Palla Mancata 

ANNO XXIV - NUMERO 4

27 APRILE 2024

Notiziario quasi serio su quello che riguarda, non riguarda o potrebbe riguardare il softball, e non solo, a Caronno Pertusella e dintorni

E SE PIOVE?


CHI, COME, DOVE E PERCHÉ

CATENA DI SANT'ANTONIO

Succede che ci sia l'articolo da scrivere ed eccoci qui davanti allo schermo. Non ci sono argomenti caldi da trattare, ovvero in questo caso ci sarebbero, ma vengono rinviati alla prossima settimana (anticipazione del titolo: Polemiche, oppure Occasione Mancata, vedremo cosa scegliere). E quindi si cerca un appiglio, e da questo, divagando, si va su un altro argomento e da questo ancora si cerca un'attinenza, un richiamo, un contatto un'analogia o anche solo un pretesto. Spesso si fa così, si divaga percorrendo la catena di Sant'Antonio delle idee raccattate qua e là.

La lingua batte dove il dente duole, il tasso di abbandono per il nostro sport è una vera tragedia. Un amico la scorsa settimana ci chiedeva se non sarebbe preferibile, per accrescere l'interesse dei campionati giovanili, cambiare ogni anno il girone di appartenenza, per non incontrare sempre le stesse squadre. Pare che così si faccia in altri sport. L'amico aveva evidentemente in testa ciò che potrebbe avvenire nel calcio, nella pallavolo o nella pallacanestro o non aveva letto il N.1 di PM anno 2024, e nemmeno si ricordava le tirate biannuali di Dox sui numeri ristretti delle squadre giovanili. Se le squadre Under 13 in Italia, sì, ho scritto i-n I-t-a-l-i-a sono 35 o giù di lì, buona grazia che in Lombardia senza entrare nel merito del livello si riesca a fare un girone di 6 squadre. Per cambiare girone bisognerebbe andare: a) Torino e dintorni, b) Parma, Reggio Emilia e dintorni, c) Verona e oltre.

Sarebbe garantito l'abbandono dopo rivolta delle famiglie.

E se i numeri della base sono piccoli, perdere anche una singola atleta è un problema, perdere il 20% delle giovani atlete spesso significa non avere i numeri per scendere in campo. E allora cosa fare? Per dirla con Riccardo Pazzaglia: Ah Saperlo, saperlo! E in questo caso non ci può certo venire in aiuto Socrate.

Dox fornisce una interpretazione di cosa fare, e da noi più o meno funziona.

***

Parliamo sllora di softball giocato. Campionato di A1 2024 che sembra tagliato in due, cinque squadre sopra 500 e cinque (pardon, quattro) sotto. Si preannuncia anche quest'anno il duello Caronno-Pianoro per il quarto posto ai play-off? Se così fosse, la doppia vittoria della Rhea nel primo scontro diretto potrebbe, come direbbe il nostro, essere molto fieno in cascina. Tuttavia a voler essere obiettivi, l'impegno e la tenacia caronnesi in questo inizio di campionato sono stati anche accompagnati da un po' di buona sorte. La dose che la dea bendata somministra in un intero campionato pare ce l'abbia donata tutta nelle prime giornate.

E qui entrerebbe in gioco la statistica. C'è chi dice: è andata bene, dovrà andare male, lo dice la statistica. Per la verità la statistica dice una cosa diversa. Se sapessimo a priori quale sia il vero valore delle squadre potremmo valutare la probabilità di vincere o perdere e quindi se mi compete una media di vittorie del 60% e attualmente sto al 75% prima o poi la serie si riequilibrerà.

Ma nello sport nessuno conosce il vero valore di una squadra, meno che meno a priori. Non per niente prosperano le società che gestiscono le scommesse, ogni pronostico ha un prezzo sia la vittoria sia l'evento contrario (sconfitta).

