Palla Mancata 

ANNO IX - NUMERO 2

20 GIUGNO 2009

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

SE NON CI FOSSE L'AFA


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

LATINORUM

Già, se non ci fosse l’afa (def.: caldo opprimente, aria soffocante). 
Probabilmente non giocheremmo a softball (sport estivo), ma anche, molto più probabilmente, saremmo più sereni. Cogito ergo sum. È l’aria soffocante (in senso metaforico) che gioca il suo ruolo negativo, più della temperatura sopra i 34°C. E cosa determina questa situazione? Nulla di più soggettivo, naturalmente: chi non sopporta il vicino di casa, chi le verifiche in classe, chi la suocera e chi gli interisti. Omni die sua cura. Ci rincresce dirlo, ma anche noi cominciamo a diventare intolleranti, dove è finito l’aplomb o, come dice qualcuno, “l’impassibilità che si conviene agli alti ranghi?”
Andiamo con ordine ad elencare le ragioni di nervosismo: al primo posto gli arbitri che non vedono lo strike; meglio forse dire, quelli che hanno una (molto) personale interpretazione dello strike, avulsa dal regolamento tecnico. È mai possibile che nel 2009, quando le società di softball che festeggiano il quarantennale di fondazione cominciano a non essere più una eccezione, siamo ancora qui a parlare di strike? Usque tandem?
I fatti sono questi, ed i risultati sono turni (di battuta) che diventano terni (al lotto), atlete ed allenatori nervosi (equamente distribuiti tra le due squadre in campo), pubblico disorientato. Servono occhiali nuovi o bagni di umiltà? O entrambi? Alea iacta est, fuori il dente fuori il dolore.
Preferiamo naturalmente parlare sempre apertis verbis ed erga omnes, in attesa di incontrare il prossimo lupus in fabula.
Ad maiora! 
***
Complimenti reciproci a noi trentanove folli, che abbiamo dato vita al Longame del 14 giugno. Ora circolano voci sinistre su possibili, ancora più devastanti, future iniziative. In vino veritas?


CLASSIFICA AGGIORNATA AL 14 GIUGNO 2009

 

GIRONE A

PG

PV

PP

%

La Loggia (TO) 22 21 1 954
Rheavendors 22 19 3 863
Saronno (VA) 22 17 5 772
Azzanese (PN) 26 12 14 461
Staranzano (GO) 22 10 12 454
Verona 23 10 13 434
Cairo M. (SV) 18 6 12 333
Cagliari 20 5 15 250
Bolzano 20 5 15 250
Orgosolo (NU) 23 4 19 173

 


 

Personaggi della settimana: i sopravvissuti al Longame del 14 giugno.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

PRINCIPESSA
di BIDUS

Un caldo pomeriggio di giugno, fabbriche e periferie, Caronno Pertusella, si gioca a Softball. Mi accomodo sull’erba dell’improbabile collina declinante verso il terreno di giuoco e osservo presentarsi nel box il primo battitore, sinistramente vestito di nero, nell’aria si sente, forte, l’odore dell’infausto evento, come ama chiamare le situazioni sfavorevoli GT (spesso anche definito evento nefasto o funesto, ndr); conosco il battitore, lo speaker scandisce il suo nome, deriva dall’ebraico “Sareh“, Principessa che ha dato origine al termine russo “Zar“ e al “Sir “ neolatino; il cognome è decisamente veneto, anzi per la precisione del vicentino, esso compare in alcuni documenti dell’imperatore Ottone nel 988 in quel di Bassano; non riesco a vedere i suoi occhi, ma intuisco la decisione e la sicurezza dai movimenti fluidi e potenti.
L’impatto è tremendo, al primo lancio senza nessun avviso, bastava un semplice “Chi va la?“ oppure “Favorisca i documenti”, l’ansia mi prende subito alla gola quando sento il colpo fatale e vedo volare il canarino giallo da tre etti (per la precisione la palla da 12” deve avere un peso compreso tra 178,0 e 198,4 grammi, ndr) verso una famigliola di procioni che stava tranquillamente mettendosi a tavola, sicura di essere in zona franca. È Home-Run, ci solleviamo dal tappeto a fatica, l’arbitro ci ha contato fino a nove, ma ci rimettiamo in guardia e punzecchiamo con il jab sinistro quando la travata in mezzo agli occhi ci sorprende di nuovo, e la signorina di origini venete mi accoltella di nuovo al fianco scagliando la palla dai Signori Brambilla, che abitano di fronte.
Come l’androide di Terminator 2 ci risolleviamo di nuovo e, spinti da una grande determinazione, ci portiamo sotto, fino ad avvicinarci ad un solo punto. 

Ma si è fatto tardi ed è già sera, lontano rintoccano le campane, tra poco gara due, sarà un’altra storia.

***

Ora basta parlare di softball, voglio ricordare un grande della canzone di protesta, Ivan Della Mea, ci ha lasciati a 69 anni per un attacco di cuore, nato a Lucca e trapiantato giovanissimo a Milano, si era dato a mestieri di muscolo, prima di approdare alla scrittura di racconti e poi alla canzone, vi saluto con un passaggio di una sua poesia, sicuro che gradirete. 

 

Milano spaccata tra uffici e stazioni
tra fabbriche e chiese tranciate ridendo
passate sul filo di spada e di prua
la nave dei cani veleggia sicura.

A notte coi pugni ben chiusi d’amore
guardando la scia dai mille rottami
di arte e cultura d’angosce d’autore
dei mille valori metropolitani.

