Palla Mancata 

ANNO XXI - NUMERO 2

12 GIUGNO 2021

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

FINE DEL GIRONE DI ANDATA


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

RICORDI INDOTTI

Il cosiddetto editor ha la fortuna di leggere in anticipo gli articoli, e quindi sotto certi aspetti è facilitato nel suo lavoro di commento, ma ciò costituisce anche una sfortuna. Quando si legge l'articolo di Bidus si ha l'impressione che ogni ulteriore parola sarebbe fuori tono, e l'inventiva si esaurisce. Il ricordo va alle nostre biglie, che erano invece di plastica trasparente, diametro 3-4 cm, con dentro una minuscola fotografia di un ciclista e noi giocavamo in spiaggia al "Giro d'Italia".

Uno di noi si sedeva sulla sabbia, veniva preso per i piedi e trascinato lungo l'ipotetico percorso. Magicamente ecco una perfetta pista dalle curve sopraelevate sulla quale far correre le nostre biglie. Contava la forza del tiro con l'indice che scattava in avanti, ma bisognava fare bene attenzione a non uscire dalla pista. A proposito di insegnamenti di vita, ciò era utile per imparare che "chi troppo vuole nulla stringe".

Si era ad Arma di Taggia negli anni '60, baseball e softball ancora non erano entrati nel nostro orizzonte, ma mancava ormai poco.

Iniziare l'avventura di guanto, palla e mazza sarebbe stato, in un certo senso, il proseguimento dei nostri divertimenti semplici, vissuti coinvolgendo gli amici e senza porci troppe domande sul futuro. E dire che di anni ne sono ormai passati 53, che scritto così è solo un numero, ma a pensarci vengono i brividi.

***

«Ebbene sì, maledetto Carter! Hai vinto anche stavolta!» (*)

Ebbene sì, maledetto Bidus! Hai vinto anche stavolta! Ma se dobbiamo cogliere anche il suggerimento-cesura: che lo show continui. E quindi parliamo anche del softball attuale.

Maratona al Francesco Nespoli nell'ennesimo derby della varesina, Rhea Caronno-Saronno. Gare iniziate alle 19.33 del sabato e concluse alla 1.10 della domenica per un totale di 5 ore e 37 minuti.

La diretta streaming ha visto oltre 1800 visualizzazioni complessive, picco medio di spettatori 172. Nell'ultima ora di gioco (quindi dopo mezzanotte) la presenza media di spettatori simultanei è stata di 160. Il 75% dall'Italia e il 25% dal resto del mondo (USA, Venezuela... anche dal Cile).

Verrebbe da dire: però!

La verità è che lo spettacolo è stato avvincente e incerto, e come in un film giallo chi spegnerebbe la TV proprio prima del finale?

La Rhea ha fatto il miracolo di resistere a una squadra fortissima in ogni reparto e vincere almeno una partita ci stava, eccome. Caronno sa dare il meglio quando il cimento è il più arduo, merito delle atlete e dello staff che ha saputo trovare sempre la soluzione nei momenti critici.

Ora si va a Nuoro puntando al doppio successo che, se le cose vanno come prevedibile sugli altri campi, darebbe il terzo posto al termine del girone di andata, che resta l'obiettivo realistico per la squadra.

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Uno sguardo alle giovanili. A turno le atlete della Under15-Under18 vengono associate alla squadra seniores, per iniziare a viverne l'atmosfera e captarne gli stimoli. Il percorso sarà lungo, ma il primo passo va fatto.

Che ci sia o meno una qualche relazione non lo sappiamo, ma Gaia Grasso in una gara Under 15 al campo Kennedy ha battuto un  grande slam. Il campo Kennedy (softball) è asimmetrico, ma sulla sinistra ha la lunghezza è regolare e la battuta è passata sopra le tribune finendo nel campo di calcio retrostante.

E poi, un grande slam è sempre un grande slam!

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(*) Frase pronunciata da Stanislao Moulinsky a Nick Carter


Personaggi della settimana: Yilian Tornes, strepitose 10 riprese lanciate contro Saronno.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

CIAU BIJE
di BIDUS

Rinfoderato il feroce rancore che era stato scatenato dalla missiva della “mistress“ di Pertusella mi accingo a piegare le stanche ossa e riprendo in mano lo stilo.

Non ci sentiamo da tanto tempo, un silenzio rumoroso. La pandemia ci ha tenuti lontani e non sono giunte notizie dalla Longobardia, se non sotto forma di dati funesti, aperitivi di massa lungo i navigli senza mascherina, e notizie disturbanti di un tale Fontana che non conosco.

