Palla Mancata 

ANNO XI - NUMERO 7

14 MAGGIO 2011

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

FINALMENTE!


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

CE LA FAREMO?

Ce la faremo a mantenere questo ritmo: una uscita a settimana (più o meno)?

Intanto salutiamo il rientro di una storica penna di PM, quella di Albert Miniera, che riprende la rubrica Ipse Dixit, che mancava dal 2005. La verve non si è persa, quindi aspettiamoci lo scoppio di altre polemiche a breve.

Tornando a noi, l'asse Caronno Pertusella - La Loggia, finalmente arriva al corto circuito. Sabato 14 maggio riceveremo la visita dello squadrone sabaudo e per l'occasione, finalmente, potremo mettere in campo (a quasi due mesi dall'inizio del campionato) la formazione tipo. Quando giocavano in A2 le due formazioni hanno dato vita a epiche sfide, vediamo se la cosa si può ripetere nella massima serie.

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Abbiamo letto questa mattina (su Repubblica) un articolo di Giorgio Bocca, che segnaliamo a Bidus, l'incipit sembra uno dei suoi articoli. L'anima piemontese serba rancori antichi verso i lombardi, affievoliti tuttavia da una vena ironica. E sarà l'(auto)ironia a salvarci, come già detto e ridetto.  

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Continuano ad arrivare lettere, che pubblichiamo con piacere, ogni suggerimento è il benvenuto, così come le critiche, ma non bisogna dimenticare quanto c'è scritto nella testata: non prendeteci mai veramente sul serio, altrimenti ci mettete in serio imbarazzo.

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A proposito di spettatori (intendiamo il numero di spettatori presenti), ci è giunto all'orecchio che gli animi si stanno scaldando. Vorremmo allora dare una notizia: il dirigente responsabile della squadra seniores sta diligentemente annotando (dopo averli contati all'unità) il numero di spettatori presenti durante gli incontri in trasferta. Al momento ancora non siamo riusciti ad estorcergli l'informazione, promettiamo tuttavia di fare in modo di averla per la pubblicazione, associandola al dato ufficiale presente nel referto dei classificatori.

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È arrivata recentemente una "strana" comunicazione dalla FIBS. In essa si richiamavano i doveri della squadra di casa ove ci siano interruzioni della partita per pioggia. Ne riportiamo un estratto.

"... solo quale esempio degli interventi da effettuare da parte della società di casa, si fa riferimento alla disponibilità di terra rossa, alla copertura del monte di lancio e dell’area di casa base e, naturalmente, a personale adeguato e sufficiente nel numero per far sì che le operazioni da effettuare per il ripristino delle condizioni del terreno di gioco siano rapide ed efficaci. Poiché la decisione di riprendere il gioco spetta agli arbitri, agli stessi è stato affidato il compito, oltre che di controllare lo stato del terreno di gioco, di stabilire se la squadra di casa ha fatto tutto quanto era possibile per poter risistemare il campo e riprendere la partita. Tutto ciò verrà annotato nel referto di gara al fine di fornire al Giudice Sportivo elementi per valutare eventuali atteggiamenti omissivi da parte delle società ospitanti e le conseguenti sanzioni da applicare."

Ora, una simile comunicazione non viene mandata così per così, giusto nel caso in cui..., ci sembra piuttosto la conseguenza di qualche episodio successo di recente. Ovvero, deve essere capitato che una squadra di casa NON ha fatto tutto quanto era possibile per poter risistemare il campo e riprendere la partita. Chi ne sa qualcosa di più?


  

Personaggio della settimana: Geovanny Esmeralda Nunez, finalmente arrivata.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

ALBUMILDO SGRULLINI
di BIDUS

Intento a pulire il nido di colibrì che la Longa porta sempre sulla testa durante le partite, non prestavo attenzione al telefono appoggiato sul libro “Il tiro in prima: cause ed effetti collaterali”, che lasciamo sempre in pedana su un leggio cosicché ella possa ripassarlo alla bisogna.

Non prestavo attenzione al telefono, ed esso con insistenza vibrava saltellava ed emetteva strani rumori, forse qualcuno mi cercava, ma i telefoni una volta non facevano driin driin? Ad ogni buon conto, sollevatomi dalla scomoda posizione, afferro l’oggetto vibrante e mi rendo conto che non ho risposto ad almeno dieci persone, animali o cose che desideravano mettersi meco in comunicazione. Mentre rifletto su quanto è strana la vita e su quale banca monegasca farmi mandare l’assegno dal nostro editor, l’arnese elettronico freme indicandomi con i suoi movimenti osceni che un messaggio mi stava raggiungendo, orsù leggiamolo.

