Palla Mancata 

ANNO XII - NUMERO 5

19 MAGGIO 2012

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

RIPOSO


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

È TORNATO!

Salutiamo con grande piacere il rientro operativo di Bidus. Questa settimana ci limitiamo al bentornato, essendo stato il poco tempo a disposizione totalmente assorbito dalla revisione dei testi e dalla questione del box di battuta (vedi articolo di Dox).

***

Per alleggerire la lettura riporto un divertente aneddoto (rigorosamente vero) accaduto durante la partita Under 21  Caronno-Bollate del 16 maggio.

Titolo: Si dice il peccato, ma non il peccatore.

Le partite con Bollate sono sempre difficili, qualsiasi sia la categoria, e solitamente anche perdenti (almeno per noi). Bollate ha nella pedana il punto di forza, conseguentemente bisogna inventarle tutte per racimolare qualche punto.

Siamo a metà partita, punteggio stretto, termina la prima parte dell'inning in difesa e c'è la solita conferenza con la squadra.

Mi rivolgo al primo battitore del turno dicendo "La prima palla la batti, sulla seconda fai bunt a sorpresa, senza che ti faccia il segnale". Qualche parola alla squadra, a questo punto il battitore in questione pone un quesito da far impallidire Kurt Gödel. (*) "Ma se batto la prima palla, come faccio a fare il bunt sulla seconda?"

(*) Gödel enunciò nel 1931 quello che viene chiamato "teorema di indecidibilità", a volte indicato anche come "primo teorema di incompletezza" (Proposizione IX del lavoro originale di Gödel).


  

Personaggi della settimana: Valentina Merli, in questo momento il miglior battitore della Rhea con AVE=417 (fronte e retro).


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

AD OVEST S'ODE UNO SQUILLO
di BIDUS

La ferita alla testa si sta rimarginando, la memoria latita, ma sono tornato, e questo è un fattore importante per la stabilità mentale mia e del caro amico Dox, preoccupato per il livello letterario di “Palla mancata”.

Tolto che di questi tempi bui e sottoculturati leggere Palla Mancata è come leggere versi della “Divina”, paragonata alla media degli scritti in circolazione, non meniamo il can per l’aia, non siamo tornati per pettinare le balle ai tori, ma per manifestare tutta la nostra indignazione per quanto successo nelle puntate precedenti. 

Cosa è successo? Datemi il tempo di cambiare la medicazione e ve lo racconto, cari amici orfani dei sempreverdi, orbi di scudetti e coppe, privi di stivali e leghe. 

Giulivo e raggiante controllavo la crescita dei peli nel naso, quando un cavaliere di verde nero vestito mi consegna una missiva. 

Poso il decespugliatore e mi accingo tosto a leggere: “Corri al porto di Genova, molo sette, Spadone ti aspetta. Firmato: Gianni & Pinotto." Alias i transfughi di Caronno (*), tifosi del Forlì.

Finalmente il Moro di Pertusella ha deciso di pagare gli arretrati, inforco la mia cinquecento targata n10miocapitano e volo a Genova. Al molo sette trovo il gatto e la volpe (Bombacci’s estimators) seduti su una gomena di un rimorchiatore d’altura in prestito d’uso ai camalli, come sede del sindacato. 

Con un cenno della testa mi indicano la cambusa, la Durlindana lombarda vorrà offrirmi una fetta di panettone, mi dico abbassando la testa. Nel farlo ricevo un terribile colpo alla base del cranio che mi mette in ginocchio, ed in men che non si dica è il buio. 

Mi sveglio stordito e dolorante su un banco di ghiaia in mezzo all’oceano, dove sono, e comunque come sono arrivato in questo lembo di sabbia, una cassa marcia e sfondata porta sul coperchio una scritta: “Ti trovi a Oodaaq, punto delle terre emerse più a nord 83°40N, quindici metri di lunghezza x otto di larghezza, buona fortuna Gianduia”. 

Colto dalla disperazione pensavo di suicidarmi tagliandomi le vene con la foto di Galliani mentre si vede annullare il gol di Muntari, quando scorgo in lontananza una motovedetta della Guardia di Finanza in operazione di pattugliamento antievasori che mi consegna una cartella esattoriale accusandomi di falso in bilancio e flatulenza incontrollata, indeciso se suicidarmi o fuggire scelgo la terza via, salgo sul potente mezzo dello stato e rapidamente predispongo un piano per vendicarmi della Daga Varesina e dei suoi scherani. 

Sono tornato, cari amici di merende, sbagliavate pensando di esservi liberati di me, continuerò ad assordarvi con le cronache del nulla e le facezie del poco e niente lasciando ad altri la seria e noiosa cronaca di un softball sempre meno divertente e sempre più politicamente scorretto.

