Palla Mancata 

ANNO XXI - NUMERO 8

13 SETTEMBRE 2021

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

TEMPO DI FINALI


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

TEMPUS FUGIT

Dox, accampando scuse ridicole e dando la colpa all'editor, manda l'articolo in ritardo e stravolge la regola di PM, di pubblicare il sabato. Infatti commenta le partite del fine settimana e mette in crisi l'editor che solitamente scrive come atto conclusivo.

Vista la chiusa del suo articolo, con Bidus gli diciamo: Vanitas vanitatum et omnia vanitas.

Poi riceverà il resto.

E per ora basta così.


8 agosto 2021

Personaggio della settimana: la squadra seniores della Rhea, anche quest'anno ai play-off.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

JEP GAMBARDELLA
di BIDUS

Pochi giorni dopo aver compito sessantaquattro anni ho scoperto che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare.

L’Al Capone della provincia di Varese ci chiede di scrivere cosucce beneaguranti e gioiose sugli imminenti play-off. Non sia mai, sarebbe come sfidare gli dei dello sport e tutti i loro derivati. Nessun augurio e nessun vaticinio, manteniamo un basso profilo e navighiamo a vista godendo di tutto ciò che accadrà.

Avrete quindi capito che anche questa volta non seguirò le dritte del Baby Face di New Pertusella e scriverò quello che mi pare, sfiorando l’argomento softball con la solita delicatezza ed amore che mi contraddistingue, lasciando a voi, cari affamati lettori del nostro giornale scemi-serio di correre con la fantasia nelle praterie della demenza senile.

Salteremo quindi di palo in frasca con un nonsense frutto di una profonda meditazione, studio ed espressione emotiva, diremo quello che non vogliamo dire dicendo più del dicibile. Insomma cominceremo parlando del cretino.

Per definire gli imbecilli, non certo rari nemmeno anni addietro, i vecchi piemontesi usavano un vivace accoppiamento di parole: quello, dicevano è una “Fiera ciula“. Dove fiera stava per cospicua, eccezionale. Nessuno poteva immaginare che col tempo sarebbe cresciuta una varietà di ciula disastrosamente fiera di esserlo.

Ci domandiamo, che cosa collega tutta la serie di disastri politico-sociali della vita quotidiana? Il Cretino. Egli ha ormai assunto il suo volto autentico di cretino orizzontale che attraversa indiscriminatamente ogni categoria sociale.

Di cretini possiamo ammirarne una lunga serie tutte le sere se osserviamo attentamente i telegiornali. Essi, ora come un tempo, si sono creati fessure, interstizi, crepe per procurarsi poltrone, sgabelli e sedioline, hanno le occasioni per parlare esprimersi manifestarsi, in una sola parola realizzarsi.

Fortunatamente nel nobile e sconosciuto giuoco del softball di “ciula“ se ne vedono pochi. Alcuni sono tra il pubblico e si riconoscono per il loro continuo agitarsi convulsamente, essi non vìolano le leggi sull’assembramento perché solitamente agiscono da soli, attaccati alle reti di protezione, in posizione adatta ad essere ascoltati dalla povera figlia, dagli arbitri e dagli allenatori. Non smettono un secondo di inviare consigli alla ragazza e invettive nei confronti degli ufficiali di gara che non riconoscono la bravura del prodotto dei propri sforzi lombari. Vestono coloratissimi portando con fierezza i colori della figlia oppure indossano un capo firmato per confondere la reale intenzione di tifoso scatenato.
Solitamente causano dei disastri psicologici e sportivi nelle malcapitate atlete, ma in genere non sono pericolosi, almeno fino a quando non convincono qualche vicino a seguire le gesta da “ciula“.

Ora basta, siamo nella fase “vintage“. Quando ho cominciato a seguire l’affascinante gioco del softball, o meglio a seguire le partecipanti femminili di esso, si giocava in posti improbabili e tutto era molto per così dire “naif“ artigianale. Arbitri in camicia e cravatta, maschere da ricevitore che ricordavano scolapasta con gli elastici, insomma paragonato ad oggi era uno sport molto povero. Scusate volevo addentrarmi in questo argomento ma mi sto annoiando a morte e improvvisamente mi sento un reperto fossile del paleolitico. Aggiungo solo un ricordo nostalgico, una lanciatrice del Saluzzo venne a giocare a La Loggia per un guantone nuovo. Altri tempi.

Tra le cose che ho definitivamente scoperto vi è il fatto che il mondo in cui vivo non fa più parte del mio essere. Sicuramente non si tratta di una novità, nello stesso modo si sarà sentito mio nonno quando suo figlio gli ha venduto i buoi per un magnifico “Landini testa calda“. Immagino l’angoscia ed il disorientamento di mio padre quando ha visto aprire il primo supermercato “Standa“ in via Nizza angolo Piazza Bengasi. Lui che faceva la spesa rigorosamente nei negozietti sotto casa, usando forme e tempistiche meticolose fino ad arrivare a conoscere il numero di passi tra un locale ed un altro, cronometrando i tempi come facevano a lui in linea alla Fiat.