Srotolo la pergamena, rompo il sigillo in ceralacca e tanta è la meraviglia che si strabuzzano gli occhi, il testo in piemontese antico diceva: “Me car frel d’La Logia tlas lesù co a la scrivù il lumbard? Lasa stè gli usei e anduma tùti nsema a lavè l’onta”.

Mi aspettavo una reazione da parte dei miei fratelli loggesi, ma cotanta veemenza mi lasciava interdetto, ed oramai il dado era tratto.

Sfruttando la mia vista periferica, dono di ore e ore passate al tavolo da poker, intuisco che tutto il paese è in movimento verso la tangenziale; osservo meglio e scorgo nella calca compaesani armati di grossi cardi nodosi, alcune comari con cesti ricolmi di enormi zucchini lasciavano intendere il doloroso uso che ne avrebbero fatto. 

Alla testa del rude corteo il nostro Presidentissimo, tutto di nero vestito, gesticolava dal cassone di un’ape Piaggio incitando la folla a raggiungere la sponda del Ticino, da dove con alcuni manipoli sarebbe stato facile raggiungere l’accampamento dei lombardi e stordirli con l’alito alla Bagna Caùda, dopodiché il grosso del paese avrebbe fatto il resto. 

NdA  Il grosso del paese fa di nome Albumildo Sgrullini, pesa 160 kg, ed ha dei gravi problemi intestinali, caga a scroscio temporalesco senza preavviso.

***

La faccenda cominciava a diventare molto seria, se veramente volevano coprirli di cacca bisognava intervenire. Stavo raccogliendo tutta la carta igienica disponibile, quando improvvisamente un tuono copriva le urla, e gli occhi di tutti si concentravano su una luce celestiale che rischiarava lo svincolo per Milano. 

Avvolto da un mantello candido come la neve appare il nostro Presidente regionale, un essere di puro spirito di cui narrano le leggende degli gnomi e delle fate del bosco del villaggio olimpico (egli da molto tempo ormai si cela alla nostra vista forse per punirci della nostra idolatria, infatti un piccolo altare con una talpa d’oro è nascosto sotto l’esterno centro e si racconta che alcuni fedeli ancora officino dei riti vercellesi invocando la venuta di Enrico la Talpa sotto forma di grosso scafista tunisino).

L’essere soprannaturale si erge sulla folla e scagliando lampi dagli occhi intima ai villici di tornare alle proprie capanne, non si può scatenare un simile putiferio per una sciagurata parola, appunto.

***

Grato al nostro Presidente regionale che ha superato i confini di Borgo San Pietro e si è spinto fino ai limiti delle terre conosciute, almeno con lo spirito, torno in pedana per mettere un post-it vicino al leggio della Longa: “Prendi la palla, tira la palla” speriamo si ricordi di leggerlo.

Nel corso del cammin di nostro articolo sono successe alcune cose che hanno notevolmente peggiorato la situazione del mio umore, abbiamo perso entrambe le partite con il Forlì ed il mio fegato ha assunto una consistenza ed una colorazione preoccupanti, ad aggravare la situazione ho dovuto sopportare durante le gare l’inquietante presenza di due caronnini DOC tifosi del Forlì. Questi due simpatici personaggi, dopo avere espresso lodi e ammirazione per l’amico Dox (*), si sono comodamente seduti nella zona VIP tifando Forlì senza ritegno, tracannando ettolitri di birra e cantando a squarciagola “Oh mia bela Carunina, che te sfili per Bariola“.

Ed allora ascoltatemi bene: 

Comunicato n. 1 

I due loschi figuri sono nelle nostre mani, se volete rivederli vivi consegnateci Dox. (**) Seguirà comunicato n. 2

Comunicato n. 2 

Dimenticavo, vogliamo anche le figurine originali Panini della Juventus del 93’. (***)

E per finire, datosi che devo venire da voi sabato sera, tenetemi da parte una porzione di bouillabaisse (****), ma senza porro per favore e senza scorzetta d’arancia. 

Grazie. GB

(*) Conoscendo i soggetti escludiamo che abbiano parlato bene di Dox, meno che meno definendolo amico.

(**) La questione è negoziabile? Ne possiamo parlare sabato 14 maggio, ma la trattativa deve restare riservata, prego presentarsi al campo con baffi e barba posticci ed occhiali scuri anche dopo il tramonto.