Piano piano ne stiamo forse uscendo, rivedere il pubblico, anche se in numero ridotto rinfranca lo spirito e tiene alto il morale della truppa.

Nonostante tutto siamo andati avanti, con grandi difficoltà, con grande paura e con grandi responsabilità da parte di tutti e dei Presidenti in particolare che non si sono tirati indietro davanti al pericolo di infezioni, denunce e quant'altro.

Complimenti a tutti coloro che hanno fatto si che il nostro sport malandato non implodesse.

Molti purtroppo non ci sono più e hanno pagato a caro prezzo l'arroganza dell'uomo.

Ci credevamo indistruttibili, pensavamo di aver raggiunto con la tecnologia, l'informatica e la globalizzazione il tetto del mondo. Illusi.

Alcune persone ci mancano più di altre, di alcuni ricordo gli occhi, un bagliore vivace, occhi simili a braci nascoste; invecchiando ci si commuove facilmente e si rievocano ricordi importanti, le lacrime sono una sovrabbondanza di memoria da cui la vita continua a zampillare.

Di altri ricordo il corpo minuto, la voce nasale, la parlata sincera, ma gli occhi, gli occhi di molti li rivedo tutte le notti, le cose che sono finite dentro quelle iridi ricche di enigmatico mistero non ci sono più.

Ma dobbiamo continuare “The show must go on“. Per questo per rinfrancarci lo spirito vi parlerò del gioco delle biglie. I puristi staranno alzandosi dalla sedia lanciando strali nei miei confronti. “Ma cosa centra il gioco delle Bije con il softball?” Leggendo capirete che ci sono molte affinità, sedetevi tranquilli e se volete terminate di leggere.

Il giuoco delle biglie è antico di migliaia di anni, veniva già praticato dai fanciulli dell'antico Egitto. Chi è stato ragazzino negli anni cinquanta e nei primi anni sessanta del novecento si ricorderà sicuramente di quanto fosse diffuso negli oratori, nei cortili e per le strade, il giuoco delle Bije. Le biglie standard del diametro medio di 1 cm. avevano all'interno una lacrima colorata, come una goccia che dava dei riflessi alieni magnifici, il gioco delle biglie era una sorta di scuola ludica di vita che aiutava ad affrontare, da grandi, le difficoltà reali del vivere quotidiano. Modo divertente per socializzare con i coetanei, imparare a relazionarsi scoprendo diversità caratteriali sociali e culturali, opportunità di continua esperienza e crescita intellettuale.

Tempi lontani, ancora oggi qualche vecchio piemontese usa il termine “Ciau Bije“ per definire la perdita di tutto, retaggio del gergo infantile di chi aveva perso al gioco tutte le biglie portate da casa.

Un innocuo innocente gioco di spensierati ragazzini nati in anni lontani. Forse è per questo che quel romantico gioco di strada un poco ci manca e forse manca anche a tanti ragazzini di oggi con le dita veloci e la solitudine nel cuore.

GB


NÉ TIFOSO, NÉ TECNICO (Commenti in libertà)

TI PIACE VINCERE FACILE?
di
KARL DER GROßE

Che cosa ci hanno detto queste prime 4 giornate di Campionato… niente di particolarmente nuovo, ovviamente, tranne che il concetto espresso alcuni anni fa in un “tormentone” pubblicitario in cui lo spot si chiedeva: “Ti piace vincere facile, eeh?”, questo “concetto”, dicevo, si addice alle due formazioni che, con assoluta certezza, giocheranno nuovamente le Finali Scudetto, anche se le “origini” di questa aderenza allo spot sono di natura completamente diversa… una è data dal solo portafoglio mentre l’altra dalla “fortuna” di trovarsi tra le mani un talento, ma avendo il merito di saperlo coltivare e crescere fino a farla diventare un valore aggiunto difficilmente equiparabile.

Di chi stiamo parlando?

Ovviamente di Saronno che si è dimostrato un Team che risponderebbe perfettamente alla pubblicità di cui sopra, infatti, a fronte di una sproporzionata diversità di forze in campo, la domanda calzerebbe perfettamente, “peccato” che si sia sciolta, come neve al sole, di fronte a Greta Cecchetti che ha guidato un Bollate, pur privo di Fama e Gasparotto, alla vittoria di Gara 1 tornando poi, Saronno, a “specchiarsi” e chiedersi, retoricamente, se è lei o non è lei la più bella del reame… dopo la vittoria in Gara 2.

Per non parlare, poi, della immeritata doppietta raccolta con la Rhea che, immagino, abbia fatto contorcere le budella a più di uno (e in campo si è, ancora una volta, visto chiaramente) ancora più della sconfitta rimediata con la “gemella diversa” bollatese.

