in patria per il serio infortunio al polso, il Fiorini Forlì è stato definito vincitore (“morale”) dello scudetto della sfortuna. 
Sicuramente non poter disporre della migliore lanciatrice (ma direi giocatrice, per completezza) in questa delicata fase di playoff è una bella jella! Sfido chiunque un po’ sano di mente a confutare l’affermazione. 
Ma se si riflette un po’ più a fondo (grazie capitano!) non può non saltare agli occhi l’esagerazione dell’affermazione succitata, perché riferita comunque alla squadra che sulla carta è comunque la squadra più forte: basti solo pensare al numero di giocatrici campionesse d’Europa presenti nel roster… 
Se questa mia precisazione un po’ polemica vi sembra sterile, nonostante sia già molto “annacquata” e “all’acqua di rose” (*), potrei ravvivarla gettando sul piatto un bel confronto (lo so che i confronti non sono mai belli da fare… ma me lo si perdoni, dato che si cerca di dimostrare una tesi!) con la Rhea che, a partire dal mese di agosto 2002, ha davvero avuto una lunga serie di episodi sfortunati. Tralasciando quelli più gravi, e le partenze più o meno spiegabili (che comunque condivide con Forlì!), soffermiamoci sugli infortuni: tanti e continui per noi (il diamante titolare quante volte si è visto in campo??), uno solo per Forlì: e, ribadisco, in uno sport di squadra la mancanza di un singolo, seppur di nome Spediacci, non può mai valere la mancanza di un gruppo.
(*) Provare per credere, chi ha ascoltato i commenti a caldo delle infortunate potrà capire il senso dell’annacquamento.


La situazione
di GIORGIO TURCONI

A1

PLAY-OFF SCUDETTO 2003
incontri del 30 agosto

Bollate Rheavendors 1-0 5-1
Nuoro Forlì 0-5 1-2

COPPA ITALIA 2003  -  Finale

  G V P
Forlì 18 15 3
Rheavendors 18 14 4

IPSE DIXIT  a cura della redazione

PENSIERO DI UN TIFOSO ERRANTE (*)
Collaborazione di Albert Miniera








Siamo qui, appena rientrati dalle vacanze, e cerchiamo di trovare argomenti per sviluppare un articolo per “Palla Mancata”.
Sarebbe troppo facile parlare delle prime due partite di play-off giocate e perse dalle nostre ragazze contro la squadra di Bollate, si potrebbero dire tante cose che col senno di poi…, ma non è il caso. In questo sport vince chi batte di più, fa meno errori e riesce a sfruttare il momento topico della partita, il Caronno non ha fatto questo, per cui…
Vorrei però spendere una parola per i nostri tifosi, molto diversi da alcuni elementi della squadra avversaria (ai quali va solo compatimento per quanto ho avuto modo di ascoltare: l’ignoranza è sempre padrona, poi quando si vince, traborda!!!).
A differenza di molti miei conoscenti con i quali è sempre piacevole vedere le partite in armonia, anche se di tifo avverso, questi pochi grulli facilmente identificabili non conoscono il significato di sport, che non è solo saccenza o invidia, ma soprattutto rispetto dell’avversario.
I nostri tifosi sono stati fantastici, e questo ho avuto modo di verificarlo lungo l’intero campionato, hanno sostenuto e gioito con la squadra, l’hanno incitata anche quando perdeva, applaudendola sempre alla fine di ogni partita, comunque questa fosse andata. In certe occasioni sono stati provocati, reagendo in maniera corretta e civile, questo è un loro grosso merito.
Comunque vadano le partite di sabato, sosterranno e inciteranno la squadra, la quale, anche per rispettare questi tifosi deve dare il massimo !!!, per continuare degnamente una stagione finora esaltante. Poi alla fine si vedrà, ma i nostri saranno sempre pronti ad applaudire, comunque vada.
Proviamoci!
(*) Errante è da intendersi come persona che non è capace di stare seduto in un posto solo per vedere una partita, ma ha più posti di osservazione.

TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

MAI PAÜRA

Il grande Caronno è da due anni in A1 e da due anni eccolo a disputare i play-off scudetto.
Chi l’avrebbe mai detto: siamo davvero nell’èlite del softball italiano. Ci giochiamo gara #3 partendo da uno 0-2, è una rimonta difficile, ma non impossibile. Quali soni i motivi per essere fiduciosi? Sono molti, eccone qualcuno.
1) Caronno e Bollate sono due forti squadre che si equivalgono, tutti gli incontri sono stati equilibrati e decisi da un singolo episodio, una valida, un errore, una prodezza; ogni incontro si apre con un 50% di probabilità a testa.
2) Quest’anno a Caronno una sola squadra ha vinto, il Parma con un fuoricampo a sorpresa, e grazie al tifo locale il diamante caronnese è (quasi) inespugnabile.
3) In gara 1 e 2 abbiamo giocato non bene, molte occasioni in attacco non sono state sfruttate al meglio: le probabilità che accada il contrario sono molte.
4) Abbiamo visto alcune chiamate arbitrali molto difficili, arrivi estremamente “chiusi”: ci stava bene sia il salvo che l’out. Purtroppo quasi tutti i giudizi sono stati a nostro sfavore, anche qui le probabilità che ciò si ripeta sono scarse.
5) Lo scorso anno il Forlì ha vinto la finale rimontando da 0-2.
6) La palla è rotonda.
(*)
Vedremo quindi il responso del campo, giustamente vincerà il migliore, anche quest’anno il rammarico di non aver quasi mai potuto schierare la formazione migliore: in ogni partita qualche assenza dovuta a infortuni non ci ha permesso di vedere il potenziale effettivo del Caronno, e così anche oggi.
Termino ribattendo il mio chiodo fisso: è allucinante che il campionato si fermi 30-40 giorni nel momento più importante, facendo perdere forma, concentrazione e pubblico: è necessario trovare altre soluzioni, compatibili con l’attività internazionale, ma evitando questi prolungati periodi di sosta. 
(*) Questa è l’argomentazione più convincente.