(***) L'editor è vagamente milanista, le figurine Panini della Juventus le brucia con riti propiziatori. Rivolgersi eventualmente all'altro della famiglia, che invece è di fede bianconera e durante le reunion famigliari propina incessantemente la visione delle cassette VHS con i 200 e rotti gol di Del Piero.

(****) Sorry, la cosiddetta zuppa di pesce di Marsiglia non rientra nel menù del Bar Jola. Il nostro presidente infatti è sostenitore di una corrente di pensiero secondo la quale il pesce deve stare nel mare e non nel piatto.


IPSE DIXIT

MA È ANCORA UNO SPORT SERIO?
Collaborazione di Albert Miniera

Nel corso di quest’anno agonistico, a distanza di due anni, ho ripreso a seguire in maniera continua, le partite di softball di serie A1. Più o meno le squadre sono le stesse per quanto riguarda le giocatrici italiane, le straniere  - senza offesa - vanno e vengono nel corso degli anni.

Le cose che a mio avviso hanno subito un cambiamento sono sicuramente la definizione dei regolamenti agonistici e la classe arbitrale.

Per quanto riguarda i regolamenti agonistici non riesco a capire alcune regole introdotte in questi anni, in particolare queste:

- Regola del lanciatore, che può essere indifferentemente per la prima e la seconda partita italiano o straniero per ogni squadra. È lasciato al manager, in funzione delle scelte dell’altra squadra, scegliere se far lanciare la straniera o l’italiana. Di più, nel corso della partita, se la situazione è favorevole o meno, la partita può diventare della straniera, essendo iniziata come quella dell'italiana. (*)

- Regola che il battitore non può uscire dal box, per prendere il segnale del manager, per pulirsi le scarpe. (**)  Ma, mi chiedo, è mai possibile? Uno che segue le partite di baseball della IBL vede degli obbrobri allucinanti: perdite di tempo di giocatori, partite che durano tanto tempo con tempi morti lunghissimi. Televisivamente parlando delle noie mortali! Perché nel baseball si può perdere tempo e nel softball no? (***)

- Per non parlare degli arbitri. Il metro di giudizio dei lanci e delle situazioni a volte è sconcertante. Ma anche qui, la zona dello strike è ben definita per ogni battitore! 

***

Sabato scorso mi è capitato di assistere ad una situazione che faccio fatica a comprendere. A Legnano il lancio della prima palla doveva essere fatta dal mitico Dan Peterson, alle ore 18, orario fissato per l’inizio della partita non era ancora arrivato. Gli arbitri (uno di questi internazionale!) consentono il ritardo, la partita inizia, senza l’ospite alle 18:15.

Al terzo inning arriva l’ospite, entrano in campo i dirigenti del Legnano con l’ospite tanto atteso, senza che gli arbitri dicano nulla. Viene imbastita una premiazione all’ospite, che chiamarla una buffonata è poco. Gli vengono consegnati: maglia, cappellino e altri gadget. La scena è comica: è un passamano di materiale senza che l’ospite lo indossi o nemmeno lo guardi. 

Domanda di rito: «Lei è ancora tifoso dei Chicago Cubs?» Risposta ovvia e scontata: «Sicuramente.» Frase celebre: «Sportivi buona partita a tutti.» (in tribuna eravamo circa 40 – 50 persone). 

Lancio della palla stile slow pitch. Fine della cerimonia.

Tempo trascorso dall’inizio della cerimonia: 3 minuti!

Una farsa, consentita dagli arbitri senza una piega. La cosa che ci ha lasciati esterrefatti è che una cosa del genere molto probabilmente su in altri campi della Lombardia non sarebbe stata consentita. (****)

Poi lo show degli arbitri è proseguito con innumerevoli chiamate “illegal pitch”.

Per carità, sarà anche vero, ma perché solo questi arbitri si comportano così? 

O gli altri arbitri sono carenti e non vedono, o le lanciatrici si impegnano a fare lanci illegali solo quando sono in campo questi arbitri, o questi due, che di errori ne fanno, come e più degli altri, vogliono essere protagonisti, anche se riescono poi a farsi condizionare dai dirigenti più intraprendenti e sfacciati. 

Forse è meglio che non facciano le prime donne e facciano meglio il loro lavoro, come tanti altri arbitri fanno più umilmente e seriamente!