Di contro Bollate, ha legato orami da… “sempre” i propri destini e la propria costanza di presenze ai vertici della Serie A Nazionale al fatto di potersi “giocare” il “jolly” Greta Cecchetti come più le fa comodo, giustamente. Sono curioso di vedere come si adatterà, dal prossimo anno, a doversi “industriare” come tutte le squadre di “comuni mortali” a non contare sul suo apporto se, come si sente dire in giro, dopo le Olimpiadi appenderà il guanto al chiodo.

Tornando a Saronno… io, per la prossima stagione Post Olimpica e, comunque, in genere per il futuro più o meno prossimo, visti gli “illustri” precedenti, avrei qualche preoccupazione nel guardare al futuro… considerando che fine hanno fatto le società che hanno tracciato il dispendioso sentiero che stanno percorrendo… vedi Bussolengo e Caserta… giusto per fare 2 esempi… recenti… ma, forse, qui prevale il mio… approccio pessimista che alcuni sostengono io abbia… anche se io mi ritengo, più che altro, realista!

Ma, come dice il proverbio, chi vivrà, vedrà!

Comunque sia, è scontato dire che Saronno – Bollate sarà, nuovamente, la finale scudetto di questo anno, però, a differenza dello scorso anno, purtroppo, non sarà facile prevedere la vittoria di Bollate visto che, come sempre, le sorti dipenderanno dalla condizione in cui arriverà Greta a queste finali e, quest’anno saranno al termine della Regular Season, degli Europei e delle Olimpiadi… sempre che si disputino, tutte manifestazioni in cui la Cecchetti dovrà via, via fare gli straordinari ed è facile prevedere che non arriverà alle finali scudetto… fresca e riposata… questo farà sì che Bollate dovrà, necessariamente, avvalersi di una lanciatrice straniera di livello e, presumibilmente, di un secondo “visto” per garantirsi, nuovamente lo scudetto.


VISTO DALLA CURVA

PERCHÉ?
di DAPE

È appena passato il derby Varesino vinto dal Saronno per 2 a 0 che mi ha fatto pensare ad alcune cose.

La prima cosa che ho pensato e che il Caronno non ha assolutamente meritato la sconfitta, dovrebbe essere solo un po' più incisivo in battuta e più fortunato in difesa.

La seconda è che il Saronno, dipinta come una corazzata, contro delle squadre che hanno del contenuto faticano e parecchio, ma la cosa a cui non riesco a non pensare è questa : come mai in tutti gli sport o quasi c'è un limite di tempo e nel baseball e softball no...????

Questa cosa mi fa impazzire, lo so ora direte che sono ridondante (perché chi mi conosce sa che questo è un argomento a me caro), ma secondo me questa cosa è la base del successo o del fallimento di uno sport, mi spiego meglio sabato si è iniziato a giocare alle 19.30 la prima partita è finita alle 22 più o meno dunque 3 ore, la seconda è iniziata mezz'ora dopo ed è finita all'una...capite che è una cosa esagerata, si ci sono anche partite molto più corte, ma sono rare, secondo me anche il più estremista sostenitore di questo sport si annoierebbe, le partite dovrebbero durare al massimo un'ora e mezza, si voi dite che magari si farebbero solo 2 inning e io dico invece che si potrebbe velocizzare tutto il gioco, non è possibile assistere a un continuo cambio di lanciatore (tutta tattica dicono) quando si gioca da due ore, voi mi dite, ma se si pareggia?

Ecco se si pareggia dopo l'ora e mezza si fanno gli extra inning, chi segna vince tipo il goldengoal nel calcio.

Già, se vedete bene sto lasciando stare le due partite perché io ne farei una al massimo di due ore.

Voi vi chiederete, ma perché hai pensato a questa cosa?

La risposta la trovate sulle gradinate dei campi da softball e di baseball sempre più vuote e nei commenti delle persone seguono questo sport ogni tanto che dicono che potrebbe essere anche bello, ma è troppo lungooooooo, ti annoi, anche se c'è il bar le birre e le salamelle, alla fine il tempo vince sempre, prendete sempre queste mie considerazioni con le pinze, visto che parlo senza dati alla mano, ma solo da uomo della strada, faccio chiacchiericcio spiccio da bar dello sport.

Intanto mentre leggete questo delirio confuso di cose le ragazze sono a Nuoro per giocare, dunque non possiamo che dire dai ragazze lottate come un ULTRAS.

AVANTI CARONNO AVANTI ULTRAS.


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

AFIcionados degli AFIdi

AFI = Atleta di Formazione Italiana

Purtroppo siamo stati coinvolti nella nascita di questo " horribilis monstrum" partorito dalla FIBS.

