Palla Mancata 

ANNO XI - NUMERO 10

11 GIUGNO 2011

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

ANNIVERSARI


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

CELEBRIAMO

Una volta tanto Dox ha centrato il bersaglio, e quindi concediamoci un'(auto)celebrazione per questi 10 anni di Palla Mancata.

Per la verità sono dieci anni solari, quindi di vita, anche se non di uscite ininterrotte: dal 2006 al 2008 c'è stata latitanza, ma al momento della ripresa la redazione fu unanime nel considerare che la continuità fosse stata assicurata (trascriviamo letteralmente) "dalle numerose scemenze dette, scritte e pensate nello iato che ci aveva separato dalla precedente uscita". 

Una ricerca fatta sulle pubblicazioni spontanee ha stabilito che la durata media non supera gli 8 numeri, con 60 uscite siamo decisamente sopra media e pensiamo di continuare.

Nella tradizione delle migliori scemenze non possiamo non ricordare il numero pigreco, siamo andati a rileggerci la motivazione, vale la pena riportarla, non sembra infatti che le condizioni siano cambiate.

***

15/11/2001 - N.

Una penna qualificata di questo foglio butta lì la proposta, un numero speciale in occasione della festa (*). Bella idea, potrebbe essere il numero "-1", abbiamo fatto o no il numero 0? Ma le nostre menti sono fervide, spontaneamente creative, anche eccessivamente prolifiche ed ecco che va meglio a precisarsi la collocazione seriale del numero speciale. La scelta cade quindi tra il numero e (**) e p (pi-greco) (***), entrambi, in matematica, numeri trascendenti. La trascendenza ci attira, ci potremmo imbarcare in disquisizioni filosofeggianti che sono state, sono e saranno il nostro pane quotidiano, come ad esempio "Interbase dove vai?" oppure "È nato prima il lancio o la battuta?" oppure ancora "Ma quanto è rotonda la palla?" Siamo decisamente attirati quando la matematica, sempre lei, ci offre un'altra chance. Si chiama numero irrazionale un numero decimale non periodico (****), come sono appunto i nostri due pretendenti. Quindi più che trascendente, questo è un numero irrazionale di Palla Mancata? La scelta, va da sé, premia il mitico tre e quattordici imparato alle elementari, che evoca lontani ricordi di liceo quando pubblicammo un demenziale giornaletto scolastico chiamato "Quattroterzipigrecoerretre". Qualcuno sussurra, nemmeno troppo sottovoce, che TUTTI i numeri di Palla Mancata sono fortemente connotati da palese irrazionalità. Vero, ma non casuale, non è una cosa di quelle che succedono e ci si chiede: "Perché?" Da Erasmo da Rotterdam in avanti la fila si è allungata e noi siamo fieri di esserne parte, basta guardare a quello che abbiamo combinato sugli innumerevoli fronti nei quali ci applichiamo con tenacia o, forse, con esagerata pervicacia.

(*) Promozione in A1
(**) Numero trascendente, limite della serie (1+1/n)n per n ®¥.
(***) Numero trascendente, rapporto tra circonferenza e diametro del cerchio.
(****) ... viene omessa parte della definizione.

***

La rilettura ci ha stimolato, lanciamo una proposta per le nostre care penne, anche quelle dormienti. Riprendiamo le frasi virgolettate di pigreco, facciamole diventare dei titoli. L'invito è a riempirle di contenuto, naturalmente si possono inventare altri titoli purché rispettino la linea editoriale delle futili disquisizioni, quindi iniziando da "Interbase dove vai?", "È nato prima il lancio o la battuta?", "Ma quanto è rotonda la palla?" aspettiamo contributi.

Un brindisi.