Ma il nostro sport è ancora una cosa seria?

(*) Nel dare il ben ritornato al nostro storico editorialista, ci permettiamo di dissentire. Questa novità, introdotta nel 2011, è stata proposta dalla nostra società, ha trovato l'appoggio della FIBS, ed è stata votata dalla maggior parte delle squadre. Ci sembra una scelta ben azzeccata, introduce un nuovo elemento tecnico di scelta per i manager, ed anche il pubblico ha un motivo di interesse in più: la scelta del lanciatore diventa un elemento di pretattica e di discussione.

(**) Non è esatto, deve solo tenere un piede all'interno del box, se deve pulirsi le scarpe chiede tempo.

(***) Questa è una osservazione veramente azzeccata, la regola dovrebbe essere introdotta anche nel baseball.

(****) Non eravamo a conoscenza dell'esatta dinamica del fatto, il sito FIBS riportava infatti "... Le ragazze del presidente Pino hanno fatto il pieno al "Colombo" contro le Titano Hornets, in un duello aperto dal primo lancio di Dan Peterson, ..." Altro che primo lancio! Vorremmo chiedere al CNA, dopo aver appurato i fatti, se il comportamento arbitrale in questione è regolamentare, e se - quindi - possiamo prevedere interventi di VIP a metà partita, per creare ulteriori motivi di interesse, in aggiunta alla "normale" partita di softball.


OLTRETEVERE

SONDAGGIO
Dr. Jekill & Mr. Hyde

Mi ha telefonato Mourinho per ringraziarmi dell’articolo, e non era neanche offeso… solo mi ha detto: «Ola , ma il strike non stà nel bowling …?!?!»

Gli ho risposto: «Josè, lascia stare va…»

Oggi cercherò di essere buono, ma la mia doppia anima non me lo consente. Volevo fare un articolo buonista per parlare del nuovo Comitato Regionale e volevo parlare della Little League, ma ho deciso che lo farò la prossima volta perché, dopo aver visto una partita di Baseball Italiano l’altra sera in TV, ho pensato che la precedenza ce l’ha questo argomento.

Premesso che qualche giorno fa su Sky c’era in programmazione una partita di baseball della IBL (Italian Baseball League), ma poi in realtà trasmettevano una partita di pallavolo (si vede che avranno cambiato idea all’ultimo momento o qualcuno li ha corrotti), comunque, dicevo, ho visto la partita di baseball tra Novara e Knights.

Faccio come il Dox, tra una inquadratura e l’altra ho contato velocemente gli spettatori:

INCREDIBILE, erano meno dei giocatori in campo, circa 10 – 15. (*)

Anche i cameraman avevano il loro bel daffare per non inquadrare la desolazione delle tribune vuote.

Lo stadio Veronese è anche molto bello e molto carino, hanno insistito per fare una squadra di IBL, hanno probabilmente fatto l’ennesima franchigia per unire le forze, ma i risultati sono veramente tristi.

Mentre guardato la partita non ho potuto fare a meno di pensare: Perché – Por què?

Perché va così poca gente a vedere le partite (di baseball e di softball)?

Qualcuno mi aiuti, me lo spieghi, mi dica quali sono le sue remore:

- Il biglietto è troppo caro?
- C’è coda alle biglietterie?
- Non hanno la tessera del tifoso?
- Hanno paura del tifo violento e degli ultras?
- Era giovedì e c’erano gli gnocchi?
- È uno sport noioso?
- Le partite durano troppo?
- Sono antiamericani?
- Sono anticubani?
- Non piacciono le salamelle?
- Non piacciono gli hot dog?
- Si fa fatica a parcheggiare?
- Non fa trendy?
- È uno sport passato di moda?
- È troppo complicato?
- Non conosco le regole?

Se solo a vedere le partite ci andassero: gli atleti del settore giovanile – le fidanzate – i genitori – gli allenatori del settore giovanile – gli allenatori e i giocatori delle squadre del circondario, credo che si arriverebbe comodamente a 200 – 300 persone, e già la cornice di pubblico non sarebbe male, anche i giocatori in campo giocherebbero con più entusiasmo.

AIUTATEMI, qualcuno me lo spieghi, qualcuno magari di quelli che proprio non ci va, mandi una bella mail agli Wave e dica: «Non ci vado perché…». Almeno sapremo i motivi e potremo porvi rimedio. 