Correva il lontano 1975 (o giù di lì) quando un lanciatore di baseball di Caronno, tale Pivetta, veniva chiamato nella nazionale Under 18 per una tournee internazionale. Si scopriva però che essendo nato a Fiume d'argento, meglio nota come Rio della Plata, era di nazionalità argentina, anche se di stirpe veneta e caronnese da anni, dove aveva imparato a giocare.

L'astuta FIBS di allora creò questa forma di atleta, l'AFI, cioè un atleta che aveva imparato a giocare in Italia, e Pivetta giocò con la maglia della nazionale. (*)

Caduta nel dimenticatoio,la norma venne ripresa da astuti dirigenti di società, che trovando troppo faticoso insegnare il softball a giovani italiane, trovarono più facile comprare straniere e farle passare per italiane.

L'ultima follia ha partorito quest'anno ben 8 (otto) tipi diversi di AFI con astruse norme per i cambi durante le partite, che faranno impazzire manager e classificatori. Gli arbitri sono stati più furbi e si sono chiamati fuori : fate scendere in campo chi volete, noi arbitriamo e poi ci penserà il giudice a valutare eventuali ricorsi.

Nella prossima puntata esamineremo gli otto tipi di AFI previsti.

Ma parliamo un po' di softball, lanciandoci come solito in previsioni, spesso azzeccate.(invece di ridere, rileggete i Palla Mancata degli scorsi anni).

Nel nostro girone è presto fatto: Saronno e Bollate ai primi due posti, e anche nella finale scudetto. Nella regular season Saronno asfalterà tutti, visto il line-up e la valangata di homer a Nuoro. Poi in finale con il rientro di Gasparotto e un'altra USA, Greta vincerà gara 1-3-5, a meno che come lo scorso anno le mazze bollatesi vinceranno ancor prima battendo su Comar e Nicolini. (**)

Per il terzo posto bella lotta tra Caronno, vista veramente bene a Bollate domenica scorsa, e Parma con 4 straniere di peso. In coda Nuoro e New Bollate, purtroppo penalizzato da improvvise e fondamentali defezioni all'ultimo minuto, e senza pitcher e catcher titolari sarà davvero dura, personalmente sono molto dispiaciuto.

Nell'altro girone diciamo le solite Forlì e Pianoro con Collecchio. Ma qui la storia è molto più equilibrata, anche la Sestese grazie alle sue sorelle USA può dire la sua, bisognerà attendere per fare pronostici, e magari anche a lungo.

Finiamo col solito sguardo alle giovanili (parlo delle U13, ma anche delle altre...).

Esordio con Bollate, uno a uno, sette punti segnati e altrettanti subiti.

Altre quattro partite: 69-9. Lo riscrivo, sessantanove a nove.

In due partite,10 riprese, gli avversari battono una sola palla in campo, un facile pop sul terza base. Domanda: perché devo tenere in campo per tutta una domenica le mie atlete a fare niente? Sto a casa e faccio un bell'allenamento, dove ognuna gioca 30/40 palle e impara.

Per la soluzione del problema, vedi il Palla Mancata precedente.

(*) L'immaginifico Dox si inventa una realtà parallela, Marco Pivetta è sempre stato di nazionalità italiana.

(**) Che significa? Comar e Nicolini in questa ipotesi lanceranno gara 1 e 3.


TUTTO SUGLI AFI (ULTIMA PUNTATA)

Spieghiamo bene cosa ha fatto la FIBS sugli AFI e poi non ne parliamo più fino all'anno prossimo.

Per prima cosa a me non piace criticare e basta, bisogna saper proporre soluzioni.
Inizio quindi a dichiarare come dovrebbe essere il prossimo regolamento AFI, chissà che qualcuno lo legga (non sia mai) e magari lo metta in pratica (impossibile).

"È Atleta di Formazione Italiana" cioè AFI qualunque straniero sia tesserato per la prima volta alla FIBS prima del compimento del sedicesimo anno di età."

Fine delle regole, tutti gli altri giocatori devono essere italiani, altrimenti sono stranieri (come direbbe Lapalisse).

Poi possiamo discutere se considerare italiani dal punto di vista sportivo gli atleti che grazie ad un nonno italiano sono italiani legalmente, vedi oriundi del calcio.

Qualche federazione potrebbe limitarne l'uso in campo e altre no, ma per il bene della nazionale....

Ed ho posto il limite a 16 anni perché qualcuno alla canna del gas potrebbe portare in squadra una talentuosa lanciatrice USA di 17 o 18 anni.