E giunti al fin della tenzone io tocco. 

Ossequiosamente saluto, il vostro

GB

(*) Si chiama Caronno Pertusella, ci rendiamo conto della lunghezza, e ricordiamo lo scherno con il quale veniva pronunciato (storpiandolo) il nome del nostro comune quando facevamo il servizio militare, ma tant'é. Questo è il nome, la provincia è Varese, come ci ricordano ogni partita i nostri ultras.


OLTRETEVERE

LA VERITÀ FA MALE? INVENTIAMOCELA 
 
Dr. Jekill & Mr. Hyde

Ringrazio il Dox per i complimenti al mio articolo Zucchero & Sale, compreso il consiglio di tornare in futuro su alcuni argomenti (e lo farò-faremo).

Mi risulta che a qualcuno non sia piaciuto ed abbia inviato delle critiche; ringrazio il direttore (*) per non avermele inoltrate (per adesso), perché voglio lavorare sgombro da remore o sudditanze psicologiche che mi porterebbero a non citare più alcune persone o fatti o società o regioni (metto dentro tutti per par-condicio) sapendo che “poi” avrebbero da ridire.

Se scrivo qualcosa di NON VERO è giusto farmelo notare, se scrivo qualcosa di VERO è giusto che chi lo subisce faccia una “sua” autocritica e non una critica verso chi lo ha evidenziato. Le notizie sono pubbliche e quello che scrivo non me lo invento, lo leggo sui siti o lo vedo con i miei occhi sui campi. Purtroppo la verità fa male, ma le bugie ancor di più, non diciamo che “tutto va bene” quando non è vero, non facciamo finta che vada tutto bene perché “è meglio così”. Scrivo cercando di non urtare la sensibilità altrui, anche se alcune volte (volutamente?) metto il dito nella piaga (all’ammalato bisogna dire che è ammalato, altrimenti pensa di essere sano e non si cura … che Dottore sarei se no!).

***

Mi sono imbattuto casualmente nel sito mybaseball.altervista.org (forse non l’avevo mai notato perché ho sempre cercato notizie sul “softball”). Trovo questo sito, lo visito e cosa ci trovo? Gente che (probabilmente anche giustamente) non si risparmia critiche e bordate … (altro che Palla Mancata, in confronto noi siamo da oratorio). Attacchi, difese, accuse a persone o enti, con nomi e fatti, agli organi federali nazionali - regionali ecc. Non disquisisco e non critico, ognuno è libero di fare quello che vuole e scrivere quello che vuole, anzi in alcuni casi è utile perché ci sono più informazioni e si sentono più campane. Adesso mi sento sollevato, c’è chi è più critico di me.

***

Visto che c'è chi si infastidisce a sentire la verità potremmo inventarcene una nostra, per esempio una bella favoletta.

Brancolo nel buio, in soffitta, nella vecchia casa della nonna e m’imbatto in un marchingegno strano, impolverato … è una macchina del tempo! la aziono e mi faccio trasportare nel futuro.

Bzzzzzbbzzzzzbbzzzzz - rum – rum (è il rumore della macchina non il liquore) ed eccomi nel...

ANNO del SIGNORE 2025

Sono passati tanti anni da quando i Soldi, i Turconi, i Dossena, le Wilme andavano errando per scuole organizzando camp estivi con ghiaccioli ai vincitori. I risultati erano scarsi, pochi atleti, pochi euro, poche società, pochi campi. Oggi nel 2025 TUTTO è cambiato.

Il softball si è staccato dal baseball (per carità, me lo sono inventato … non credeteci) ed è diventato lo sport femminile più praticato d’Italia.

Le ragazze fanno la coda fuori dai centri sportivi per iscriversi e c’è solo l’imbarazzo della scelta: tu no, troppo alta … tu no, troppo magra … tu non buona … tu si buona … tu si potente … tu si brava. I numeri sono eclatanti: 2.451 tecnici (toh che combinazione, lo stesso numero del 2012 … speriamo non siano gli stessi messi in formalina), 2.424.354 atlete nel settore giovanile , 532.001 atlete professioniste nelle categorie: Serie A1 – A2 – B1 – B2 – C1 - C2 (oramai è un’opportunità per un solido e remunerato posto di lavoro).

14.241 società sparse per la penisola con campi illuminati, spogliatoi, docce e palestra annessa e, per le zone metereologicamente più sfortunate, campi copribili (altro che Seattle). Non esistono più le Regioni (così evito di citarle nel bene e nel male e nessuno mi cita), ma ci sono i dipartimenti, dove tutti lavorano gomito a gomito, fucina di idee e progetti. La vecchia Serie A1 (o ISL) ora si chiama ISPL (Italian Softball Professionial League) ed è formata da 24 squadre divise in gironi East-West-North-South con play-off e finali al meglio delle 7 partite, teletrasmesse in prima serata sui canali nazionali alle ore 21 (audience 18.500.000 telespettatori di media a partita - share 65% altro che il Grande Fratello).