A cominciare dai genitori che NON vanno a vedere le partite dei loro figli/e (mi è capitato più di una volta infatti di vedere squadre giovanili, perciò ragazze di 12-13-14 anni, arrivare al campo SENZA nessun genitore al seguito).

La prossima volta sarò più buono.
Scrivete gente… scrivete… intasate la mail di GT.

E al centesimo che scrive, un buono sconto da spendere al Bar Jola (**)
Josè, rispondi almeno tu… 

PS: prima di andare a letto voglio suggerirvi un nuovo sito creato da persone volenterose che amano il softball: www.softballitalia.it; ci sono articoli, filmati, foto, e tutto a 360° con piena par-condicio… magari più avanti avremo modo di parlarne (per la cronaca non li conosco, ma li ho trovati per caso su Internet). Visitate gente, visitate…

Ciao a tücc.

(*) Guardando il box score sul sito FIBS gli spettatori sarebbero stati 110.

(**) Da mettere sul conto di Dr. Jekill & Mr. Hyde, noi sappiamo chi è.


VISTO DALLA CURVA

LEGGENDA O REALTÀ?
di DAPE

"Sarà alta 2 metri e peserà 100 kg."
"Ma cosa dite, pesa 150 kg, ed è alta più di 2 metri."
"Dicono che è fortissima, che batte come un fabbro e che lancia fuoco."
"Ma quando arriva?"
"Dovrebbe arrivare, dovrebbe fare il visto e tutto quello che serve in questa settimana e poi via, con il primo aereo per Milano."
"Allora c'è?"
"Ma va, ci sono stati dei problemi, ma settimana prossima credo che arrivi."
"Come credo?"
"Beh niente è sicuro..."
"Chissà come sarà, le foto non fanno capire molto."
"Non vediamo l'ora che arrivi."
"Allora sabato la vediamo in campo?."
"No! Altri problemi, si slitta a settimana prossima."
"Ma esisterà questa giocatrice???"
"Argy dice di sentirla per telefono, dunque dovrebbe essere vera."
"Io ho visto dei video sulla sua pagina Facebook."
"Incredibile, che cavolo sta facendo? Sempre che esista..."
"Impazzire, quello è sicuro."
All'improvviso un messaggio.
"È arrivataaaaaaaaa!"
Da lì in poi un tam tam di messaggi, e il giorno dopo eravamo tutti al campo, come dei lillipuziani incuriositi dal gigante. In effetti è grande e grossa, speriamo ripaghi la lunga attesa, tutto fa ben sperare, ma come gli esperti sanno è il campo che parlerà, per ora abbiamo solo accertato che non si trattava di una leggenda.

Io la propongo come personaggio della settimana (*), anche se non ha fatto ancora un inning, l'odissea è stata ancora più lunga di quella di Ulisse.

Speriamo che almeno porti quella carica che ci consenta di salvarci.
NOI ULTRAS CI CREDIAMO. FORZA CARONNO SEMPRE.

(*) Detto, fatto (vedi sopra).


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

SCIAGURATE SCELTE TATTICHE

Queste parole, inserite in un articolo di qualche tempo fa, hanno suscitato un vespaio (questo è uno degli scopi di Palla Mancata!). Il primo bersaglio centrato è stato quello di rendere pesante l’aria intorno ad un maledetto scrittore che si permette di essere meglio di Dox, ostacolandolo nel suo impegno creativo.

Sappiamo tutti che un conto è tranciare giudizi e critiche a posteriori, ed un altro è prendere decisioni a caldo nel mezzo di una partita tirata: ma questo è il vantaggio del critico.

Nella nostra pianura padana, c’e un famoso detto: “Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala!”

Poi, per dimostrare che non ce l’ho con i Loggesi (o Loggisti?), mi auto cito con una previsione dall’articolo del 26 marzo, in cui prevedo per i nostri invidiati-amati-odiati rivali la loro presenza nella finale scudetto di quest’anno.

Qualcuno sostiene che abbia fatto questa previsione in virtù della mia capacità di menagramo, con lo scopo di attirare gli strali della malasorte sui transticinesi: falso! 

Nel frattempo ci stiamo organizzando per raccogliere e stampare in un agile volumetto gli scritti di Bifidus.

Il problema è però come stampare l’enorme enciclopedia di accompagnamento che conterrà tutte le spiegazioni, i commenti ed i rimandi storico-cultural-geografici e linguistici contenuti in ogni riga di stampa, pregna e permeata di dotte locuzioni e terminologie desuete (come vedete anch’io non scherzo). 