***

Ed ora vediamo la regola vigente con le ridicole conseguenze: ecco gli otto tipi di AFI.
1) AFI con tre anni di tesseramento FIBS.
Basta che vieni qui un po' e diventi italiana, è il caso della nostra Yurubi che può giocare da italiana e possiamo prendere un'altra straniera già da subito.
No Dox, la regola dice che deve avere meno di 23 anni.

2) AFI italiane under 23.
Se voglio far giocare le giovani, il limite è troppo alto, sembra fatto su misura per qualcuno. E tra l'altro le bambine della mia U13 non sono AFI, perché non hanno ancora tre anni di tesseramento!

3) AFI straniere under 23
Come sopra, ma è una piccola marocchina o albanese, ma con tre anni di tesseramento.

4) NON AFI europea.
Se tessero Vilma o Celestina risultano straniere.
No Dox, risultano NON AFI.

5) NON AFI under 23 italiana

6) NON AFI under 23 straniera

Le categorie 5 e 6 non acquisiscono lo status di AFI, ma possono giocare come AFI!
Così afferma la regola, se qualcuno capisce il perché, me lo spieghi, oppure è un'altra regola fatta per un caso specifico,vero?

7)NON AFI extra UE. Finalmente,questa è davvero straniera!

8)NON AFI extra UE, con visto di lavoro, non sportivo.
Questa è straniera, è qui per lavoro ma non può giocare. Magari nell'amatoriale?
No Dox, possono giocare, ma nella quota delle atlete con visto sportivo.

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Se siete sopravvissuti fino a qui siete dei mostri. Ma siamo solo a metà del lavoro: queste regole si uniscono all'obbligo di avere in campo una U23 e 4 non AFI in posti del line-up che si determinano di volta in volta durante la partita a seconda dei cambi. Ed è un casino unico!

Come detto prima, gli arbitri non ne hanno voluto sapere,queste regole sono una @%&$... : cavoli vostri, noi arbitriamo e se c'è qualcosa di sbagliato fate riserva scritta e ci penserà qualcun'altro.

Gli scorer non sono stati così furbi, e la patata bollente finisce in mano loro. Ma possono sempre fare finta di niente, scrivere quello che gli pare, tanto nessuno li può accusare se sbagliano qualcosa, alla peggio si prendono un cazziatone da Ronchi, ma ci sono già abituati.

Avete visto cosa è successo con Saronno lo scorso sabato, 15 minuti persi ed era tutto in regola! Pensate se c'era qualcosa di sbagliato, finivamo la mattina dopo. Questo non c'entra nulla con la normativa AFI, il problema erano i rientri e il DP.

Ma ora basta, complimenti alle nostre atlete che col Saronno hanno fatto un partitone,Yurubi e Yliian in testa. Molti ci davano fuori per manifesta, e invece con un pelo di buona sorte potevamo anche farcela. Ma sapete com'è questo sport, se sei tirato allo spasimo il primo che sbaglia, paga.

Ma ora qual è il commento? Caronno vale la vetta della classifica o è il Saronno che non è gran che? Tertium non datur.

Inoltre ho visto con attenzione il movimento del piede di perno della Barnhill: è salto del corvo tutta la vita (lancio illegale per i non addetti), aspettiamo che trovi Magnani, magari nelle finali scudetto, e ci divertiamo. Dissento, il lancio è regolare.

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Al di là della dialettica interna, che interessa (e speriamo diverta) solo noi, resta il fatto di una normativa che possiamo eufemisticamente definire cervellotica, e non ne capiamo le ragioni. Non a caso la FIBS si è sentita in dovere di pubblicare una presentazione di spiegazione di 19 pagine, con esempi. Abbiamo dovuto organizzare una riunione con lo staff, prima dell'inizio del campionato, per essere certi di averla ben compresa.

Cosa di meglio di una norma semplice, come era fino al 2014? Ovvero, rimandando alla definizione di ASI allora in vigore:

Questo serve: limitare drasticamente la presenza di atlete straniere in campo, come unico modo per favorire il vivaio, obbligando le società a investire su di esso, se vogliono continuare a portare squadre in campo.

Le obiezioni riguardanti presunte "necessità" di aprire agli atleti stranieri per evitare ricorsi sono pretesti infondati. Infatti la normativa AFI, così ampia quando fu introdotta, è stata poi poi ridotta e non è successo nulla. Così come non è successo nulla alle federazioni che hanno normative di partecipazione riservata ad atleti italiani molto restrittive. Il diritto è quello di potersi tesserare, non quello di scendere in campo, ci mancherebbe altro.

Ma nessun orecchio è più sordo di chi non vuol sentire.