Personaggi della settimana: eccole le prime firme che hanno creato Palla Mancata, era il 20 giugno 2001, dieci anni fa.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

LATITANTI
di BIDUS

Da: bidus37@occupato.it
Data: Thu, 9 Jun 2011 21:19:58 +0200
A: "'Wave'" <wave@wavenwave.it>
Oggetto: Passo


Ciao GT,
Questa settimana passo la mano, arrivo ora dal lavoro sono quasi le 21,30 e sono sfinito, ti mando il pezzo per la prossima settimana, scusami.

Cari saluti

GB

 

Mittente: wave@wavenwave.it>
Data: Thu, 09 Jun 2011 21:35:57 +0000
A:
bidus37@occupato.it
Se ti può interessare, sono a Monaco per una riunione del Comitato Internazionale Nullafacenti.

Torno ora da una cena (qui si va a mangiare alle 19, specie se si è in compagnia di inglesi) a base di salsicce, bistecche di maiale e strudel, il tutto annaffiato da un buon litro di birra (per la cronaca 0,5 chiara e 0,5 scura).

Che altro dire? Che mi risparmi di fare le ore piccole domani per assemblare PM?

Non ti ho dato spunti sufficienti per buttare giù almeno un pezzettino di colore?

Che diamine! Fai vedere di che stoffa sono i sabaudi.

Io qui me la spasso e tu ti ritiri?

GT


OLTRETEVERE

GIRLS FIRST
Dr. Jekill & Mr. Hyde

Prologo (che non c’entra niente)

Caro GT, mi sa che Bidus ha ragione (ed anche quelli che scrivono le lettere al direttore… anche se tu che sostieni che “non c’è” direttore).

Apro parentesi: ho visto la partita del La Loggia contro lo Joudrs Praga e “credo” di essermi seduto sulla stessa panchina del dr. Bidus… non sono sicuro, ma quando i suoi amici gli hanno chiesto cosa volesse da mangiare ha risposto: c’è la Bagna Cauda?

***

Tornando a noi, ho fatto un peccatuccio veniale di pigrizia e sono stato subito bacchettato dall’inesistente direttore.

Lo so, non ci vuole molto ad andare sul sito del Saronno per vedere l’anno di fondazione della società o su Wikipedia per vedere il numero degli abitanti di Marcheno, ma mi sono voluto mettere alla prova cercando di indovinare (eppoi ho sempre i minuti contati per scrivere gli articoli… mica come quelli come Dox che sono in pensione da anni!)
Sono pigro di natura, è la mia natura.

Pensate che il mio popolo preferito è quello dei pellirosse… in 5.000 anni di storia non si sono sbattuti nemmeno per inventare la ruota!

E per non fare le fognature preferivano smontare gli accampamenti e spostarsi di centinaia di chilometri (trascinando le tende). 

Ecco, se rinasco vorrei vivere al tempo dei pellirosse, però non quando i civilizzati yankee li rincorrevano per eliminarli (… e non sulle basi), diciamo qualche decennio prima.
Mi sarei scelto un nome altisonante come quelli che loro prendevano da eventi naturali o situazioni particolari: Piccola Luna, Uomo oraggioso che uccide l’orso a mani nude, Uomo che ha trovato la moglie nella tenda di un altro, Geronimo (no questo no, l’hanno già usato)… allora faccio: Oginoknaus oppure questo più etimologico: Coitointerruptus!

E poi, devo andare su Wikipedia per vedere il numero degli abitanti di Marcheno? … ho sparato a caso, anzi: ho fatto il conto che per attraversarlo ci vogliono 4 minuti moltiplicato per 3 semafori moltiplicato per 20 pecorelle moltiplicato per 2 chiese moltiplicato per 2 bar = 5.000 abitanti (ho sbagliato di 270 persone… che mago).

Sono o no un mito, potrei fare il suggeritore di prima (che tanto non serve a niente… ma non ditelo a Dox).

Sfido anche voi a fare altrettanto: ditemi il numero di abitanti di Rho, oppure di Figino Serenza! Dai provateci (mandate la solita mail a GT).

Però…mi son sempre chiesto… perché Rho si scrive con la H mentre Figino si scrive senza? Boh… sono i misteri della lingua italiana.