Le giocatrici professioniste di A1 hanno il body-guard, guadagnano cifre dai 10.000.000 di euro in su (è il minimo sindacale), girano spot per creme depilatorie e abiti di moda.

C’è stato l’avvento di nuovi sponsor che hanno portato benessere vedendo in questo sport (ultrapopolare) un ottimo veicolo pubblicitario: Poca-Cola , Merrero, Rod-Bull, Naik, Adridas, Soni, Poyota, fanno a gara per accaparrasi le migliori società.

Hanno avuto ragione i lungimiranti Presidenti Professionistici degli anni 2010 nel credere in questo sport e sono stati precursori (già allora squadre infarcite di straniere). 

Le vecchie società blasonate che avevano fatto la storia e avevano come motto “ora-et-labora” (ma anche birra-et labora oppure salamella-et-labora), ora sono scomparse, troppo vecchie e anacronistiche, dinosauri del passato … vivono solo di ricordi e nei ricordi (il campionato amatoriale … il vivaio giovanile – le trasferte in pullman con rientri alla domenica mattina alle 05.00). Stop non esistono più.

Oggi si viaggia in jet, si dorme negli alberghi a 5 stelle con i centri benessere, si firmano autografi e contratti pluriennali.

La media spettatori alle partite è di 55.000 reali (e non taroccata come una volta), durante i cambi campo vengono chiamati spettatori alla battuta con ricchi premi per le migliori performance. 

Negli stadi ci sono i centri commerciali e il merchandize: gadget, magliette, oggettistica per la casa, biancheria intima … tutta l’Italia pensa e vive di softball.

La maglietta più venduta e ricercata è quella di una strepitosa giocatrice anglo-italica della Val-Camonica di nome Ball-Hotelli.

Persino gli arabi (che nel frattempo non hanno più il petrolio, ma hanno nuove fonti d’energia) sono proprietari di squadre acquistate a suon di milioni dai vecchi e saggi Presidenti Professionistici del 2010.

D’inverno il campionato si trasferisce nel Dubai dove hanno realizzato un’isola a forma di diamante e ci sono voli charter per assistere alle partite. 

E il settore giovanile ? Per non far scontento nessuno ogni mese viene assegnato uno scudetto.

Basta con le società impopolari che vincevano per 14 anni di fila lo scudetto o le finali italiane con le solite 3-4 società e alle altre nemmeno e briciole.

È uno sport popolare e come tale deve essere, la nuova federazione FIS adesso è più democratica e ogni società potrà finalmente sfoggiare lo scudetto sulla maglietta (**).

È stato creato un regolamento apposito che assegna uno scudetto ogni mese (Campione d’Italia d’Aprile. Campione di Maggio – Campione di Giugno,  ecc.) e per evitare che vincano sempre le stesse squadre i lungimiranti organismi federali (quelli nuovi per carità … altrimenti mi citano) hanno inventato la regola che “chi vince non può rivincere”.

Più regole per tutti. E per chi sfortunatamente non riesce a vincerlo sul campo ci sarà la possibilità di rivolgersi alle Federazioni Straniere che rilasciano Scudetti Certificati (Tirana è una di queste … come per le lauree negli anni 2010). 

Tutti per uno, uno scudetto per tutti … al grido di volemose bene.

Tutti sono felici e contenti, come nel paese dei balocchi … o nella terra dei cachi.

***

Poi mi sveglio, mi accorgo che era solo un sogno dovuto alle abbondanti porzioni di cassoeula somministratemi dalla suocera in una cupa e piovosa domenica di maggio, bevo un ramatonic e mi metto al computer e navigo e navigo, fin che non m’imbatto in un sito strano chiamato www.softballitalia.it e mestamente leggo: SITO CHIUSO A CAUSA DELLA IMMINENTE FINE DEL SOTBALL IN ITALIA.

Un invito a tanti ad aprire gli occhi e guardare in faccia la realtà.

Un saluto al compagno di viaggio.

Un caloroso ringraziamento ai tifosi del del Caronno che decantano le mie “fantasie letterarie” e mi stimolano nella ricerca di nuove (anche se il vero scrittore è Bidus … irraggiungibile) (***)

Una stretta di mano ai miei detrattori.

Un invito a tutti a non perdete il prossimo numero … ci sarà la Cronaca della partita Galaxy – Ultrax, finale Campionato Nazionale 2025. 

AUGURI A TUTTE LE MAMME anche se colpevolmente in ritardo, con un consiglio: portate le vostre figlie al softball e restate lì a guardarle … non abbandonatele per andare ai centri commerciali a far shopping! E speriamo che stavolta non mi ammoniscano per eccesso di fantasia.