A differenza di oggi però queste novità avevano un che di concreto, di futurismo tecnologico reale che aveva il suo perché. Oggi per noi nati negli anno '50 le differenze e le novità sono linguistiche e culturali ed esse scavano una fossa nei nostri pensieri ormai poco flessibili.

Durante un discorso al parlamento neozelandese la deputata del green party Chloe Charlotte Swarbrick, nata nel 1994, viene interrotta da un collega più anziano. Lei senza fare una piega lo apostrofa con un “Ok Boomer“ proseguendo ne suo discorso. Boomer cosa diavolo significa, facendo delle ricerche ho scoperto che il termine si riferisce alle persone nate tra la fine delle seconda guerra mondiale e la metà degli anni '60. Praticamente: “Taci vecchio rimbambito".

Non voglio fare la spesa on line, non voglio acquistare l’auto sul web, non mi interessa conoscere i vicini di casa tramite i social, voglio fare una vita normale. Generazione X, generazione Y, millennials e infine i nativi digitali la generazione Z. I solchi tra le diverse generazioni ci sono sempre stati, ma oggi la distanza è abissale, un millennial non aspetterà mai che un boomer capisca, ed un boomer non avrà nessun interesse a capire.

Per oggi siamo giunti alla fine, se avete avuto la pazienza di arrivare fin qui siete dei mistici e senza ombra di dubbio dei sognatori.

Vi auguro il meglio e che play-off sia.

GB


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

BASTA!

Il titolo lo spieghiamo dopo, prima tessiamo un po' di lodi alla squadra del Caronno.
Serie A1, ottimo campionato, traguardo ancora una volta raggiunto, cioè ammissione ai play-off, e mettendo in difficoltà le squadre più titolate.

Un grazie alle nostre due (sottolineo DUE) straniere: un muro in difesa Yuruby e sempre ai vertici delle medie battuta. Incredibile annata di Yilian, strepitosa media PGL e che peccato la sconfitta a Forlì dovuta ad uno sciagurato errore della difesa, ma abbiamo messo in difficoltà anche la pretendente al titolo, viste le inattese sfortune di Bollate.

E non ci stancheremo mai di sottolineare quante sono le giocatrici cresciute nel vivaio caronnese che sono scese in campo quest'anno in A1 sotto la guida di Argy, che tutti gli anni riesce a portare le ragazzine locali ai vertici della serie A.

A proposito di vivai, le due squadre U13 e U15 si sono qualificate per le finali nazionali (vuol dire tra le migliori 4 d'Italia), vincendo entrambe i concentramenti di semifinale, giocati sul campo di casa.

En passant si fa notare il numero di spettatori presenti alle due giornate, tra i 70 e 110 ad ogni singola gara. Vedere come contraltare gli spettatori di serie A1 su altri campi, dove si riesce perfettamente a centrare l'obiettivo di tenere lontano il pubblico da questo sport di difficile comprensione.

Veniamo al titolo

Venerdì mi collego al sito FIBS per le partite di play-out tra New Bollate e Caserta.

Non c'è la TV, anche se erano previste due partite spettacolari, con infatti una camionata di punti e battute valide e alternanza di punteggio da infarto. Sul play-by-play vedo apparire nomi sconosciuti di atlete straniere mai viste, Caserta non avendo più giocatrici ha fatto la spesa, e dal momento che sono in campo è evidentemente tutto regolare.

È però ora di smetterla che ad ogni partita mi trovo di fronte squadre con roster completamente diversi, alla faccia della regolarità del campionato, un giorno tu batti trenta valide contro una ragazzina e la partita dopo io prendo 15 K da una lanciatrice americana.

È necessario, imperativo, obbligatorio, essenziale (aggiungete voi il resto) che ogni squadra presenti un roster ad inizio stagione e stop.

Al massimo concediamo alla fine dell'andata UNA sostituzione di una giocatrice e basta.
E se non fermiamo l'andazzo, cominciamo a vedere anche nelle giovanili squadre arlecchino con atlete di varie società. Va bene farle giocare, ed è giusto che una brava atleta possa fare esperienza contemporaneamente in diversi campionati, più giochi meglio è. Ma evitiamo che un presidente astuto faccia raccolta delle migliori atlete di una categoria, magari anche di diverse regioni, creando una mini nazionale, e vinca per decenni gli scudetti giovanili.

Per finire mi dispiace per Bidus: le sue loggioniste sono state sconfitte dal Caronno e non avranno fortuna anche la prossima settimana: un uccellino mi dice che Pianoro ha DUE ottime lanciatrici e quindi saranno le emiliane la quarta squadra alle finali. Sic transit gloria mundi.

PS Ho realizzato solo ora che hai lo stesso nome del Turcomanno, e non è una bella cosa.