***

Articolo

Oggi alla Radio c’era una trasmissione che parlava dei problemi della Grecia (purtroppo non quelli del softball, ma altri più seri) e il giornalista radiofonico citava uno degli slogan d’attualità in questi giorni in quel paese (gridato o scritto? Non lo ha detto).

Comunque lo slogan è: PEOPLE FIRST, il popolo prima (di tutto), una frase che fa riflettere.

Ho pensato al movimento del softball italiano e mi sono detto, caspita… anche qui potrebbe essere usato uno slogan simile:

GIRLS FIRST: le ragazze prima (di tutto)

E si, perché è inutile che ci giriamo tanto intorno, senza le ragazze tutto si fermerebbe, è come avere un giocattolo con la molla rotta, come una macchina senza benzina, o come una bella donna senza… lasciamo stare va.

Rimango sempre colpito dai numeri: Convention coach con 400 tecnici provenienti da tutta Italia … Evviva … “e abbiamo dovuto sospendere le iscrizioni” … Evvai

Se facciamo la conta credo siano più i tecnici in attività che non le giocatrici in attività (parlo del settore giovanile).

C’è la gara per diventare Tecnico, corsi saturi, boom di iscrizioni, tutti si scoprono allenatori. 

Per carità, ben vengano i coach perché senza di loro ci si ferma, ma qualcuno ha pensato alle atlete? Si va a fare il pic-nic, si portano le costine, ma qualcuno ha portato la carbonella?

Facciamo il Torneo delle Regioni (con regioni che non hanno un campionato… sic!) dando grande lustro e spolvero al movimento, ma non deve essere il narcisismo dei tecnici, dei manager, dei coach, dei dirigenti accompagnatori, dei portaborse, degli addetti lavori, dei commissari, dei segretari, sottosegretari ecc.

Ricordiamo che le protagoniste sono loro!

Rispettiamole, coccoliamole, facciamole dormire in luoghi decorosi, diamo loro pasti decorosi, facciamole divertire, facciamo fare loro orari da ragazzine (partite alle 8.30 di mattina!? Che con il pre-game vuol dire sveglia alle 6.30, colazione veloce, vestizione e campo).

Pianoro 2008: una sfilza di tende in pieno sole a luglio!

È divertente, sono il primo a dirlo e le ragazze si divertono sicuramente anche loro, ne sono sicuro, ma non sono usa e getta.

Bisogna invogliare le ragazze a giocare, farle entrare nel movimento e farle restare, farle sentire partecipi e importanti. 

Bisogna investire su di loro, che sono il futuro: molte arrivano, fanno un anno o due e poi se ne vanno (e purtroppo sono tante… magari un sondaggio?).

Fortunatamente ci sono quelle che superano tutti gli ostacoli (come nei marines) e guadagnano i galloni diventando a pieno titolo “giocatrici di softball” all’età di 15-16-17 anni e da lì in poi sono nel meccanismo (fino a che non si sposano o non trovano un lavoro “serio” e glielo auguriamo).

Il campionato italiano è molto open: dai 15 ai 40 anni, ma questo è un altro argomento.

Comunque non volevo criticare le scelte delle ragazze di diventare “giocatrici” o le scelte delle società di farle entrare in prima squadra giovani, volevo solo ricordare a tutti che a questa età i sacrifici maggiori li fanno loro (casa – scuola – allenamento – tornei – trasferte – età della crescita). E guai se non ci fossero loro. Ricordiamocelo quando mettiamo il cappello da coach o la giacca/cravatta da funzionari. Ricordiamoci che dobbiamo ringraziarle.

Buon Softball a tutti 


VISTO DALLA CURVA

A BARIOLA È SEMPRE NATALE
di DAPE

Iniziamo ad analizzare il perché di questo titolo, sicuramente non per il clima di festa e felicità che si respira quasi sempre a Caronno Pertusella, neanche per il clima a livello di temperatura e nemmeno perché ci sia qualcuno che con il suo aspetto ricordi Babbo 
Natale.