Bicchiere mezzo vuoto: c'è andata bene, non può sempre finire così, prima o poi la fortuna gira.

Bicchiere mezzo pieno: vuoi mai dire che quest'anno il nostro valore è più alto del previsto e quindi proseguiremo una serie positiva?

Settimana prossima è il 5 maggio, quindi ai posteri...


Personaggi della settimana: Silvia Durot, sale a freddo contro Saronno e ne tiene a bada il potente attacco.


AD  OVEST  DI   PAPEROPOLI

CYRANO
di BIDUS

Cantare, sognar sereno e gaio, libero, indipendente, aver l’occhio sicuro e la voce potente. Ogni scrittore dal modo in cui usa il linguaggio rivela qualcosa del suo spirito, delle sue abitudini, delle sue capacità, così scriveva William Strunk jr.

Questo ho avvertito questa settimana su “PM“ un linguaggio che tratta i particolari e riporta i dettagli che contano. Parole che richiamano immagini. Veramente molto interessante.

Passeggiando in montagna e più precisamente in alta Val Maira, una valle che amo particolarmente per la sua atmosfera occitana, ho visto su alcuni prati in forte pendio usare la “ronza“ per falciare a mano. Usare la falce è diventato ormai un atto culturale, quasi una forma di resistenza rurale. In Lombardia, Trentino Alto Adige, Svizzera Italiana e Piemonte settentrionale la manopola a metà manico si tiene rivolta nella direzione della lama, opposta a quella in cima al manico. Il movimento sapiente e antico del montanaro che pazientemente e con forza impugna l’attrezzo mi ha ricordato il movimento del battitore mentre esegue un bunt. Come dice il “Donald Turk“ di Bariola, per adesso fermiamoci qui.

Udite, udite, cari sostenitori del feticismo industriale, questa settimana i numeri li do io.

Alcune defezioni improvvise tra le atlete giovani mi hanno fatto pensare, l’abbandono della pratica sportiva in età adolescenziale è in aumento e riguarda soprattutto le ragazze. Questi i gelidi dati, circa il 25% tra i 15 ei 17 anni e superiore al 30% tra i 18 e i 19 anni.

Un ruolo nell’abbandono dello sport va assegnato alle nuove tecnologie, i giovani trascorrono da 3 a 4 ore davanti a uno schermo, sia esso TV o computer o smartphone. Ma perché il tasso di sedentarietà tra gli adolescenti Italiani risulta triplo rispetto ai coetanei Europei? (25% in Italia contro il 7% europeo nella fascia 15-24). La risposta degli esperti in base a sudi e interviste fatte tra i giovani conduce al troppo impegno richiesto dallo studio, la noia e la troppa fatica.

Dobbiamo sicuramente capire come contrastare la fuga dallo sport facendo tutti con molta umiltà un'analisi di quello che facciamo, ritengo però che una domanda dovrebbe farsela anche la scuola e con essa il ministro che se ne occupa, la scuola dovrebbe favorire e incentivare l’attività sportiva e non pensare che sia una perdita di tempo che toglie spazio ad attività più importanti.

E allora io tocco e come sempre salto da palo in palo (*) nell’estenuante ricerca del sublime e del nulla assoluto e mi chiedo perché ci sia stato bisogno di un legislatore per ricordarci che i minori sono fragili e che è nostra responsabilità aver cura del loro benessere. Doveva intervenire un personaggio che non capisce nulla di sport per ricordarci che, una volta tradita la fiducia dei piccoli, non riusciremo più a ricostruire nessun rapporto.

Impariamo a essere guide e a diventare esempi, impariamo a dare fiducia e a credere in loro. La fiducia è sempre una scommessa, la si dà e basta e i più piccoli hanno spontaneamente fiducia negli adulti, non ci voleva una legge per ricordarci che non dobbiamo tradirli mai.

Saluti
GB

(*) E la frasca?