Insomma, visto che ormai tutti i tifosi della palla morbida (*) seguono con attenzione questa rubrica, dichiariamo ufficialmente Palla Mancata come “Organo ufficiale dei cazzeggiatori di softball italiani”.

***

Per tornare un attimo alle scelte dei manager, sabato ho visto il Cairo buttare al vento una partita a Saronno già vinta tre volte. Corridori in seconda e terza, Gorla in battuta, cosa fai? La giochi? Triplo.

Stessa situazione poco dopo. Altro triplo ed altri punti. Ma la prima vuota non ti fa venire in mente niente?

Ultimo inning, cinque pari, ancora Gorla. Stavolta fuoricampo interno e addio partita.

Nel frattempo su una chiamata di strike Esposito (figlia) si lamenta con l’arbitro. La discussione continua con Esposito (padre), che alla fine si fa cacciare fuori. Ma da quando un arbitro cambia una chiamata su un lancio? A cosa serve protestare? Al massimo ne parlo al cambio di inning, e se sono bravo ottengo una maggiore attenzione su quel lancio nel resto della partita.

***

Non parliamo dunque di straniere, viste le torture a cui potrei venire sottoposto (ma non mi lascerò catturare), e torniamo invece sul problema delle giovanili fantasma. A Caronno giochiamo 30-40 partite di campionato con le tre giovanili, a cui aggiungiamo una serie B ed i Mini (under 10) per altre 24, più le finali e i tornei per un totale di 90 partite nella stagione. Non oso calcolare quante ne giocano a Bollate, ma saranno dalle parti delle 150 se non di più.

E il resto? Ho sentito riferire di alcune follie, che spero ovviamente siano totalmente false, altrimenti ci sarebbe davvero da spararsi. 

Nell'ordine 

1) Squadra ragazze composta da tutti maschi, lanciatore compreso. 

2) Squadra composta da atlete residenti a 300 km di distanza. 

3) Non ne ho abbastanza?Alcune Ragazze giocano sia nella squadra A, che nella squadra B, che nelle Cadette. 

***

Ricordiamo che Palla Mancata è aperta a tutti, per cui invitiamo i nostri lettori a saltare la barricata e cimentarsi, anche saltuariamente, in qualche risposta da pubblicare.

Chi vuole dire la sua sui problemi che solleviamo ogni settimana? 

Grazie ad EDC per i complimenti e i dati forniti, molto interessanti, e notiamo che sabato abbiamo visto una partita con 31 (leggasi trentuno) strike-out: vogliamo commenti.

(*) Occorre dare a Cesare quello che gli compete. Bisognerebbe dire palla sofficce, chiarendo che l'uso di questo termiine a Caronno Pertusella è stato introdotto dal parroco, Mons. Francantonio Bernaconi, il quale, oltre a fare regolari visite al campo in occasione delle partite, ha anche citato le nostre manifestazioni internazionali durante le celebrazioni domenicali, usando appunto il termine di palla soffice.


LETTERE AL DIRETTORE

Premesso che non ci sono direttori, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo.

Veramente esilaranti gli scritti del periodico online.

Caustici come al solito quelli di Dox che, sotto sotto, sembra sparare nel mucchio, ma ci coglie sempre. Almeno secondo me.

E allora gli somministro un po’ di numeri su cui riflettere:

sul sito della federazione sono reperibili le rose delle formazioni della serie A1 (anzi della Italian Softball League).

Facendo quattro conti sulle sole atlete ASI (comprese quelle che dal nome non mi sembrerebbero tali) esce fuori che su 160 giocatrici, 26 sono over trenta, 58 tra ventidue anni e 30, 76 fino a 21 anni.

La percentuale delle tre fasce è di 16,25, 36,25 e 47,50.

Significa che praticamente la metà delle atlete iscritte ha un’età fino a 21 anni. Solo poco più di un terzo copre invece la fascia che dovrebbe essere quella della maturità tecnica e agonistica, cioè quella da 22 anni a 30, che in ogni sport dovrebbe costituire la struttura portante.

Il Softball come terra di miracoli? O dobbiamo avvisare la Digos per accertare che fine hanno fatto tutte quelle atlete che adesso dovrebbero essere collocate nella suddetta fascia mediana?

Insomma, si mena vanto del lancio di atlete giovani e ciò in linea teorica è un bene. Ma ciò che sta succedendo, è davvero un bene? O piuttosto è la dimostrazione di uno sport malato?

Con simpatia.

EDC