Allora perché a Bariola é sempre Natale?

Semplice, per quello che succede in campo e non solo, a tal proposito lancio un breve spazio pubblicitario: "Squadre di tutta Italia, avete passato un Natale scarno a livello di regali ricevuti? Passate dal campo da softball Francesco Nespoli di Bariola e tutti i vostri gusti e desideri saranno soddisfatti".

Bene rieccoci, cerchiamo di analizzare questo strano fenomeno (gli errori decisivi della Rhea, ndr). Secondo alcuni tutti questi errori sono riconducibili ad un demone che si é impossessato della mente di tutti, altri, fedeli seguaci della teoria Maya, invece pensano che questi siano i segnali dell'imminente fine del mondo.

Noi ultras, abbiamo ingaggiato uno dei più esperti team di risolvi misteri d'Italia, ma che dico d'Italia e del mondo, formato da: Raz Degan, Daniele Bossari, Mariello Prapapappo ed Enrico Ruggeri, nella speranza di riuscire a capire questa strana situazione. Magari con i loro strumenti riusciranno a trovare le vibrazioni negative a cacciarle, speriamo.

Aspettiamo fiduciosi, nel frattempo...

FORZA CARONNO SEMPRE


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

QUASI ANNIVERSARIO

Della serie “non ci posso credere”, il 20 giugno del 2001 usciva il “numero zero” di un qualcosa chiamato Palla Mancata. Tra pochi giorni ricorrerà l’11° anniversario, si ordina all’editore e alla redazione di provvedere con qualcosa di ecezzzionale. (*)

***

Come commento ad Oltretevere, che loda Legnano per la giovanile che darà il prossimo anno una buona Under 21, ricordiamogli che già qualche anno fa Legnano aveva una eccellente U21, ricordiamo una nostra vittoria 1-0 per grande rubata all’ultimo inning contro una squadra veramente forte, che però sfortunatamente si è completamente dissolta l’anno successivo.

***

Sentite questa partita: noi avanti di due, raggiunti e superati di uno, nuovamente in vantaggio e poi pareggiati all’ultimo. Tie break, chiudiamo a zero il loro attacco con due out dell’interbase, loro danno un’intenzionale al terzo in battuta per obbligare le basi, palla mancata, i corridori avanzano e con la prima vuota il manager ha la tentazione di passare anche il battitore seguente. Decide di non farlo e incassa un doppio che chiude la partita. Incontro di serie A? No si tratta di Caronno-Red Fox Bollate categoria Ragazze, giocata benissimo da entrambe le squadre, softball spettacolo davanti ad un nutrito pubblico, ragazzine under 13 che giocano come vecchie professioniste, complimenti a loro ed al lavoro di tutti gli allenatori. Queste partite riconciliano con lo sport, come la cena offerta dal Bollate alle nostre cadette, dopo un altrettanto appassionante incontro la scorsa settimana giocato ad altissimo livello.

***

Nel frattempo nel monastero, Remigio da Dossena (ridente villaggio dell’alta bergamasca, una decina di miglia a dorso di mulo dall’abbazia di San Pellegrino) ha ricevuto dall’abate il compito di trascrivere, per poterli tramandare ai posteri, gli scritti di un saggio occitano, tale Bifidus “de Activia functione”.

Superato un primo problema con la punteggiatura, che Remigio ha risolto ponendo all’inizio del manoscritto tutti i segni di interpunzione e lasciando poi al lettore la scelta di dove e come posizionarli, il nostro monaco, anziché sobbarcarsi il lungo e periglioso viaggio oltreticino per recuperare l’originale delle pergamene in questione, di nascosto all’abate, in una notte di Sabba ha evocato la maga Internetere che gli ha scaricato nella cella alcuni metri cubi di scritti e miniature provenienti dalla loggia massonica piemontarda.