A noi cani sporchi più volte delusi
rimasti bastardi tra mille carezze
ci prende la voglia di aprire le mani
di unire alle vele le nostre bandiere..


Ciao né.


VISTO DALLA CURVA

DELIRI IN CURVA
di DAPE

RAGAZZI MA QUANDO VI DECIDETE A CAPIRE QUESTO SPORT E LE SUE REGOLE?
Questa è la domando che più ci viene posta da tutte le persone che ne capiscono veramente e anche da quelle che non ne capiscono. ma si atteggiano a grandi conoscitori del softball.
In verità (ora svelo un grande segreto), noi ultras, essendo in questo ambiente da ormai 8 anni, qualcosa iniziamo a capire, ma non credendoci dei grandi esperti molte volte decidiamo di stare zitti anziché dire una marea di cavolate (come se già non ne dicessimo abbastanza), provate solo a pensare alle regole inutili (cosi battezzate dai saccenti) di Piera e Dape, a volte, sono veramente puri deliri, ma a volte, mettono in luce delle stranezze di questo sport, tipo: tra casa base e prima base c’è una corsia dove il corridore deve correrci dentro, se no è out giusto? E perché tra prima e seconda no? Ma la cosa più buffa e che non c’è una vera e propria corsia, ma una corsia IMMAGINARIA, allora segnalatela così ci saranno meno problemi, o no?
Ma cosa volete, questo sport è pieno di regole, alcune pure non scritte che a starci dietro ti portano alla pazzia. Un’altra domanda: ma perché perdiamo sempre il testa o croce all’inizio per vedere chi attacca e chi difende...?
Forse è meglio stare tranquilli sulle bellissime tribune in legno scuro del più bel campo d’Europa, a fare il solito tifo per il Caronno, senza preoccuparci troppo di schemi e regole, basta che si vinca perché chi vince ha sempre ragione. Noooooooo, stiamo entrando nel nostro solito delirio, forse è meglio fermarci, che ne dite? Ai prossimi deliri gente. FORZA CARONNO SEMPRE
www.ultrasneroverdi.altervista.org


Sara Marostica: il doppio fuoricampo in una partita è record al Francesco Nespoli (13 giugno 2009) .


IL PUNTO SULLE GIOVANILI

Ci stiamo avvicinando al termine dei campionati giovanili e le nostre tre squadre sono in corsa per un posto nelle finali nazionali.

UNDER 21 - Fin’ora solo Bollate ci superati (ma solo per 4-2 a Caronno). Gli scontri decisivi saranno i due ancora da giocare con Legnano, una specie di rivincita delle qualificazioni 2008 (29 giugno a Legnano e 15 luglio a Caronno).

CADETTE - Qualificazione già matematicamente ottenuta. Due importanti vittorie contro Bollate BLU (3-2 ed 8-0) impreziosiscono il cammino della squadra, oltre ad una sconfitta di misura con il forte Bollate RED. Manca la partita a Marcheno, data da definire.

RAGAZZE - Anche qui qualificazione assicurata. Abbiamo perso una sola partita contro Milano, che però, oltre che con noi ha perso un incontro con Legnano. 

COSA SUCCEDE ORA?
Siamo in attesa di ricevere la comunicazione sulle fasi finali (qualificazioni, semifinali e finali nazionali). La formula 2009 prevederà una final-four per l’aggiudicazione del titolo, quindi sarà importante passare le qualificazioni ed ottenere il secondo posto nelle semifinali. Tutto si giocherà a settembre, date e campi ancora da definire.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

 

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

FOLLIA PER 39

Siamo da poco sopravvissuti al Longame 2009 in cui si è appalesato ancora una volta che la classe non è polenta. E per classe si intende anche quella di nascita. Infatti “quelli del 46” cioè i FortySixers hanno ottenuto grandi prestazioni mentre i “giovani” si sono strappati (Marietto) o scavigliati (Angiolino) o sono scoppiati (gli avversari).
A parte gli scherzi, Alfonso ha lanciato per 28 riprese (avete letto bene, ventotto: provateci voi). Giorgio poco meno, in compenso è stato centrato due volte da spaventose bordate che gli hanno fatto rivedere tutta la vita in pochi attimi, ma ha continuato imperterrito. Al prossimo Longame sarà meglio lanciare con lo schermo, o vestiti da catcher.
Dox, che in carriera non era mai uscito dal diamante, ha battuto tre volte valido sugli esterni, le malelingue dicono sia solo merito della mazza, ma quelli del ‘46 sono come il vino buono, migliorano con gli anni.
Dopo otto ore a 40°C una fortuita coincidenza astrale ha portato al 34° inning il punteggio sul 38 pari.
Nonostante i due venezuelani, Argy ed El Capitan, volessero continuare, sicuri della vittoria per scoppiamento totale del nemico, una saggia delegazione ha contrattato la fine delle ostilità con soddisfazione di entrambe le parti che non vedevano l’ora di passare alla fase doccia-birra-panino.
Passando al softball serio (!?): che belle le due partite con La Loggia, che pubblico e che giocate!
Marostica ha vinto con un two-homer game (ma è solo merito della mazza)
(*). Ferrari ha fatto un paio di out incredibili, Erika è stata efficacissima in pedana, ma tutte le giocatrici scese in campo sono state perfette. Ma dove trova La Loggia tutte quelle giocatrici alte, bionde, belle, con gli occhi azzurri? Chiediamo al presidente una campagna acquisti “mirata”.
(*) La stessa usata da Dox nel Longame.