TRA SPEAKER E SCORER  (Dialoghi tra sordi)
di DOX

Speaker’s corner

Si chiama così l’angolo di Hyde Park in Londra dove chiunque, salito su una sedia o anche solo su una cassetta vuota della frutta può tenere discorsi sparandole grosse quanto vuole. Questo è anche il compito dello speaker di Caronno.

NOOOO!!!

Bidus minaccia di lasciarci! Ma siamo matti? Dopo 24 anni (così tanti?) sarebbe la fine di Palla Mancata.

Allora ecco il guanto di sfida (da prima base o da catcher?): domenerdì alle 25 dietro il convento dei carmelitani in birkenstock, a lui la scelta dell’arma per il certame. Rima baciata o endecasillabi? Il premio sarà un posto appollaiato dietro a Dox con spritz e canzoni di Dylan.

Ma fa presto lui a parlare di emozioni, pensionato cazzeggiatore nullafacente.
Venga a passare il Ticino e si impegoli in: organizzazione lezioni scuole (120 ore/anno, allenamenti di ottomila bambine tutti i giorni, cento partite in casa all’anno (davvero 100, quest’anno) con musiche, impianto, tabellone, speaker, bandiere, orologio, rifornimento viveri per il bar, raccolta del ruch ogni dopopartita. In più avrei anche una vita privata con gestione suocera e badanti. Ecco perché talvolta gli articoli sono un po’ tirati via, va bene quando piove e salta un allenamento.
(*)

Facile la risposta al quesito agricolo: la semina.
Si tratta di impiantare il seme nei giovani virgulti che (mi) passano tra le mani tutti i giorni. E non solo cultura, parola inesistente nelle giovani generazioni. Parlo di traduzioni dal latino durante le trasferte, rapide correzioni di spagnolo tra un lancio e l’altro, geografia questa sconosciuta mentre si va a giocare.

Ma la cosa più importante è che insegniamo a perdere. Vengono allevate sotto una campana di vetro, piccole principesse che non sbagliano mai e hanno sempre ragione, tutto è dovuto, gratis e subito.

Noi insegniamo che nella vita spesso si fallisce, si sbaglia, devi dimenticare l’errore, rimediare e ripartire da capo. Che con la fatica e la ripetizione si ottengono i risultati, e le medie di gioco piano piano migliorano e te lo dimostrano. Seminiamo anche affetto e attenzione, fornendo una figura adulta di riferimento, con in cambio tanto di baci e abbracci da adorabili bambine.

Ma basta con le emozioni e passiamo al softball.
Per un attimo abbiamo pensato a Saronno di aver vinto la prima quando la loro manager ha tolto Ghillani dopo una sola ripresa, e non sarebbe potuta rientrare. Se Rusconi al rientro avesse avuto problemi, la partita sarebbe finita. Per fortuna loro è rientrata, riposata ed efficace, anziché stanca e imprecisa. Da sottolineare nella seconda l’ottima prova in pedana di Durot.

A proposito di manager, pare che a Pianoro non si mangi il panettone. Vedremo se è vero.

Festeggiamo le due valide di Cristina e la seconda di Irene. Come diceva l’editor abbiamo bisogno di valide dal turno basso (e magari anche dal turno alto).

In questo inizio di campionato tutti stanno battendo lunghissimo. Siamo già a 27 fuoricampo in totale, con 3 di Lozada e Giacometti.  Siamo a inizio stagione? Gli arbitri hanno ristretto lo strike? I battitori si sono allenati un sacco? Le lanciatrici in generale sono più scarse del solito? Forse l’ultima. Sempre più “rara aves”.

(*) Dox evidentemente non ha compreso il problema, un’altra tirata come questa e il piemontese ci lascia davvero. Dovrà provvedere, come spesso accade, l’editor o presunto tale. Antidoto agli sproloqui di Dox: applicare - a seconda dei casi - un riduttore o un moltiplicatore per 10.