Mentre, ormai rassegnato, prevedeva notti insonni di lavoro per catalogare il tutto, rimaneva folgorato da una scoperta sconvolgente: il calendario contenente le date per la semina aveva come copertina una miniatura in grandezza naturale di una donzella totalmente ignuda, di cotanta beltà per cui le era stato posto il nome di Stella. Riposta con cura la miniatura sotto il giaciglio, per il susseguente uso notturno per sé (e a pagamento per gli altri monaci) si recava immantinente dall’abate per convincerlo che la donzella in questione era la più perfetta cantatrice di salmi di tutta la regione, per cui era assolutamente necessario trovare un modo per farla giungere al monastero, che avrebbe con lei raggiunto la più alta perfezione, anche a costo di ricorrere alla negromanzia. L’abate lo informava che ci avrebbe meditato sopra, e che guarda caso, proprio in quei giorni attendeva la visita del grande Bifidus in persona. Nel frattempo gli ordinava di soprassedere alla copia degli scritti e di recarsi ad aiutare in cucina per affettare un gigantesco prosciutto donato dal vicino priorato di Bollate che avrebbe sfamato i monaci per lungo tempo a venire.                  ...continua

(*) Per quanto riguarda Dox il problema è già risolto, i suoi interventi sono sempre una eccezione.


LETTERE AL DIRETTORE

Premesso che non ci sono direttori, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo.

Oggi desidero parlarvi di calcio. Sì, il tanto vituperato calcio, fatto di atleti viziati, Paperoni che sprecano soldi, riflettori sempre puntati anche quando non lo meriterebbe.

Ne vorrei parlare perché mi sono imbattuto, casualmente, nella cronaca di una partita della nazionale femminile Under 19 impegnata nel campionato Europeo di categoria.
Cosa c’è di interessante, direte? Intanto il calcio femminile è uno di quegli sport “cenerentola” come il softball, anche se, a differenza di quest’ultimo, è sorretto da una Federazione che ha mezzi a non finire. Poi perché mi ha colpito molto una dichiarazione rilasciata nell’intervallo dal Presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Il dirigente, in sostanza, rispondendo a una domanda del cronista, ha evidenziato che l’aver vinto il titolo europeo (la citata nazionale U19 nel 2008, secondo quanto ho potuto trovare in rete) non deve far distrarre dalla necessità di colmare lo scollamento esistente tra le rappresentative di vertice e una base che è ancora troppo esigua e deve essere ampliata.
Ecco, proprio questo commento, che denota grande sensibilità, mi ha richiamato alla memoria la situazione del softball in cui si sbandierano i successi delle varie nazionali a livello giovanile e senior (per quest’ultima ci sarebbe da fare un commento feroce, ma mi astengo per educazione e rispetto verso le atlete e gli allenatori) mentre il movimento di base mi verrebbe da dire che è quasi inesistente. E la Federazione che fa? Fa (faceva) i corsi all’Accademia per allevare giovani talenti al fine di creare il risultato di vertice, mentre il resto della truppa...
Penso che chi è persona di sport non può dimenticare che l’eccellenza è il frutto di una selezione accurata operata su una base quanto più larga possibile. Gli USA hanno forti giocatori di Baseball, Softball e Basket, perché lì questi sono sport nazionali e vengono praticati da un bacino di atleti mostruosamente ampio. Lo stesso vale per il calcio da noi (o meglio valeva fino a quando una dissennata politica societaria ha portato nelle squadre italiane una percentuale troppo elevata di giocatori stranieri. Ricorda qualcosa, questo?).
Conclusione: il trionfalismo a tutti i costi è strumentale solo al mantenimento di posizioni di rendita da parte di qualcuno e credo che faccia parte di questa finzione anche il discorso da voi sottolineato sul numero degli spettatori: gonfiare fa bene al morale e se la dilatazione dei numeri è generalizzata vuol dire che è molto probabile l’esistenza di una strategia… almeno fino a quando la palla non scoppia. 
Cordiali saluti.
EDC