(*) Qui si ribadisce l'assenza di direttori.

(**) Si vede che hanno preso esempio dalla Juventus e dalla presunta terza stella del 2012.

(***) Errore intempestivo, visto che è tornato?


VISTO DALLA CURVA

LA PAGELLA
di DAPE

Ecco le pagelle delle partite Caronno-Rovigo

TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

COME SEGNARE IL BOX DI BATTUTA

Oggi diamo un po’ di numeri, come sempre. Nel mio girovagare per tutti i campi di softball, mi sono accorto che i box di battuta tracciati sul campo erano spesso molto diversi tra loro, e in un primo tempo ho pensato che dipendesse dalla “mano” degli addetti. Poi mi sono venuti dei dubbi “esistenziali” ed ho cominciato ad indagare nel dettaglio. Per conferma ho chiesto all’editore di fornirmi il disegno più corretto ed attuale (vuoi vedere che lo hanno cambiato?) e siccome mi legge nel pensiero (entrambi abbiamo una mente contorta) mi ha mandato il disegno ufficiale, in cui ha già trovato un paio di inesattezze che mette in rilievo. (*)

Tutti sappiamo (vero?) che il box del softball è diverso da quello del baseball: il nostro è più stretto di un piede e più lungo di un piede, per cui non è simmetrico rispetto al piatto, la parte “davanti” al piatto è di 4 piedi (122 cm) quella “dietro” è di soli tre piedi (91 cm). Davanti o dietro rispetto a che cosa? Il regolamento dice “davanti alla linea che attraversa il piatto nel centro”. Già qui l’editore corregge giustamente il disegno prendendo come centro (che come tutti sanno in un pentagono non esiste) l’angolo in cui la linea verticale piega all’interno per fare la punta del pentagono. (**)

E come seconda giusta correzione fa notare che la linea che “quota” la misura non ha le frecce interne e non è in proporzione. Intanto che ci siamo, apportiamo altre due correzioni: la distanza tra i due box non è di 75 metri, ma solo di 0.75. Va bene, è colpa del tipografo, ma se sommiamo le due misure della lunghezza, mentre 3 piedi più 4 piedi fa 7 piedi, quando passiamo al sistema metrico si scopre che 0.91 metri più 1.22 metri fa 2.19 metri. Ma non dovrebbe fare 2.13? Perché sei centimetri in più? Se vogliamo arrotondare dei decimali, facciamolo in tutte le cifre di una addizione.

Tutto questo dare i numeri si traduce in un impatto visivo, nel fatto che la linea di foul che esce dal piatto, taglia un angolo del box (che rimane terreno buono) ed “esce” sulla linea frontale. Spesso invece “esce” proprio sullo spigolo, e in taluni casi addirittura dalla linea laterale.

A questo punto parte un invito (in cauda venenum) al caro amico Magnani, che sicuramente ci legge: al prossimo regolamento, stampiamo un disegno con queste quattro correzioni. Grazie. Nel frattempo magari possiamo metterlo sul sito della FIBS, come Allegato 1, visto che quando uno va a cercare il regolamento, trova tutto tranne gli allegati, che quindi possiamo aggiungere in coda già corretti.

P.S. Gianluca, il Piero non ne sa niente, quindi se dovessi venire a fare un giro a Caronno, non ti venga in mente di misurare il box. (***)

P.S. Signor Editore, la prego di inserire in coda i due disegni e la regola. Grazie.

(*) È parecchio tempo che Dox insiste con la storia del box, ho fatto una ricerca, anche interpellando personaggi qualificati, gli ho mandato i disegni, ma evidentemente l'argomento lo intriga.

(**) Dox si è lamentato che gli censuravo gli articoli, non tocco più niente, salvo riprenderlo quando sbaglia. La nota sul "centro del piatto" che gli ho mandato era diversa. Il pentagono ha un centro (che è quello del cerchio inscritto o circoscritto), ma solo se è un poligono regolare; il piatto di casa base non lo è.

(***) Perché mai? Il box del Francesco Nespoli è perfetto, abbiamo una dima in acciaio perfettamente conforme al regolamento con la quale tracciamo le linee. Spesso il problema nasce perché il disegno del regolamento ha linee unidimensionali, mentre quelle tracciate sul campo hanno una larghezza non trascurabile. Per una corretta segnatura bisogna ricordare che le linee fanno parte del box (e nel caso delle linee del foul fanno parte del campo buono), quindi le misure vanno intese come misure esterne.

Ecco, a grande richiesta, i famosi disegni (abbiamo lasciato i 75 m, evidentemente un refuso).

A) Disegno del regolamento tecnico (impreciso)

B) Disegno corretto

C) La regola